Inferno

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Voto:

Rose Elliott (Irene Miracle), giovane poetessa che vive a New York City, viene in possesso del raro libro "Tre Madri" scritto dall’alchimista Varelli; il libro racconta di tre case dannate che ospitano tre sorelle malefiche: Mater Suspiriorum, Lacrimarum e Tenebrarum. Rose inizia a sospettare che lo stabile in cui vive sia una di quelle case e confessa questi suoi dubbi al fratello musicologo Mark (Leigh McCloskey) che abita a Roma. Mark va a New York solamente per scoprire che sua sorella è morta. Il libraio Kazanian offrirà qualche indizio a Mark ma il giovane uomo dovrà penetrare nel cuore del misterioso condominio per svelarne i terribili segreti.

LA RECE

Fiammeggiante, colorato, dirompente rispetto a certi schematismi narrativi, Inferno è la summa del cinema più affine ad Argento, cioè quello dell’esperienza metafisica, onirica. Ai tempi accolto male, nel tempo rivalutato.

Secondo episodio della Trilogia delle Tre Madri esordita con Suspiria (1977) e chiusasi molti anni dopo con il sofferto e questionabile la Terza madre (2007). Cambio di rotta rispetto allo spaghetti giallo, quindi ed evitamento del whodunnit e di un passato psicopatologico da indagare, né mani guantate: qui è direttamente la Morte ad agire. Con Inferno, Argento, imbibito di letture alchemiche a firma Fulcanelli (Varelli in assonanza), prestò il destro ai suoi detrattori che lo accusavano di realizzare film stracolmi di stile ma vuoti di contenuto e coerenza. Opera fiammeggiante, colorata, dirompente rispetto a certi schematismi narrativi, Inferno è la summa del cinema a lui più affine, cioè quello dell’esperienza onirica, non razionale. Inferno parla di un terrore ipogeo tramite colori, luci (di Romano Albani) e sensazioni, un linguaggio più vicino al sogno e all'inconscio piuttosto che alla mente logica: fin dall’inizio, il film annuncia di non voler aderire alla realtà mostrandoci Rose che si tuffa nella pozza per recuperare le chiavi e scopre la sala con i cadaveri. La destrutturazione della comune narrativa si mostra con evidenza nella scena del macellaio che non soccorre ma uccide un personaggio del film. Slegarsi dalla ricerca di linearità e abbandonarsi alle suggestioni artistiche, che nel caso di Argento a tratti paiono un mero esercizio di stile, aiuterà lo spettatore a perdersi nella grande trama ordita dal regista romano il quale, però, sulla stessa traccia tematica e con la stessa attitudine, meglio fece prima con Suspiria. Lo scarso successo di critica e pubblico ottenuto ai tempi, dovuto all'assuefazione della gente per i suoi gialli, forzò il regista a tornare al thriller con Tenebre (1982) e anche a recuperare le musiche di Simonelli limitando, qui, la sua collaborazione con Keith Emerson. Inferno non è l’horror più rinomato di Argento, nondimeno rimane un fascinoso e surrealista pezzo di cinema horror, per quanto non perfetto e con un protagonista flebile ingaggiata perché il regista necessitava di una donna capace di stare in apnea, e la Miracle era stata atleta di nuoto sicronizzato. Nel tempo rivalutato, anche perché messo a paragone con i deludenti lavori successivi di Argento.

TRIVIA

⟡ La presenza di Lambero Bava (anche nello sfuggente ruolo di un passante su una strada newyorkese) come assistente alla regia, portò suo padre, Mario, a dare una mano per la produzione di alcuni effetti speciali. Del geniale cineasta è la soluzione dell’effetto di Veronica Lazar che sfonda uno specchio divenendo la Morte. Mario lo realizzò senza fatica con la donna che veniva avanti riflessa dal vetro e, raggiunto il punto limite, una persona dietro lo specchio lo sfondava ottenendo l’effetto di una persona che esce da esso. Si trattò dell’ultimo impegno di Bava prima della morte avvenuta nel 1980. 

⟡ All'inizio era stato scelto James Woods come attore principale ma questi rifiutò perché impegnato con il Campo di cipolle (1979). 

⟡ Leigh McClosky era un noto attore di soap: ha partecipato a Dallas (1978-1991) nei panni di Mitch Cooper, General Hospital (1963) e Santa Barbara (1984-1993).

Regista:

Dario Argento

Durata, fotografia

107', colore

Paese:

Italia

Anno

1980

Scritto da Exxagon nell'anno 2006; testo con licenza CC BY-NC-SA 4.0

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