la Chiesa

-

Voto:

Medioevo. Una setta eretica viene sterminata dai templari e i corpi dei peccatori vengono accatastati in una fossa comune; per mettere un sigillo sacro a quella fossa, si decide di costruirci sopra una chiesa. Giorni nostri. Nella chiesa tedesca viene assunto un nuovo bibliotecario, il quale, fra un flirt con la restauratrice (Barbara Cupisti) e due parole con l'indomabile Lotte (Asia Argento), scopre che nelle fondamenta dell'edificio si nasconde qualcosa di malvagio.

LA RECE

Buon secondo film di Michele Soavi, però sofferente nel comparto di scrittura e recitativo. Diverse soluzioni visive, invece, sono molto valide, così come l'atmosfera generale gotica e "doomed".

Dopo il discreto esordio con Deliria (1987), Soavi venne chiamato in sostituzione di Lamberto Bava a dirigere questo horror pubblicizzato in modo così marcato come prodotto da Dario Argento che, tutt'oggi, molti lo credono diretto da quest'ultimo. Superiore rispetto al precedente film, la Chiesa è, tuttavia, una pellicola dal risultato disomogeneo. Notevole l'incipit storico, notevolissima l'atmosfera gotica che pervade tutta la pellicola dovuta alla suggestività della location, interessanti alcuni movimenti di camera e alcuni spunti visivi particolarmente bizzarri: il mostruoso pesce che salta fuori dall'acquasantiera, il diavolo abbracciato alla donna nuda, il Baphomet impegnato in atti sessuali, l'ammasso blasfemo di corpi nudi che emergono dal terreno alla fine del film. La Chiesa riesce a mantenersi in equilibrio fra inquietudini goticheggianti e tocchi splatter ben riusciti, in alcuni casi venati da un'ironia non fuori luogo. Sfortunatamente, la sceneggiatura non è all'altezza delle trovate visive, la recitazione non sempre è convincente, e alcune situazioni sono costruite davvero male: si passa, così, senza soluzione di continuità, da un buon horror di stampo internazionale a una produzione italiana un po' sgangherata con i dialoghi come anello più debole della catena. Ad esempio, a chi lavorò al soggetto (almeno quattro differenti persone!) sembrò cosa plausibile che in 1000 anni a nessuno fosse venuto in mente di tirare l'evidentissima lingua della statua, o quel che è, nella navata laterale. Soavi stesso lamentava uno squilibrio soprattutto nella seconda parte del film, con inciampi nella sceneggiatura che, però, non gli fu permesso riscrivere. Immagino che la maggior tensione di Michele Soavi, ai tempi, fosse quella di dimostrare di poter gestire una produzione ricca, cosa che non mancò di fare, benché, poi, il suo lavoro successivo, la Setta (1991), sia stato d'inferiore caratura. Nel complesso, la Chiesa rimane interessante per gli appassionati di horror e approcciabile anche dal mainstreamer (so che molti non "esperti" hanno visto e apprezzato), ma, certo, non siamo di fronte ad un pivot del genere horror.

TRIVIA

Circa la smaccata presenza del cognome Argento sui poster, che tanti ha tratto in inganno, così parlava Soavi: "Sul fatto che Dario tenda a spacciare come propri i film che produce - ne abbiamo fatto le spese sia Bava sia io - ... è chiaro che il suo nome ha richiamo: la Chiesa di Michele Soavi anziché la Chiesa di Dario Argento probabilmente, anzi sicuramente, non avrebbe avuto il successo che ha avuto. Resta il fatto che se lui o chi per lui avesse messo "un film di Michele Soavi" sotto al titolo - e non in piccolo, sparso tra i nomi degli attori e del cast tecnico - non avrebbe fatto male a una mosca" (Nocturno 100, 2010).

⟡ L'immagine della motociclista che abbraccia un demone è presa da un famoso dipinto di Boris Vallejo. 

⟡ Originariamente, questo film avrebbe dovuto essere il terzo episodio di Demoni (1985) e l'avrebbe dovuto dirigere Lamberto Bava, ma quest'ultimo, per divergenze col produttore, abbandonò il progetto.

Regista:

Michele Soavi

Durata, fotografia

100', colore

Paese:

Italia

Anno

1989

Scritto da Exxagon nell'anno 2008; testo con licenza CC BY-NC-SA 4.0

commercial