Antibirth
-
Voto:
Lou (Natasha Lyonne), ragazza dalle pessime abitudini, scopre di essere rimasta incinta ma non rammenta come le cose possano essere andate, visto che era strafatta. La gravidanza si rivela terrificante, dato che Gabriel (Mark Webber), il pusher di zona, ha somministrato a Lou una droga sperimentale. Film di una certa stranezza che, però, per parecchi minuti, sfianca con il racconto della vita disfatta di Lou e la sua cara amica Sadie (Chloë Sevigny) per poi approdare a un iperbolico finale con tanto di mostro partorito (a grandezza adulta) evidente omaggio alla creatura de il Mostro della laguna nera (1954). In mezzo, più che il film, fa piacere vedere la Sevigny che ricordo ragazzina in Kids (1995) e, soprattutto, la Meg Tilly di Psycho II (1983), una creatura bellissima che ricevette anche una candidatura all’Oscar e poi si ritirò dalle scene nel 1995 per dedicarsi alla famiglia e tornare sugli schermi nel 2010; in Antibirth è una signora con gli occhi ancora belli ma, per ragioni di copione, un po' sfasciona. Che il regista Perez avesse un certo gusto per le visioni surreali lo si era capito col musicarello Oddsac (2010), ma Antibirth, pur posizionandosi in una zona inadatta al mainstream, manca di una storia che conquisti. C’è, però, qualcosa d’interessante nel tridente composto da donne sovversive e nello sforzo ribellistico e dolente di Lou che non vuole essere madre.

Titolo originale
Id.
Regista:
Danny Perezs
Durata, fotografia
94', colore
Paese:
USA, Canada
2016
Scritto da Exxagon nell'anno 2021; testo con licenza CC BY-NC-SA 4.0