la Setta

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Voto:

Dopo un preambolo che si svolge negli anni '70 in cui vediamo una specie di Manson's family sacrificare a Satana un'altra specie di Manson's family, eccoci nella Germania del 1991, dove la giovane e bella maestrina Miriam (Kelly Curtis) ospita in casa Moebius Kelly (Herbert Lom) un vecchio malandato che credeva di aver ucciso in un incidente. Miriam si troverà coinvolta nei misteri legati alla setta dei Senza Volto. Il fine di questi loschi figuri è utilizzare il corpo di Miriam per far venire al mondo l'Anticristo.

LA RECE

Soavi, agli inizi, ancora sotto il gioco argentiano, realizza un orrorino, ormai inghiottito dal dimenticatoio, che si appoggia al classico di Polanski. Perdibile senza troppo rammarico.

Grande passo avanti dal punto di vista tecnico per il Soavi visto in Deliria (1987) anche a motivo della pesante intromissione di Dario Argento nella produzione, così come, d'altronde, fu anche per la Chiesa (1989). Soavi usa la telecamera con gran disinvoltura facendola roteare fra le tubature della casa e, per le ingerenze suddette, si catena in riprese macro di gusto argentiano. D'altra parte, non si può evitare di notare che il film traccheggia e vagheggia per troppi minuti e, alcune volte, soprattutto nel finale, prende il largo verso il ridicolo. La storia, imposta da Argento, è fintamente intrigante, nel senso che la pellicola perde parecchio tempo per giungere a un finale banalmente prevedibile. La Setta, pur discostandosi da alcuni cliché tipici dei satanic-movie, d'altra parte ne presenta altri nella struttura che riportano ai grandi classici, soprattutto Rosemary's baby (1968). Ad esempio, Miriam, simile nell'aspetto a Mia Farrow, si troverà a dover scegliere fra tenere o no il bambino entrando in una setta di insospettabili che, da tempo, ha organizzato gli eventi perché il nefando piano si compia. Il film, però, sembra non decollare mai e il sangue latita. Si parla anche di tagli, Mariangela Giordano ha detto: "Il mio personaggio era molto bello, soltanto che è stato tagliato tutto. Avevo delle scene terrificanti. Abbiamo girato in ospedale dove avviene la mia resurrezione. C'era una scena dove si rompe una damigiana piena di sangue, terrificante e lunghissima, tra l'altro ero completamente nuda" (Giusti, 2004). Pur dispiaciuti per esserci persi la Giordano per l'ennesima volta nuda davanti alla macchina da presa, si rimane perplessi, piuttosto, per un'operazione con potenzialità che finiscono sprecate da banalità e lentezze eccessive. Moderatamente efficaci i due attori: meglio Lom che Kelly Curtis, oltretutto sorella di Jamie Lee (Halloween, 1978). Il finalone con Miriam che guarda in cielo l'aquila che svolazza è quel tocco che proprio non ci voleva.

TRIVIA

⟡ Nessun dato, per ora.

Regista:

Michele Soavi

Durata, fotografia

116', colore

Paese:

Italia

Anno

1989

Scritto da Exxagon nell'anno 2009 + TR; testo con licenza CC BY-NC-SA 4.0

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