Al di là dell'orrore
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Voto:
Il folle dottor Ood (Horst Frank) riesce a tenere in vita la testa del grande chirurgo Abel (Michel Simon) spiccata dal corpo dopo averlo ucciso. La testa del luminare potrà dare, suo malgrado, consigli medici ad Ood che intende impiantare il cranio di una donna zoppa e gobba sul corpo di una ballerina.
LA RECE
Girato con grande attenzione, a dispetto del budget ridotto, e immerso in un monocromatico oscuro e sinistro.
Strano fantahorror che, appoggiandosi alle suggestioni chirurgiche de il Cervello di Donovan (1953) con l'encefalo in vivo, porta i sogni trapiantisti, in effetti, al di là dell'orrore. Strana sia la scelta registica di un poco prolifico Trivas (solo cinque film girati) sia la presenza di Michel Simon che merita un approfondimento. Simon, attore francese di prestigio, nella prima metà degli anni '50 utilizzò un make-up tossico che gli causò un grave danno al sistema nervoso: parte del corpo e del volto rimasero paralizzati. L'attore non avrebbe mai accettato una parte in un low-budget tedesco ma siccome non riusciva più a lavorare per i suoi problemi fisici, Simon accettò di partecipare al progetto di Trivas, anche perché avrebbe dovuto recitare quasi solo con la testa. Oltretutto, Simon pensava che il film non l'avrebbe visto nessuno e, quindi, esso non avrebbe avuto nessuna influenza negativa sulla sua carriera. Il film arrivò fino in America e, fortunatamente, non affossò l’immagine di Simon. Tuttavia, Al di là dell'orrore rimase, e rimane, un horror poco visto. Il film di Trivas, che in superficie denuncia i limiti e le potenziali pericolosità della scienza, si distingue dai vari il Cervello che non voleva morire (1962), the Man without a body (1957) o the Living head (1961) per i toni decisamente malvagi del protagonista e per i sottesi sessuali ai tempi decisamente coraggiosi. Il film affonda le proprie radici nel mito tedesco di Faust, l'uomo che vende l'anima al Male per raggiungere i propri fini, illustrando il mito con più crudezza di quanto fecero pellicole coeve. L'atmosfera che si respira nelle stanze dello scienziato Ood è cupa e dannata come si trattasse dell'antro di un negromante sul punto di evocare un demone, mentre al suo fianco la testa di Abel (il fratello buono?) è connessa a cavi e pompe come un proto Tetsuo (1988). Le sessualità è veicolata dalla coppia di protagoniste femminili composta dalla pia infermiera deforme Irene (Karin Kernke) e dalla facilona e procace Lily (Christiane Maybach). La testa della prima verrà montata sul bel corpo della seconda, acquisendo anche gli istinti della femmina seduttrice; dopo l'operazione, l'infermiera suora inizierà a bere e fumare, nonché a frequentare il night dove Lily ballava. Girato con grande attenzione, a dispetto del budget ridotto, e immerso in un monocromatico oscuro e sinistro, Al di là dell'orrore è un interessante prodotto in attesa di degna rivalutazione.
TRIVIA
Victor Trivas (1896-1970) dixit: “Non riesco a immaginare un cinema indipendente. Il film è un prodotto industriale che deve trovare la sua strada verso il consumatore. I film sono fatti per loro, quindi soprattutto devono essere accessibili alle masse. In caso contrario, ha fallito sia dal punto di vista sociale che commerciale. Il regista deve cercare di trovare la vera connessione tra sé e il pubblico” (cinegraph.de).
⟡ L'attrice Christiane Maybach, nei primi anni '60, divenne un sex symbol per la sua somiglianza a Marilyn Monroe.
⟡ L'attrice Karin Kernke parteciperà al docusexy Schulmädchen-Report 12. Teil: Wenn das die Mammi wüßte (1978), ovvero “se lo sapesse la mammina”. Chissà.
Titolo originale
Die Nackte und der Satan
Regista:
Victor Trivas
Durata, fotografia
97', b/n
Paese:
Germania Ovest
1959
Scritto da Exxagon nell'anno 2010; testo con licenza CC BY-NC-SA 4.0
