la Casa dei Vampiri

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Voto:

Liberato dalla bara, il vampiro Barnaba Collins (Jonathan Frid) si presenta ai suoi pronipoti come un vecchio parente scomparso. Fra questi incontra Maggie Evans (Kathryn Leigh Scott) che somiglia incredibilmente al suo ex amore Josette che non aveva potuto sposare. Per amore di Maggie, Barnaba prova persino una cura miracolosa che promette di guarirlo dalla maledizione.

LA RECE

Stereotipi e ingenuità, benché messe in scena da un cast solido in un'apprezzabile atmosfera gotica.

Spinoff dalla serie tv Dark Shadows, in Italia l'Ombra della notte, andata in onda sulla ABC dal 1966 al 1971, sorte di soap horror gotica. La Casa dei vampiri condensa parte della seconda e terza stagione, e vede il vampiro Barnaba Collins alle prese con una donna che gli pare tanto la sua antica amata così da volerla impalmare alla faccia del resto del cast che fa di tutto per impedirglielo. Il film si distinse dalla serie tv, prima di tutto, per la realizzazione a colori, il cast però era il medesimo, con a capo il bravo Frid, il quale, nonostante la nomea di sex symbol, pare uno dei vampiri meno magnetici nella storia del cinema. Dan Curtis (Trilogia del terrore, 1975; Ballata macabra; 1976) si attenne a una regia senza fronzoli riciclando situazioni trite e ritrite, tradito dalle sue origini televisive. Tutta la tensione è lasciata all'interpretazione dei personaggi o a qualche situazione girata nel suggestivo Eagle Hill Cemetery che, in realtà, era lo Sleepy Hollow Cemetery di Tarrytown, NY. Il vampiro ritratto da Frid è crudele suo malgrado e, per amore, vorrebbe tornare un essere umano normale: anche in questo, la tensione viene abolita dal momento che ci troviamo di fronte a un dramma romantico piuttosto che a una malefica minaccia. La paura, se di paura si può parlare, si concentra in pochissimi momenti tutti molto scontati, il sangue è a bassi livelli, i dialoghi banali e la noia non tarda a montare. Il vampiro "vecchio", quello che dovrebbe fare più paura, somiglia piuttosto al mega direttore generale di fantozziana memoria. Molti stereotipi e molte ingenuità, benché messe in scena da un cast solido, in questa vecchia Casa dei vampiri il cui punto di forza, dopo tanti anni, è presentare l'orrore secondo i compassati canoni del gotico. Dan Curtis rifarà meglio con la Casa delle ombre maledette (1971), secondo film spin-off dalla serie tv con sostituzione della star del film precedente con l'attore David Selby. Lì, il regista riuscirà a dare alla location una buona atmosfera ottimizzata da un buono score musicale. Alcuni momenti, come quello del fantasma di Angelique che entra nel letto di Quentin, non sono affatto male. Anche il finale del film ha un suo perché. Nel 2012, poi, scatta il remeccone timburtoniano che vede Johnny Deep nei panni di Barnabas: il regista, l'attore e il frizzante romanziere Seth Grahame-Smith (la Leggenda del cacciatore di vampiri, 2012) ordiscono un divertissement tutto loro nel quale si mescolano generi e stili, e, soprattutto, l'attore Deep può gigioneggiare senza limiti. Remake non memorabile ma grazie agli scambi di battute, alla recitazione sopra le righe e alla ricchezza scenografica è garantita una buona dose d'intrattenimento; film per il mainstream che però è pieno di rimandi a un cinema che il mainstream non ha mai visto.

TRIVIA

⟡ L'attrice Christiane Maybach, nei primi anni '60, divenne un sex symbol per la sua somiglianza a Marilyn Monroe. 

⟡ L'attrice Karin Kernke parteciperà al docusexy Schulmädchen-Report 12. Teil: Wenn das die Mammi wüßte (1978), ovvero “se lo sapesse la mammina”. Chissà.

Titolo originale

House of Dark Shadows

Regista:

Dan Curtis

Durata, fotografia

97', colore

Paese:

USA

Anno

1970

Scritto da Exxagon nell'anno 2012; testo con licenza CC BY-NC-SA 4.0

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