le Colline hanno gli occhi

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Voto:

Bob Carter (Ted Levine) e la moglie Ethel stanno viaggiando in mezzo al deserto in un caravan insieme ai loro tre figli Bobby (Dan Byrd), Brenda (Emilie De Ravin) e Lynn; c'è anche il compagno di quest'ultima, Doug (Aaron Stanford), e la loro figlia neonata. Non mancano neppure due pastori tedeschi: Bella e Bestia. Alla solita pompa di benzina sbagliata, alla famigliola viene data un'indicazione volutamente errata, e il gruppo finisce per trovarsi bloccato in una zona che fra gli anni '50 e '60 fu usata per 331 test nucleari. I Carter vengono presi di mira da una famiglia cannibale composta da membri deformi e dementi, resi tali da anni di esposizione alle radiazioni.

LA RECE

Remeccone moderno e decisamente violento che sa anche rileggere le ragioni psicosoaciali del film del '77 di Craven. Il mainstream approcci con una certa cautela.

Le Colline hanno gli occhi (1977), classico del sottogenere backwood brutality, non sfugge alla moda del remake d'inizio terzo millennio ma, almeno, la produzione è posta sotto la supervisione di Wes Craven che del film del '77 era regista. Craven, colpito dall'alto livello di pathos e violenza di Alta tensione (2003), chiama all'appello il regista Alexandre Aja. Quest'ultimo e l'art director Gregory Levasseur restano sul percorso tracciato da Craven pur osando qualche interessante deviazione. Se nel film del '77 si parlava di una miniera di uranio, qui il discorso radioattività diventa preponderante, facendo assumere al remake un afflato antimilitarista ed ecologista. L'oscuro passato statunitense di sperimentazioni atomiche emerge per divorare la solita famiglia media. Non si tratta più solo di uno scontro fra il formalismo borghese e le istanze inconsce più selvagge ma di una vera e propria resa dei conti fra presente e passato, fra la follia di 331 bombe e le conseguenze di tale follia. L'incipit del film monta footage militari di esplosioni atomiche e mutazioni genetiche sottolineate beffardamente dalla canzone di Webb Pierce "More and More". I mutanti che vivono nelle finte cittadine costruite appositamente per i test nucleari vanno a creare il nucleo familiare, fondamento di una società malata, e la loro deformità è specchio fisiologico di una patologia degli ideali che ha mosso all'abuso della Bomba. Una triste parodia della famiglia statunitense (e occidentale, per estensione del concetto), insomma, cosa che appare ancora più evidente nella scena che vede Big Mama, una donna terribilmente deforme, "seduta" mentre guarda alla tv il solito programma trash. Come Craven, Aja mantiene viva la dinamica "politica" della famiglia fra un'ala conservatrice (repubblicana), rappresentata da Big Bob, e la frangia democratica incarnata da Doug (qui meglio rappresentato che nel film del '77) il quale veste alla perfezione i panni del non violento che, però, scivola nella brutalità seguendo perfettamente il paradigma dettato da Cane di paglia (1971). Interessante anche il cambio di rotta generazionale per il quale il repubblicano Big Bob ammette che in passato, con la moglie, era stato figlio dei fiori. I tempi cambiano e Aja, mettendoci del suo e andando incontro al nuovo pubblico, costruisce una seconda parte del film molto più energica rispetto a quanto aveva fatto Craven: moltissimo il sangue e alti livelli di violenza per una pellicola che fondamentalmente è mainstream. Pregevole l'effettistica e bravi tutti gli attori; si stenta a riconoscerlo ma c'è anche Billy Drago nei panni di Papa Jupiter, lo stesso Drago che fece il viscido Frank Nitti ne gli Intoccabili (1987). Peccato che, in un modo o in un altro, non si veda spuntare il testone calvo di Michael Barryman; sarebbe stato il cammeo più azzeccato. Remake degno e di grande intrattenimento ma non adatto ai più sensibili. Seguito da le Colline hanno gli occhi 2 (2007).

TRIVIA

⟡ Per evitare l'X rating furono compiuti tagli, per un totale di 2 minuti, che assicurarono il rating R. Aja ha assicurato che la versione vista al cinema, con tanto di tagli, è quella da considerarsi Director's Cut. Ecco cosa c'è in più nella versione unrated: Bob brucia e i suoi occhi diventano bianchi; primo piano di Lynn che viene colpita alla testa da un proiettile; ripresa più esplicita della pistola puntata alla neonata; la scena dello stupro di Brenda dura mezzo minuto in più; Doug spara a Lizard tre volte col fucile invece che solo due; primo piano della punta di metallo infilata nell'occhio del mutante col tutore cervicale.

⟡ Wes Craven e il produttore Peter Locke avrebbero voluto che il remake fosse girato nella stessa location del film del 1977 ma, una volta giunti sul posto per un sopraluogo, trovarono una serie di condomini in costruzione. 

⟡ Per la parte di Doug, si cercava un attore simile nell'aspetto, ma soprattutto nel modo di fare, al protagonista di Cane di paglia (1976) interpretato da Dustin Hoffman, cioè un imbranato che alla fine si scatena. La scelta di Aaron Stanford sembrò azzeccata anche perché, in qualche modo, l'attore somigliava allo stesso regista Aja. 

⟡ La famiglia fa riferimento alla lnterstate 88 che, però, non passa neanche vicino al New Mexico, è in Illinois. 

⟡ Le foto mostrate all'inizio del film e spacciate come deformità causate dalle radiazioni sono, invece, fotografie di feti e neonati con difetti genetici indotti dall'esposizione all'Agente Orange (un erbicida) durante la guerra in Vietnam.

⟡ I mutanti furono realizzati sia usando la computer grafica sia la buona vecchia protesica. Ad esempio, i due bambini che invitano Doug a giocare furono deformati usando effetti digitali. Lo stesso vale per Ruby che, comunque, indossava anche denti finti.

⟡ L'effettista Gregory Nicotero compare nei panni del mutante Cyst. 

⟡ La stazione di servizio costruita appositamente per il film risultò essere così verosimile che la gente si fermava per fare benzina rimanendo delusa perché non veniva erogato carburante. Alla stazione fu simpaticamente dato il nome di Gas Heaven che, guarda caso, fa rima con Wes Craven. 

⟡ Dal momento che sarebbe stato complesso girare all'interno di un piccolo camper, lo scenografo Nemee III ricostruì in un teatro di posa l'interno del camper che risultò più ampio del 30% rispetto al mezzo di locomozione. 

⟡ Il cratere nucleare visitato da Doug è stato completamente generato al computer.

⟡ Quasi tutte le battute di Ted Levine, il capofamiglia Big Bob, sono state improvvisate dall'attore. 

⟡ Ivana Turchetto, nei panni di Big Mama, accettò di radersi i capelli a zero per soli 1000 dollari. 

⟡ Lo show televisivo che sta vedendo Big Marna in tv è Divorce court (1999) una sorta di Forum dedicato solo alle cause matrimoniali.

Titolo originale

The Hills Have Eyes

Regista:

Alexandre Aja

Durata, fotografia

107', colore

Paese:

USA

Anno

2006

Scritto da Exxagon nell'anno 2008; testo con licenza CC BY-NC-SA 4.0

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