Zaat
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Voto:
Le idee di Kurt Leopold (Marshall Grauer) sono ritenute folli dalla comunità scientifica: i pesci potrebbero iniziare a camminare ed ereditare la Terra soppiantando la civiltà umana. Il folle scienziato lavora alla formula Zaat da venticinque anni e, questa volta, sembra avercela fatta: dopo essersi iniettato il siero, Kurt s’immerge in una fanta-piscina e ne riemerge come mostro umano-anfibio. Kurt manca giusto di una compagna di vita: all’uopo, decide di rapire la bella Martha Walsh (Sanna Ringhaver), agente dell’INPIT, giunta a Cypress Groove per indagare.
LA RECE
Z-movie con tutti i crismi, dal mostro, agli attori, alle locations. Anzi, no, alcune locations andavano anche benino. Considerato da più parti uno dei più brutti film in circolazione. In realtà, non è così infimo e, infatti non lo sconsiglio e lo lascio alla visione degli amanti del "so bad so good".
Risposta di serie-Z a il Mostro della Laguna Nera (1954) realizzata da quel Barton molto attivo nello sviluppo dell’industria cinematografica della Florida ma con un curriculum registico limitato a questo Zaat, così come solo a questo film ha partecipato buona parte degli “attori” presenti. L’idea nacque dalla notizia di una specie di pesce gatto capace di sopravvivere fuori dall'acqua e, contemporaneamente, dall'ambizione di realizzare un fantahorror con questo pazzesco mostro che vive di sangue umano come le sanguisughe (ecco il perché della bocca cilindrica) e che avrebbe reso enormi altre creature palustri; da ciò, le scene della creatura con lo spruzzino che innaffia rospi, e una sequenza che vede un pesce-gatto distruggere una staccionata in miniatura. I soldi erano pochissimi: per le scene notturne ci si adoperò usando i fari delle automobili e, tanto per dire, si procedette all’eliminazione di una sequenza nella quale il mostro rompeva la vetrina di un negozio perché non c’erano i soldi per ripagare il vetro da rompere. Per grazia ricevuta, Barton riuscì a ottenere il permesso di girare nel Marineland park della Florida, il che permise di avere qualche location di gusto scientifico, più tutta una serie di filmati marini sovrastati dai commenti fuoricampo dello scienziato pazzo che pianifica la sua tremenda vendetta. Dal pasticcio emerge non tanto l’emerito nessuno Grauer nei panni di un mad doctor che si trascina sciabattando, ma il mostro, ovvero il suo pazzesco costume indossato da Wade Powell che doveva muoversi con addosso una mascherata alta 215 cm e pesante 55 Kg che lo faceva inciampare a destra e a manca. Emerso nel 1974 con il titolo the Blood waters of dr Z., il film ha, col tempo, guadagnato un certo culto per la sua indiscutibile bruttezza e l’IMDb lo elenca fra i peggiori film di sempre. La pochezza di Zaat è innegabile, però, qualcosa sul fondo limaccioso della palude sbrilluccica: un’ipnotica lentezza e silenziosità nelle gesta del mostro, la bellezza della Ringhaver che nessuno sa che fine abbia fatto, l’intelligente biologo marino afroamericano Rex (Gerald Cruse) e un finale in nulla conciliante che sorprende per un film del genere. Scena cult: lo sceriffo (Paul Galloway) che, come il Pifferai Magico, porta in cella un gruppo di hippy canterini per proteggerli dai possibili agguati del mostro. Film da evitare? No. Da vedere? Se siete vittime del vintage e del brutto/bello, probabilmente sì. Se non altro, Zaat si configura come un esempio quasi perfetto di Z-movie.
TRIVIA
Don Barton (1930-2013) dixit: “Ho finito per cambiare carriera mentre i miei figli entravano nell'azienda di documentari che avevo fondato e che hanno finito per comprare. […] Da allora mi sono ritirato da tutto questo. L'altro lato di me è una specie di lato spirituale e mia moglie ed io abbiamo sviluppato un'organizzazione non-profit, chiamata Holy Spirit Communications, il cui scopo è quello di pregare, attraverso lo Spirito Santo, per la pace nel mondo. Ed è così che ho trascorso gran parte della mia pensione, per così dire” (austinchronicle.com).
⟡ In fase produttiva, questo fu l’annuncio che Don Barton pubblicò su un quotidiano per la ricerca di un attore che vestisse i panni del mostro: “Cercasi: uomo alto 200 cm o più per interpretare il ruolo di mostro in un film horror. Deve essere un nuotatore provetto e subacqueo. Abilità recitative non richieste!”. All’annuncio risposero in dieci.
⟡ Il Marineland park venne usato come location anche per la Vendetta del mostro (1955).
⟡ La scena del morso del serpente d’acqua non fu preparata. L’attore che camminava nella palude venne morsicato dal serpente fu colpito e scappò in acqua. Si decise di tenere la scena ma, ovviamente, mentre nel film il soggetto muore, nella realtà il morso non ebbe alcuna conseguenza.
Fast rating
Titolo originale
Id.
Regista:
Don Barton, Arnold Stevens [non accreditato]
Durata, fotografia
100', colore
Paese:
USA
1972
Scritto da Exxagon nell'anno 2019 + TR; testo con licenza CC BY-NC-SA 4.0
