le Colline hanno gli occhi II

Voto:

Cinque anni dopo gli eventi del primo film, Bobby (Robert Houston) si è sposato con Ruby (Janus Blythe), la ex cannibale che ora si fa chiamare Rachel. La donna accompagna un gruppo di motociclisti a una gara ma la comitiva rimane bloccata nel deserto, nella stessa zona teatro dei fatti di sangue già narrati. All'apparire di Pluto (Michael Berryman) Rachel capisce che le cose finiranno male.

LA RECE

I completisti potrebbero volerci buttare un occhio, ma già il regista lo amava poco e giustamente. Poco curato. Saltare pie' pari al remake del 2006.

Seguito con finalità puramente commerciale dettato dal successo de le Colline hanno gli occhi (1977) che, in meno di una decina di anni, assurse a cult fra gli appassionati del genere. Craven, che ha riconosciuto l'opera come sua ma avrebbe voluto dimenticarsene, riferì di essersi imbarcato nell'avventura solo perché aveva bisogno di soldi, e che il risultato fu fiaccato, prima di tutto, da una tabella di marcia rigidissima che non permise la necessaria cura realizzativa. Come contraltare, in quello stesso anno, Craven sfornò Nightmare: dal profondo della notte che lo proiettò nello stardom permettendogli di lasciarsi alle spalle quella bruttura che, in effetti, è le Colline hanno gli occhi II. Il film si ricollega fluidamente al primo capitolo e lo fa anche in maniera eccessiva con continui flashback: Bobby Carter ha flashback, Rachel ha flashback e ne ha uno, non scherzo, pure il cane. La cosa più deprimente è che le sequenze migliori del film sono proprio rappresentate da queste rimembranze che altro non sarebbero se non tagli presi direttamente dalla pellicola del '77. Il plot è di una routine disarmante: il gruppo di giovani ottantini si perde nel solito postaccio sbagliato, e via che inizia il massacro secondo i paradigmi dello slasher, il genere horror più in voga nella decade. Il team di giovani attori è politically correct con tanto di coppia afroamericana e giovane sister che mostra le tette per la gioia di un pubblico adolescenziale. Entra in scena il personaggio Cass, cioè una Cassandra cieca che ha i brividi da malaugurato sesto senso e, come mitologia vuole, nessuno le crede. Manca, poi, un vero e proprio confronto fra Rachel e la sua famiglia cannibale d'origine, cosa che avrebbe dovuto essere il punto nodale della faccenda. Invece, nella migliore tradizione '80, bisogna accontentarsi di qualche scena d'azione e di una bella esplosione finale. Non manca, però, lo splatter, anche se assolutamente non graffiante. Michael Berryman, lo spilungone calvo nei panni di Pluto, fa sempre il suo effetto, per quanto macchiettistico. Andrà meglio ventidue anni dopo con il remake le Colline hanno gli occhi che ignora questa seconda perdibile installazione e si rifà al capostipite. Pur provando affetto per (la memoria di) Wes, il film finisce nella lista sconsigli.

TRIVIA

⟡ Nessun dato, per ora.

Titolo originale

The Hills Have Eyes Part II

Regista:

Wes Craven

Durata, fotografia

86', colore

Paese:

USA, UK

Anno

1984

Scritto da Exxagon nell'anno 2007; testo con licenza CC BY-NC-SA 4.0

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