1BR - Benvenuti nell'incubo

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Voto:

La dolcina Sarah (Nicole Brydon Bloom), risolutamente ma non senza fragilità, lascia la casa del papi, con il quale ha contrasti, e trova alloggio in un condominio di Los Angeles abitato da gente che, all’apparenza, sembra disposta al meglio. Sembra. Strani rumori provenienti dai muri e il suo gatto cacciato nel forno faranno capire a Sarah che la nuova family acquisita è ben peggio di quella dalla quale aveva preso le distanze. 1BR, ovvero One BedRoom, richiama alla memoria certi temi del coevo Midsommar: la perdita della famiglia d’origine, una società che non funziona emotivamente e una cultura settaria che, invece, sembra capace di offrire compensazione. Tuttavia, se la Dani del film di Aster finiva per colludere con sorriso sardonico alla nuova società, per Sarah l’incubo si fa romanzo di formazione che la porta dall’insicurezza ad una risolutezza a pugni stretti da guerriera anti-distopica. Dopo una prima fase spolverata di Polanski che intriga, poiché si rimane impigliati nelle possibilità dei risvolti narrativi, 1BR finisce per poggiarsi anche stancamente sul genere sect-movie con le consuete logiche spaventose da Tempio del Popolo, più qualche spalluccia al torture-porn. Manca il coraggio di offrire alla protagonista un finale più cinico e, allora, si cerca di tamponare con la suggestione di un’ampia società che alberga insospettabilmente il Male come al termine di the Invitation (2015). Film dopotutto onesto nelle sue finalità di intrattenimento che fa paura non tanto per ciò che mostra ma per la subdola condivisione di alcuni assunti che muovono i settari contro una società nella quale l’individualità e l’egoismo sono indubbiamente un valore aggiunto. Comunque sia, mainstream d'occasionale intrattenimento. Da vedere in double-bill con the Sacrament (2013).


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Titolo originale

Id.

Regista:

David Marmor

Durata, fotografia

90', colore

Paese:

USA

Anno

2019

Scritto da Exxagon nell'anno 2021; testo con licenza CC BY-NC-SA 4.0