Beyond the black rainbow

Weird

Voto:

Nel 1967, il Dr. Mercurio Arboria pubblicizza l’istituto che porta il suo nome, luogo ameno di rinnovamento fisico e spirituale. Anni dopo, nel 1983, il direttore dell’istituto, Barry Nyle (Michael J. Rogers), sottopone la catatonica Elena (Eva Bourne), che ha poteri telepatici, a strani esperimenti.

LA RECE

Esperienza filmico-psilocibinica che (forse) solo Cosmatos può comprendere nella sua completezza. La destrutturazione e le sollecitazioni visive offerte, però, hanno un loro marcato fascino.

Volevate cinema weird? Ci pensa Panos Cosmatos, figlio del più mainstream George P. Cosmatos (1941-2005), che, con i soldi derivati dalle royalties di Tombstone (1993) girato dal padre, finanzia il proprio sogno cinematografico. Panos, omaccione barbuto e nevrotico (ipse dixit), si disinteressa non poco di esordire con qualcosa che piaccia alle vaste platee e omogenizza almeno quarant’anni di cinema fantascientifico, d’essai e di genere. Le influenze sono molteplici: l'Anno scorso a Marienbad (1961) di Resnais, Fase IV: distruzione Terra (1974) di Bass, il Disprezzo (1963) di Godard, Dark star (1974) di Carpenter, Begotten (1990) di Merhige, il solito Suspiria (1977) del solito Argento per i soliti colori, la Fortezza (1983) di Mann e altro ancora. Esoterico, lento (molto!), sfuggente, Beyond the black rainbow è un film che cammina sulla corda di una flebile narrazione per farsi esperienza audiovisiva impenetrabile (molto!). Cosmatos, impietosito dai grandi punti di domanda che affannano gli spettatori, ci aiuta a capire: “Il tutto è stato messo insieme come un flusso di coscienza. Stavo affrontando in un modo strano, astratto, il dolore e il dispiacere di aver perso i miei genitori. Stavo anche guardando agli anni '80 e a quello che è successo alla generazione del baby-boom, e la sua connessione con gli anni '60, perché una connessione c'è”. E c’è da crederci con atto di fede perché, dal film, non si desume quello che il regista riferisce come motore primo della sua creazione. Piuttosto, ci si perde in questa metafisica di Panos un po’ deliziosa e un po’ delirante, autoriale e autoreferenziale, prodromica ai toni lisergici del suo secondo lungometraggio (Mandy, 2017) grazie al quale molti si vanno a ripescare l’opera prima, a suo tempo passata in sordina, e adesso gridano al genio. Ora, genio non so ma la cura c’è, e se dei due di Cosmatos devo vederne uno, allora meglio il trip onirico-alcaloide di Beyond the black rainbow, le sue lentezze sfiancanti, le geometrie, i suoni, i colori e la destrutturazione narrativa. E metteteci pure dentro un finale buttato lì malamente, come se Panos si fosse sfiancato pure lui. Non un racconto, insomma, ma un’esperienza bizzarra che non si perde a schermo spento. Film inadattissimo al mainstream.

TRIVIA

Panos Cosmatos (1974) dixit: “Quando ci siamo trasferiti a Victoria era la prima volta che entravo in un videonoleggio. Mi piaceva molto andarci ma i miei genitori non mi lasciavano guardare i film con rating-R. Così mi limitavo a leggere il retro della scatola e a immaginare come fosse. È stato a quel punto che mi sono davvero innamorato dell'idea di un film immaginato, un film che esiste solo nella mia testa” (IMDb.com).

⟡ Il video promozionale dell’Istituto Arboria è datato 1967 ma il logo è scritto in Avant Gard font. Questo specifico font nacque dallo stile grafico del logo della rivista Avant Garde, creata nel 1968, e il font stesso non fu commercializzato prima del 1970. 

⟡ Le pillole che prende Barry Nyle vengono dalla Benway's Pharmacy. Il Dottor Benway è un personaggio che ricorre più volte nei romanzi bizzarri dello scrittore William S. Burroughs. 

⟡ Nel condotto d’aria che Elena deve superare per passare da una stanza all’altra c’è un sistema di tubazioni i cui colori sono simili a quelli di un arcobaleno, riferimento al titolo del film. 

⟡ I due campeggiatori alla fine del film bevono lattine di birra simili a quelle visibili nel film Repo man (1984) che si svolgeva nell’anno 1983 come i fatti narrati nella pellicola di Cosmatos.

Titolo originale

Id.

Regista:

Panos Cosmatos

Durata, fotografia

110', colore

Paese:

Canada

Anno

2010

Scritto da Exxagon nell'anno 2015 + TR; testo con licenza CC BY-NC-SA 4.0

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