Class of Nuke'em High III: the Good, the Bad and the Subhumanoid

-

Voto:

Sconfitto il mostruoso scoiattolo del secondo episodio con una ghianda esplosiva, Roger (Brick Bronsky) scopre che Victoria (Leesa Rowland) è incinta ma non sa che si tratta di gemelli. Roger ne alleverà solo uno che chiamerà Adlai (Bronsky) mentre i cattivi di turno rapiranno l'altro, lo chiameranno Dick (Bronsky) e lo educheranno al Male.

LA RECE

Nulla da fare, a Kaufman il rinnovamento non piace granché e, quindi, questo terzo capitolo della saga low-profile propina la solita roba. Per non parlare dei due successivi capitoli. Solo per completisti.

Film misconosciuto in Italia senza timore che i connazionali si siano persi qualcosa. La storia del Tromaville Institute of Technology iniziata con Class of Nuke'em High (1986) è già alle corde al secondo sequel: lo splatter latita e le scene di sangue non esaltano ma la cosa peggiore, per un film di questo genere, è non far ridere; il ricorso alle scoregge non è esattamente una soluzione di spessore. Ma è un film Troma, si dirà. Le idee sviluppate da un team di ben sette persone, compreso il boss Lloyd Kaufman, si riducono a un triplice ruolo per il nerboruto protagonista e a gag ultra-trash. Class of Nuke'em High 3 è decisamente un mix di cose mal riuscite che lasciano trasparire il budget estremamente limitato con cui Louzl, regista anche del primo episodio, ha dovuto lavorare; l'unico fattore che si mantiene ad un livello accettabile è il nudo e le connesse allusioni sessuali. A livello tecnico, il film è piatto e la recitazione è scadentissima ma Lisa Gaye, già notata in the Toxic avenger part II (1989), ha qualche skill recitativo ed estetico. Breve apparizione nel film del pornostar Ron Jeremy, come spesso accade nei film Troma. Pellicola evitabile che, ahimè, non termina la saga. Anni dopo si avrà Return to Nuke'Em High, vol.1 (2013) in cui Lloyd Kaufman si ritaglia il ruolo del direttore di un'azienda senza scrupoli aggiornando il plot alle nuove nevrosi sociali: l'alimentazione e un certo femminismo radicale incarnato da due lesbiche impegnate socialmente, Lauren e Chrissy, le quali, però, per tradizione exploitation, sono anche coloro che veicolano le migliori situazioni sessuali. Kaufman, comunque, non è interessato a un vero rinnovamento di ciò che propina da anni e, così, questo terzo sequel, che dovrebbe funzionare come un reboot della serie, propina le solite cose: sangue, volgarità, gag trucide. Certo, sembrano tutti divertirsi un mondo, e un po' trascinano anche lo spettatore. La luna di miele, però, dura poco. Le più di tre ore di girato, che avrebbero portato a un film Troma insopportabile, vengono divise in due capitoli, seguendo i saggi consigli di niente meno che Quentin Tarantino offerti a Kaufman. Seguirà, dunque, Return to return to Nuke'em High vol.2 (2017) in cui, fra plot e sub-plot, pare di trovarsi di fronte a un collage di gag. Inoltre, il film sembra un sequel di Poultrygeist (2007) per certe scelte effettistiche e per il suo commentario critico verso l'alimentazione. Kaufman fa autoironia e piazza un dialogo in cui ci si chiede cosa sia questo film, se un sequel, un reboot, un remake o altro. La poetica tromiana c'è tutta: sesso lesbo, sangue a galloni, decapitazioni e volgarità. Gli effetti digitali, manco a dirlo, sono mal realizzati. Immancabile la scena del ribaltamento della macchina in corsa presa dal film Sgt. Kabukiman N.Y.P.D. (1990) riproposta allo sfinimento un po' ovunque nei film di Kaufman. Arrivati così al 2017, si avverte un po' di stanchezza in casa Troma ma, forse, è solo un problema mio; o forse no, dato che i soldi per tutto il lavoro di postproduzione del film sono stati racimolati con una campagna su Kickstarter.

TRIVIA

⟡ Ron Jeremy detiene il record di presenze cinematografiche: appare in più di 2000 pellicole, per la maggior parte porno. Nonostante sia un milionario, è ben noto ad Hollywood per la sua estrema frugalità e la sua parsimonia. Come è stato mostrato nel documentario Porn Star: the legend of Ron Jeremy (2001), l'ex professore liceale non ama per nulla spendere soldi e arriva al punto di utilizzare i sacchettoni della spazzatura come valige quando deve viaggiare.

Titolo originale

Id.

Regista:

Eric Louzil

Durata, fotografia

102', colore

Paese:

USA

Anno

1995

Scritto da Exxagon nell'anno 2013; testo con licenza CC BY-NC-SA 4.0

commercial