Color me blood red
Voto:
Adam Sorg (Gordon Oas-Heim) è un artista eccentrico giunto alla disperazione poiché non riesce a trovare, per i suoi dipinti, la tonalità di rosso che vorrebbe. Quando la sua ragazza si taglia un dito, l'uomo trova finalmente ciò che cercava e i suoi dipinti verranno definiti capolavori.
LA RECE
Non il migliore lavoro di Lewis, il quale, come noto, non era il migliore regista su piazza. La poetica dello splatter, pur agli esordi, ha saputo offrire di meglio.
Compreso che il pubblico dei drive-in non era mai sazio di splatter, Herchell Gordon Lewis, in collaborazione col maestro dell'exploitation Friedman, dopo il successo di Blood feast (1963) e i discreti ritorni ottenuti con Two thousand maniacs! (1964), si lanciò nel terzo capitolo di quella che da alcuni è stata definita la Blood Trilogy. Color me blood red è il capitolo più debole fra le produzioni lewisiane. Il primo film aveva inaugurato il genere, la pellicola del '64 aveva alzato il livello tecnico e altri (the Wizard of gore, 1970), avevano un livello di sangue decisamente più marcato. Perché un appassionato dovrebbe guardar un film di serie-Z di Lewis se non per le scene splatter? Quindi, se lo splatter latita, il motore primo si ferma, almeno in questo specifico caso. Color me blood red ha due grossi problemi sparsi fra una miriade di piccole altre manchevolezze. Il primo luogo ci sono troppe poche scene di sangue, e quelle presenti non sono coraggiose; l'unico momento forte è rappresentato dal pittore che strizza le budella di una vittima per stillarne il sangue che poi utilizzerà su tela. Ulteriore problema, il film è noioso, lento e pieno di scene per le quali lo spettatore potrebbe agire sul fast forward senza perdersi nulla. Si aggiunga una recitazione agghiacciante, tuttavia attesa conoscendo le produzioni di Lewis. Non vale la pena soffermarsi sui dialoghi, l'audio in presa diretta rende a volte difficile comprenderli. Se, però, si parte con aspettative molto basse, cosa necessaria quando si decide di entrare in contatto con l'opus di Lewis, Color me blood red può regalare qualche momento d'intrattenimento, soprattutto all'appassionato che voglia approfondire gli esordi del cinema splatter. D'altra parte, si tratta di pellicole che iniziano ad avere i loro annetti sul groppone e che, anche se manchevoli di tanti elementi e cura, oggi possono godere della fascinosità vintage.
TRIVIA
⟡ Nessun dato, per ora.
Titolo originale
Id.
Regista:
Herschell Gordon Lewis
Durata, fotografia
79', colore
Paese:
USA
1965
Scritto da Exxagon nell'anno 2007; testo con licenza CC BY-NC-SA 4.0
