Blade II
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Voto:
Blade (Wesley Snipes), di nuovo all'opera con Whistler (Kris Kristofferson) e il tuttofare Scud (Norman Reedus), questa volta deve affrontare una nuova minaccia: vampiri mutati che attaccano anche i classici vampiri. Damaskinos (Thomas Kretschmann), il vecchio vampiro capo, propone una tregua a Blade, e lo prega di eliminare i temibili nuovi mutanti.
LA RECE
Dinamismo, sangue, thrilling. Buona macchina d'intrattenimento. Buona, non memorabile.
Più dinamismo, meno ingenuità e maggior cura effettistica rispetto al primo Blade (1998). Del Toro non rinuncia allo splatter e localizza la storia in una Praga cupa e misteriosa. Squadra che vince non si cambia: si fa "resuscitare" Whistler in maniera abbastanza forzata, si ricalca la scena nella discoteca che aveva riscosso sonori plausi, e l'eroe nero non rinuncia a molte delle sue pose plastiche. In più, metteteci i dialoghi frizzantini. Impossibile non notare, inoltre, una certa somiglianza dei nuovi vampiri mutati con il vecchio Kinski di Nosferatu - il principe della notte (1979) ibridato con gli orchetti e gli uruk-hai de il Signore degli anelli (2001). Fra le cose positive, oltre al già citato gore e all'atmosfera gotica, l'elemento romantico fra Blade e la figlia di Damaskinos, nonché la trovata della bocca "spalancabile" dei nuovi vampiri che ricorda vagamente le fauci del Predator (1987), buona variazione che verrà richiamata anche nel terzo capitolo della saga, anche se in accezione comica. Se non si sta a guardare troppo il pelo nell'uovo e ci si abbandona agli abbondanti momenti di pestaggi e ammazzamenti, Blade II non delude. Mainstream perfetto per la seconda serata. Segue Blade: trinity (2004).
TRIVIA
⟡ Il nome Scud fa riferimento al fumetto “Scud: the disposable assassin”. Scud, tra l’altro, indossa una T-shirt con il logo del Bureau of Paranormal Research and Defense. Questo è un riferimento ad “Hellboy”, fumetto di Mike Mignola e, poi, film diretto da Del Toro.
⟡ L'edificio in cui vive Damaskinos è ispirato all'ufficio della Creative Artists Agency di Beverly Hills, disegnato dall'architetto Im Pei.
⟡ Il nome Caliban è un riferimento al mostro de “La Tempesta”, opera di Shakespeare.
⟡ Prima che il Bloodpack entri nel club dei vampiri, si può vedere una grossa insegna al neon che riporta la scritta Radoo. Nella storia di Vlad l'Impalatore, sulla cui vita gran parte della leggenda dei vampiri è basata, si trova traccia del nome di suo fratello: Radu.
⟡ Oltre 30 membri del cast e della crew furono temporaneamente acciecati a causa di un uso scorretto delle luci UV nella scena dell'autopsia.
⟡ Gli occhiali di Blade sono il modello Four della Oakley.
⟡ Nel film viene usata la frase "un uomo senza paura", riferimento a Daredevil, un altro eroe fumettistico.
Titolo originale
Id.
Regista:
Guillermo Del Toro
Durata, fotografia
116', colore
Paese:
USA
2002
Scritto da Exxagon nell'anno 2008; testo con licenza CC BY-NC-SA 4.0
