Better watch out

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Voto:

Al secondo film, dopo Undocumented (2010) passato in sordina, Peckover gioca con i classici dell’horror: il Natale rosso sangue, l’invasione domestica, lo slash killer in agguato, la tata che deve badare ai ragazzini mentre i grandi sono fuori, nonché i temi della commedia giovanilistica che vogliono la tata sufficientemente bella da strappare dalla prepubescenza il maschietto che ha in cura. E Olivia DeJonge, che sembra molto più grande di un anno prima (the Visit, 2015), bella lo è davvero, con grande sofferenza del giovane Luke (Levi Miller) che ne è follemente infatuato e deve subire l’onta di vederla spasimare per maschi idioti, altro grande classico. L’amico caciarone di Luke, Garrett (Ed Oxenbould protagonista con la DeJong nel film del 2015), sembra più realistico sull’impossibilità della liaison ma tiene bordone. Epperò, proprio questo amore impossibile diventa il punto di svolta narrativo che ribalta buona parte degli stereotipi del genere facendo di Better watch out un gradevole quanto irritante horror non privo di crudeltà, tutto girato fra le quattro mura domestiche. Con un piede in Mamma ho perso l’aereo (1990) e l’altro in Funny games (1997), ci si muove in anticipo rispetto a the Babysitter (2017) che giocherà ancora su certe aspettative. I giovani attori non sono dei campioni ma l’impegno profuso per rendere il gioco al massacro più teso possibile si percepisce. Finale doppio e potenziale apertura per un seguito. Gli ingredienti per far nascere un villain psicopatico ci sono.


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Titolo originale

Id.

Regista:

Chris Peckover

Durata, fotografia

89', colore

Paese:

USA, Australia

Anno

2016

Scritto da Exxagon nell'anno 2019; testo con licenza CC BY-NC-SA 4.0