Womaneater
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Voto:
Anche indicizzato come the Woman Eater negli States, siamo di fronte a un raro caso di fantahorror britannico con scienziato pazzo su modello dei consimili statunitensi più che modellato sullo stampo delle produzioni britanniche coeve, le quali, Hammer in testa, portavano il tema della scienza folle e la rappresentazione scenografica di essa a livelli decisamente più curati. La storia, tra l’altro, somiglia a quella di Konga - terrore su Londra (1961). Il dottor James Moran (George Coulouris), dopo una sortita nella giungla sudamericana, si riporta in Inghilterra una creatura vegetale che inizia a nutrire con belle donne al fine di ottenere un siero capace di far risorgere i morti. Nel frattempo, il meccanico locale Jack Venner (Peter Wayn), invaghitosi di Sally Norton (Vera Day), le suggerisce di andare da Moran e chiedere un lavoro. Moran assume Sally ma presto inizia a infatuarsi di lei, cosa non buona se ad invaghirsi è un uomo che dà da mangiare le donne ad una enorme pianta semovente. Womaneater si distingue negativamente per una messa in scena poveristica fin dalle prime immagini di un Sudamerica Inca che, invece, pare la rappresentazione cheap dell’Africa nera messa in scena dagli animatori di un villaggio turistico. Tuttavia, nella stessa sequenza, si rende da subito evidente che se costumi e scenografie patiscono sciatteria, la stessa cosa non è avvenuta in ambito di casting femminile: l’autoctona sacrificata alla mostruosa creatura alberiforme è la bellissima Marpessa Dawn (1934-2008), seguita dalla protagonista Vera Day e, fra le tante donne visibili, scoviamo anche Marie Devereux (1940-2019), qui alla sua primissima apparizione in un lungo metraggio, per poi sfolgorare come modella di nudo fotografico mostrando al mondo un corpo procace e due seni gagliardi. Googlate. Fidatevi. Però, prima, finite di leggere qui ché Marie non scappa. Il titolo sensazionalistico sembra promettere cose turpi o, al limite, una creatura mostruosa con un blocco nella fase orale; invece, ci troviamo di fronte ad una creature davvero malfatta che rivaleggia con il peggio delle produzioni cormaniane (Attack of The Giant Leeches, 1959), che si limita a palpeggiare le donne che gli vengono scagliate contro, le quali, non si capisce perché, non provano a divincolarsi dalla presa spompata di una pianta che pare venga ringalluzzita dal suono dei tamburi. Di un certo spasso, l'insensibilità del mad doctor che vuole liberarsi della sua “vecchia” assistente che le è stata accanto una vita, dopo che in casa è entrata la fresca Selly: “Why will you persist in these middle-aged jealousies? I’m very tired of them” “Because I still love you, in spite of the way you treated me” “My dear Margaret, to be brutally frank, to me you’re a thing of the past. You know very well I’ve only kept you on here out of charity.” “How dare you?” “My dear, like many women who were once attractive, you will ignore the passage of time…” Mad doctor, sì, ma anche un po’ stronzo. A latere, alcune sequenze di indagine poliziesca e l’amore del buon meccanico Jack per la procace Sally dal look alla Marilyn. Divertimento molto moderato e valido solo per gli strenui amanti del cinema fanta-folle d’antan. Il regista Saunders, non esattamente Kubrick, tornerà a lavorare con George Coulouris in The Man Without a Body (1957), storia di un riccone che scopre di avere un tumore al cervello e, per risolvere, con l’aiuto di un folle trapiantista, decide di rubare la testa di Nostradamus dalla cripta. Temo sia imperdibile.
Fast rating

Titolo originale
Id.
Regista:
Charles Saunders
Durata, fotografia
70', b/n
Paese:
UK
1957
Scritto da Exxagon nell'ottobre 2025; testo con licenza CC BY-NC-SA 4.0
