Zombi 3
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Voto:
In una base dell'esercito localizzata in una zona indefinita delle Filippine, viene rubata un’arma batteriologica. Il ladro, infettatosi, viene abbattuto dai militari che decidono di cremarne il cadavere. Le ceneri contamineranno i volatili e questi aggrediranno gli uomini diffondendo la malattia.
LA RECE
Zombesco pasticciato che gode di una certa fortuna fra il pubblico di appassionati, forse per l'iniziale opera di Fulci che, però, venne sostituito da Fragasso e Mattei che, si teme, abbiano incasinato un po' tutto. Risultato scarso, a mio avviso, ma a molti piace.
Film moderatamente cult per la gestazione produttiva complicata e per le dinamiche non entusiasmanti fra i registi, e fra registi e attori. Girato inizialmente da Fulci, il film venne abbandonato da quest’ultimo per motivi di salute ma Franco Gaudenzi della Flora Film, non soddisfatto di quanto realizzato fino a quel momento, mandò Fragasso nelle Filippine a completare il pasticcio facendosi assistere da Mattei che si trovava già là per girare Trappola diabolica (1988); dei 70 minuti girati da Fulci ne vennero eliminati 20 poi integrati con 40 di nuovo girato. Se non fosse per alcune sequenze, come quella degli zombi nella palude, il film non sarebbe riconoscibile come fulciano ma, piuttosto, come un prodotto eterogeneo e raffazzonato che vive di stili e suggestioni differenti: Romero, ovviamente, ma anche il Ritorno dei morti viventi (1984) di O'Bannon rispetto al contagio tramite le ceneri, e più di uno spunto preso da la Città verrà distrutta all'alba (1973), sempre di Romero, relativamente alla forte componente militare. Ne sortisce un film scombiccherato a metà strada fra l’action e l'horror, con dialoghi pietosi e trovate che sembrano oltraggiose (la donna incinta o la testa volante) ma, già ai tempi, ampiamente sorpassate. Poco in linea con la tradizione del morto vivente, qui, gli zombi contaminati fanno di tutto: nuotano, alcuni parlano, altri zompano, a certi devi sparare in testa e ad altri no, altri ancora son del vecchio modello lento e stordito; c’è anche un dj contaminato che enuncia il manifesto programmatico della nuova era dei mortacci viventi. Lo splatter non manca ma qualche mano mozzata, qualche feto malvagio, qualche faccia deforme non può, in un contesto simile, fare altro che sollazzare malinconicamente lo spettatore che conosce e apprezza Fulci per altre, più meritevoli, pellicole e ha visto zombeschi di ben altro livello. Tuttavia, permane il dubbio che la maggior parte della colpa per il pasticcio vada attribuita a Fragasso, a sua moglie Rossella Drudi alla sceneggiatura (ma non accreditata) e a Mattei, i due anche in una particina come militari. Nel cast, che lavora maluccio, va citata la presenza di Deran Sarafian, regista che finirà a produrre episodi per serial di livello quali CSI o Dr.House; immancabile particina per il portafortuna Luciano Pigozzi. C’è l’energia del cinema action de noantri, c’è tutto l’aroma delle produzioni bis dell’artigianato locale, però c’è anche da guardare un film che funziona proprio poco. Imperdibili, invece, gli attestati di stima reciproca fra registi in calce.
TRIVIA
Mattei su Fulci: “Lucio s’era pure sminchiato perché stava male, aveva l’ascite che gli aveva gonfiato la panica come un otre. Diceva che se l’era presa in Canada mentre girava un film ma, in realtà ,quella è una malattia che ti viene per l’alcol. Comunque, siccome stava molto male, a un certo punto s’era messo in testa di parlare con i guaritori filippini. Arrivò uno stregone, con una gallina, e lo riempì tutto di farina, era tutto bianco! I tecnici lo chiamavano “Fornaretto”… E la gallina morì, morì per davvero sulla sua pancia! Rimanemmo tutti così, perché la gallina morì sulla pancia di Fulci. E da lì è guarito. […] Lucio non era un amante dell’acqua. Lì, a 40 gradi, sempre con lo stesso vestito, coperto da questa farina, non ci si poteva accostare. […] Poi c’è la scena nostra, che fu la nostra vendetta, in cui ci siamo io e Fragasso vestiti da soldati che mettiamo nel forno uno dei morti che ha una pancia grossa così… Quella è stata una nostra frecciata a Fulci” (Nocturno dossier 45, 2006).
Fulci su Mattei: “Ho abbandonato Zombi 3 dopo tre settimane perché non mi piaceva il modo con cui la produzione trattava i filippini, e basta. So che il film l’ha girato un certo Mattei, insieme a quel personaggio squallido che risponde al nome di Claudio Fragasso […] Sul set di Zombi 3 sono stato davvero molto male. A causa di un’infezione avevo venticinque litri di acqua in pancia e i filippini mi portarono da un mago che, per 25 dollari, mi fece una fattura. Utilizzò un gallo che uccise sulla mia pancia. Naturalmente non successe niente e dovetti andare in ospedale a farmi tirare fuori un po’ di siero con un ago infilato in pancia, a mo’ di film dell’orrore” (Nocturno dossier 3, 2003).
⟡ Le solite sfuriate sul set di Fulci, questa volta trovarono pane per i suoi denti. Anna Deborah Bergamini, nel film Lia, racconta: “Era la scena in cui io dovevo saltare giù dalla finestra e non avevo nessuna controfigura. E alla terza volta che provavo, non ricordo esattamente cosa mi ha detto, ma mi ha risposto male, molto male. Al che mi sono incazzata: “Mi ascolti bene, prima di tutto non sono sua figlia…”, ero davvero furente perché lui mi aveva detto qualcosa tipo “Testa di cazzo!”… “No, testa di cazzo sarà lei!” […] Dopo sono andata da lui, perché a me ha sempre fatto pena quell'uomo, e gli ho detto: “Guardi, a me spiace per la mia reazione, però lei non mi deve trattare in questa maniera; io sto qua, sto lavorando, lei potrebbe essere mio padre… Le chiedo scusa ma non mi tratti più così!”. Mi disse che mi apprezzava molto, mi invitò a mangiare con lui e io da quel giorno ho sempre cenato al suo tavolo” (Nocturno 110, 2011).
Fast rating
Regista:
Lucio Fulci, Claudio Fragasso, Bruno Mattei
Durata, fotografia
90', colore
Paese:
Italia
1988
Scritto da Exxagon nell'anno 2010 + TR; testo con licenza CC BY-NC-SA 4.0
