Clownhouse
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Voto:
Rimasti a casa da soli, tre fratelli decidono di andare al circo arrivato in città, nonostante Casey (Nathan Forrest Winters), il fratello più giovane, abbia molta paura dei clown. Intanto, tre matti scappati da un manicomio arrivano al circo, liquidano tre clown e ne vestono i panni.
LA RECE
Slasher con assassini non incisivi come si vorrebbe ma capace di trattare i protagonisti con un non comune (per il genere) rispetto in scrittura. E poi c'è la storia del regista...
Horror nato sull'onda degli slasher inaugurati da Halloween (1978) e Venerdì 13 (1980), nonché uno dei pochi che abbia fatto davvero tesoro della lezione di quei modelli. Il discusso Victor Salva, poi noto per Jeepers creepers (2001), realizza un horror che utilizza lo stile slasher ma ribalta l'assunto secondo il quale le vittime del killer, in questo caso più di uno, siano macchiette bidimensionali che incarnano stereotipi sociali. Il lavoro di caratterizzazione è molto accurato o, per lo meno, superiore a quanto ci si aspetterebbe da un film dal budget ridotto. Basato sulla nota e diffusa idiosincrasia nei confronti dei pagliacci, Clownhouse non aggiunge nulla di sostanzialmente nuovo al concetto pur trattando il tema con finezza ed evitando grossolani spargimenti di sangue; piuttosto cerca di costruire situazioni orrorifiche e tese. Non tutto funziona alla perfezione: il gioco del gatto e il topo fra i giovani e i clown si fa presto ripetitivo e il personaggio del pagliaccio non è, di fatto, terrificante per ogni tipo di spettatore. Clownhouse non è un horror di grande impatto, soprattutto per lo spettatore moderno, eppure, la continua costruzione di quadretti inquietanti permette alla macchina di rimanere in moto. Il buon gusto di Salva nell'analizzare il senso stesso della paura invece che dare libero sfogo al grand guignol è indiscutibilmente apprezzabile, soprattutto in quegli anni. Vale una visione e il retrioscena drammatico della vita del regista aggiunge una quota, appunto, drammatica (e, volendo, di lettura psicologica) al film.
TRIVIA
Victor Ronald Salva (1958) dixit: “La prigione è un luogo molto oscuro. Quando ci entri, cammini letteralmente, nudo, sotto un cartello che dice: "Abbandonate ogni speranza voi che entrate". Sei veramente gettato sul mucchio di spazzatura dell’umanità. È stata una lezione molto umiliante imparare che c’erano persone che appartenevano alla prigione e che dovevo considerarmi uno di loro.” (imdb.com).
⟡ Il regista Victor Salva ha passato un anno in prigione per molestie sessuali perpetrate ai danni di ragazzini minorenni, rapporti sessuali che l'uomo aveva anche filmato. Una delle sue vittime fu proprio il giovane protagonista di questo film, il dodicenne Nathan F. Winters, molestato durante le riprese di Clownhouse. Victor Salva ha riferito che la durezza del tempo passato in prigione è stata attenuata dalle visite settimanali che gli faceva Francis Ford Coppola, suo amico. Pare che Coppola abbia discusso molto con Salva dei problemi di quest'ultimo aiutandolo a gestirli e ad accettare il suo brutto passato, dato che Salva era cresciuto in una famiglia gravemente disfunzionale con un padre violento.
⟡ Sulla porta della cameretta del fratello più grande si può vedere il poster di Something in the basement (1983), il primo corto di Salva al quale avevano partecipato sia Nathan Forrest Winters sia Brian McHugh, presenti anche in Clownhouse. Dopo questo film, e forse per la brutta esperienza con Salva, Nathan F. Winters non ha più recitato. Stessa cosa vale per Brian McHugh. Sorte diversa per il terzo fratello, Sam Rockwell, che ha avuto una fortunata carriera.
Titolo originale
Id.
Regista:
Victor Salva
Durata, fotografia
81', colore
Paese:
USA
1988
Scritto da Exxagon nell'anno 2011; testo con licenza CC BY-NC-SA 4.0
