Cimitero vivente
Voto:
Il dottor Louis Creed (Dale Midkiff) e sua moglie si trasferiscono nel Maine insieme ai loro due bimbi. Il vicino di casa, il vecchio Jud (Fred Gwynne), mostra loro un cimitero di animali nei pressi dell'abitazione. Lasciato alle sole attenzioni di Louis, il gatto finisce schiacciato in strada. La soluzione di Jud è seppellire il gatto nel "Pet Sematary" dove i morti risogono ma senza anima. Andrà peggio quando a morire sarà il piccolo figlio Gage della famiglia Creed.
LA RECE
Cult fra gli appassionati di horror ma piace anche al mainstream. Diversi i momenti di tensione e spaventosi ma il film ha anche una narrativa interessante, merito di King. Alcune sequenze rimangono anche a schermo spento. Consigliato.
Horror ben riuscito, prima ancora che valida riduzione di un romanzo di Stephen King, produttore insieme alla Lambert, ai tempi più nota come regista di video musicali, alla quale fu attribuita a sorpresa la direzione della pellicola dato che Pet sematary (inglese volutamente errato, al posto di "cemetery") doveva andare a George Romero. Storia produttiva vuole che Stephen King abbia messo mano alla sceneggiatura (forse allungando l'occhio su Zeder di Avati), e su gran parte della produzione, lasciando alla Lambert il solo lavoro tecnico, compiuto in modo discreto in un decennio nel quale strafare con lo splatter sarebbe stato facile. Il risultato sarà un memorabile pezzo di cinema anni '80 per quantità e qualità di situazioni orrorifiche concentrate soprattutto nella seconda parte del film, come volevano i dettami delle produzioni Eighty, sequenze capaci di inquietare genuinamente lo spettatore sia a livello ideale, quindi anche a schermo spento, sia come immediato spooky fest. Rivisto anni dopo, Cimitero vivente non sembra aver perso mordente: ancora sinistre le visioni/ricordi della sorella deforme, scioccante il bambino che si butta in strada e spaventose tutte le scene finali con il piccolo Gage (Miko Hughes) redivivo che sgambetta micidiale per casa. Il leitmotiv del film, come per diverse altre opere kinghiane, è un trauma passato che riaffiora sotto altra forma: nel caso specifico, vi è una sottile connessione fra l'inquietante sorella defunta e il piccolo zombi Gage, tramite il quale la donna sembra essere tornata in vita incarnando i sensi di colpa di Rachael. Finale non conciliante. Un film che può facilmente farsi apprezzare sia dall'appassionato del cinema di paura, sia dai non cinefili in cerca di brividi. Pet sematary non va rispolverato perché, di fatto, non ha mai preso polvere. Con un seguito, Cimitero vivente 2 (1992), il remake moderno Pet sematary (2019) e il prequel Cimitero Vivente: Le Origini (2023) diretto anch'esso da una donna: Lindsey Anderson Beer.
TRIVIA
Mary Lambert (1951) dixit: "Ero in sala montaggio, a montare un video di Madonna, e il mio agente mi ha chiamato e m'ha detto: "Ti piacerebbe leggere la sceneggiatura di Cimitero vivente?" [ ... ] È stata una lettura molto veloce ed è stata davvero fantastica. All'epoca non pensavo davvero di essere una regista di horror ma ero davvero attratto da questo materiale perché non si trattava solo di un gore-fest o di un torture-porn o di adolescenti che vengono uccisi nel seminterrato. C'era una storia avvincente sull'ossessione e, alla fine, si trattava di un dramma familiare; parte dalle emozioni e dall'attaccamento presenti in un gruppo familiare e ne mostra il lato oscuro, e li porta sul sentiero ancora più oscuro del Pet Sematary" (slashfilm.com).
⟡ Stephen King compare come il sacerdote che officia un funerale.
⟡ Siccome il bambino era piccolo e capriccioso, fu costruito un animatrone che lo sostituisse nelle scene nelle quali non ne voleva sapere di recitare.
⟡ L'idea per questa storia venne a King quando Smuckey, il gatto di sua figlia, venne investito su una strada vicino a casa.
⟡ li ruolo di Zelda, la sorella malata di Rachael, fu impersonato da Andrew Hubatsek, un uomo; occorreva una persona che sembrasse emaciata e, in quell'occasione, non furono trovate donne abbastanza magre.
⟡ Per la parte del gatto Church furono usati sette gatti diversi.
⟡ King pretese che il film si girasse nello stato del Maine e che il suo script fosse seguito rigorosamente.
⟡ La foto nella casa dei genitori di Rachael ritrae Zelda da bambina prima della meningite: la si vede con ai piedi un gatto grigio, presagio di ciò che dovrà avvenire. In seguito, si vede il piccolo Gage indossare vestiti simili a quelli nella foto, oltre al fatto che ha i capelli rossi come Zelda, il che significa che questa è tornata attraverso il bambino, la paura più profonda di Rachael.
⟡ Quando Vietor Pascow (Brad Greenquist) viene portato in clinica, si può vedere sul bulletin board un poster che fa riferimento alla rabbia, nel quale compare il cane protagonista del film Cujo (1983), storia, appunto, di un cane rabbioso scritta da King.
Titolo originale
Pet Sematary
Regista:
Mary Lambert
Durata, fotografia
103', colore
Paese:
USA
1989
Scritto da Exxagon nell'anno 2005; testo con licenza CC BY-NC-SA 4.0
