Deliria

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Voto:

Durante le prove di un musical, la prima ballerina Alicia (Barbara Cupisti) si sloga una caviglia. Dopo aver ottenuto le necessarie cure in un manicomio (?), tornerà a teatro ma, senza saperlo, si è porterà dietro un pericoloso assassino che, indossando la maschera di una civetta, seminerà morte fra i ballerini.

LA RECE

Slasher di casa nostra non mal fatto e buon esordio per Soavi. Tuttavia, né il regista né Deliria stesso avranno, nei decenni, particolare seguito. Il film resta un cult minore de noantri.

Osannato da molti, nonché da Tarantino che pare consideri Michele Soavi il migliore regista italiano in attività; magari ai tempi, dato che Soavi, passato alla regia per volere di Massaccesi dopo una lunga gavetta con Dario Argento, non avrà troppa fortuna al cinema e verrà impegnato soprattutto per prodotti televisivi, riaffacciandosi nelle sale solo nel 2018 con la Befana vien di notte, protagonista la Cortellesi. Ad ogni modo, Deliria fu un bell’exploit per Soavi e gli frutterà il premio come miglior film “Fear Section” al Festival di Avoriaz del 1988. Slasher solido, Deliria innesta, a quel filone, altrettanto solide connessioni al thriller argentiano e alle pellicole danzerine di moda ai tempi (Saranno famosi; 1980; Chorus line, 1985). La costruzione della tensione è ben riuscita ed almeno due sequenze emergono per dimostrarlo: Alice che si nasconde dietro le tende mentre nella doccia a lato viene uccisa l'amica; il quadro visivamente suggestivo del palco addobbato di cadaveri con il killer seduto fra loro con la testa da civetta ispirata a una litografia di Max Ernst. Gli sprazzi di originalità, però, sono diluiti in una marea di topoi relativi alla scrittura dei personaggi pescando qua e là nel cinema statunitense: il gay che fa battute acide, la coppietta mediocre, la ballerina single e ruvida (Flashdance, 1983), quella arrivista e spregiudicata, il regista burbero ma giusto, la coppia di poliziotti che sta in macchina a parlare di cibo, il vecchio bonaccione di colore. Attori sufficienti ma, fra loro, solo David Brandon e Giovanni Lombardo Radice lavorano bene; Barbara Cupisti, ai tempi fidanzata di Soavi, venne, a buona ragione, avversata da Luigi Montefiori (Antropophagus, 1980), soggettista e, in un primo tempo, possibile regista. La musica del film, inoltre, è un rock anni '80 molto invadente che riesce a uccidere il pathos di certe scene. Si riconosce all’esordiente Soavi sia la tecnica, sia l’autorialità per una pellicola il cui genere, di solito, limita impronte artistiche e soggettive. Pur vero che la rivalutazione di cui gode Deliria viene disconfermata dal fatto che esso è un film, ormai, più discusso che (ri)visto. Attenzione alle due versioni circolanti: quella rimontata da Massaccesi è la versione italiana, il director's cut rimontato da Soavi è la versione inglese. Da vedere in double-bill con Murderock - uccide a passo di danza (1984).

TRIVIA

Trivia. Michele Soavi (1957) dixit: “Non sono tanto fifone, però ho paura delle uniformi e degli zoppi. Perché ho un incubo ricorrente che mi perseguita dai tempi della naja. Io il militare l’ho fatto in una caserma dei Vigili del Fuoco, dove eravamo abbastanza liberi. Una volta la settimana arrivavano i militari che ci trattavano da cani per farci fare le marce e tutte le altre cose che generalmente si fanno. E c’era un maggiore piccolo e zoppo che spesso mi puniva e mi consegnava. Da allora mi capita a volte di sognarlo mentre mi insegue ed io cerco di scappargli ma, non appena mio giro, lui è sempre lì e mi raggiunge. Comunque fu proprio allora, per l’odio e la rabbia di quella situazione in caserma, che iniziai a scrivere, per esorcizzare le mie paure” (lazonamorta.it).

⟡ Luigi Montefiori compare nel film a volto coperto, nei panni del killer. 

⟡ Deliria nacque con il titolo Acquarius, a richiamare la condizione dei protagonisti chiusi in un ambiente mentre fuori diluvia. Il titolo venne cambiato dietro suggerimento del regista Luciano Martino per cercare un’assonanza con Suspiria (1977).

Regista:

Michele Soavi

Durata, fotografia

90', colore

Paese:

Italia

Anno

1987

Scritto da Exxagon nell'anno 2006; testo con licenza CC BY-NC-SA 4.0

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