Murderock - Uccide a Passo di Danza

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Voto:

In una scuola di danza, la cinica direttrice Candice Norman (Olga Karlatos) sta per selezionare i migliori studenti per un importantissimo spettacolo in programma. Le ballerine, però, iniziano a morire per mano di un maniaco che trapassa loro il cuore con uno spillone. Tutti iniziano a sospettare di tutti; si suppone che il movente sia l'eliminazione dei migliori per potersi garantire il posto nello spettacolo. Indagherà il tenete Borges (Cosimo Cinieri).

LA RECE

Tardo giallo di uno stanco e malato Fulci che, da imposizioni produttive, cavalca l'onda dei film danzerini che in quegli anni piacevano parecchio. Buona l'idea dello spillone e qualche visione erotica ma il thrilling non è incisivo.

Prendete un po' di horror sotto tono sulla scia (pseudo) misogina de lo Squartatore di New York (1982), gente in scaldamuscoli che zompa a destra e a manca come in Flashdance (1983), la stessa gente che smania per diventare famosa come in Saranno famosi (1980), aggiungeteci uno score musicale tipicamente anni '80 composto da Keith Emerson, ed avrete Murderock di Lucio Fulci, seconda sortita nella Grande Mela per il regista, dopo la pellicola del l’82 e attinenze con pellicole di richiamo imposta dal produttore Augusto Caminito. Doveva essere il primo di una misteriosa “Trilogia della Musica”, che avrebbe visto anche altri due titoli, Killer samba e Thrilling blues, alla fine sfumata per l’aggravarsi delle condizioni di salute del regista. Per Murderock, Fulci ripensò il tipico gallo all’italiana, facendo riferimento, piuttosto, a Suspiria (1977) e limitando il sangue con una soluzione omicidaria eccentrica, lo spillone conficcato nelle carni che ricorda la Tarantola dal ventre nero (1971). Il tempo dedicato al thrilling, tuttavia, è minimale rispetto alle scene pop-kitsch che occorre sorbirsi. Immerso in un'atmosfera da prodotto tivù, il regista, che poco amava questa pellicola, dedica spazio alle gradevolissime ballerine scosciate e alle natiche delle stesse, indugia con la telecamera sulle tette umide delle povere vittime ma si dimentica altrove la tensione; d’altra parte, neppure i ballerini e la polizia sembrano essere troppo sconvolti per i mortiferi accadimenti. Tutto questo fa virare la pellicola verso il sexy giallo più che al classico mystery italiano. Gli attori fanno un sufficiente lavoro ma sembra che sia proprio la costruzione dei personaggi a essere superficiale. La Karlatos (Zombi 2, 1979) è più che altro turbata dall'aver sognato che un attore visto in un cartellone pubblicitario la voglia morta. Ray Lovelock (Macchie solari, 1975), l’attore di cui sopra, è l’ubriacone indiziato numero uno, finché il finale non rivelerà la verità. Cosimo Cinieri veste i panni di un interessante tenente di polizia, sulla falsariga di Colombo, che mangia di continuo noccioline e che ama fare battutine col suo compare, piuttosto che buttarsi a capofitto nelle indagini. Nel ruolo dell'ex di Candice, Claudio Cassinelli visto in Assassinio al cimitero etrusco (1982), attore che morirà tragicamente l’anno dopo in Arizona per lo schianto dell’elicottero sul quale volava. Il movente dell'assassino pare un po' debole ma quel suo modo di uccidere, esaltato, oltretutto, dall’effetto sonoro di penetrazione del metallo nella carne, offre allo spettatore qualche golosa visione di nudo. Ad ogni modo, è l’atmosfera anni ’80 a essere genuinamente divertente e imbarazzante, con l’intro a colpi di breakdance, il look dei vestiti, le immancabili spalline abnormi e lo score musicale di Emerson sul quale si puntava tantissimo e, invece, risulta di discutibile qualità. Film non essenziale ma che, in tema competizione danzerina, anticipa di un anno l’epocale Chorus line (1985) e varrà da ispirazione per l’Al Festa di Fatal frames – fotogrammi mortali (1997).

TRIVIA

⟡ Il regista Fulci appare nei panni del talent scout che parla con Candice al telefono.

Regista:

Lucio Fulci

Durata, fotografia

96', colore

Paese:

Italia

Anno

1984

Scritto da Exxagon nell'anno 2009; testo con licenza CC BY-NC-SA 4.0

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