Deadbeat at dawn
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Voto:
Dopo uno scontro violento con la gang rivale degli Spiders, Goose (Jim Van Bebber), capo dei Ravens, decide di ritirarsi dalla mala per vivere una vita pacifica con Christy (Megan Murphy). Quest’ultima, però, viene uccisa da due Spiders. Goose pianifica la vendetta dovendo fare anche attenzione ai Ravens che adesso hanno un nuovo capo.
LA RECE
Uno sguardo pessimista sulla realtà urbana anni '80. Film dalla pelle rude e di violenza marcata, ma con una buona energia realizzativa anche se prodotto da non professionisti.
Girato in 16mm e recitato da attori non professionisti, Deadbeat at dawn è un low-budget con diversi spunti interessanti legato a doppio filo a pellicole quali Combat shock (1984) e Horror in Bowery Street (1986) che si sono distinte per la loro forza immaginativa e la violenza delle immagini. Memore de i Guerrieri della notte (1979) ma marcatamente più sanguinoso e rude, con uno stile visivo a metà fra il kitsch e l'atmosfera da pellicola porno Seventy, il film di Van Bebber rappresenta uno sguardo pessimista sulla realtà urbana anni '80. Una violenza di tipo tribale permea tutto il mondo rappresentato: la rissa, lo spaccio di droga e il sesso sembrano gli unici canali di comunicazione per i protagonisti. L'amore fra Goose e Christy è la luce nell'oscurità ma non ha nessuna reale possibilità di concretizzarsi, invaso com'è dal degradatissimo mondo esterno. Dal momento che Deadbeat at dawn è una pellicola indipendente e a bassissimo budget, oltre che recitata da non professionisti, manca di diverse qualità tecniche date per scontate se si prendono a paragone i prodotti mainstream. Il regista, però, supplisce: oltre a scegliere come location un'impietosa Dayton (Ohio) dalle architetture deprimenti che partecipano al sottotono etico e morale della popolazione, Van Bebber riesce a non far cadere l'interesse inserendo diversi momenti d'azione a mostrare le sue capacità nelle arti marziali, dato il suo passato come guardia del corpo. Non tutti gli scontri e non tutte le scene di lotta sono coreograficamente eccezionali: nonostante l'energia non manchi mai all'azione, molte scazzottate manifestano tutta la loro finzione con pugni o calci a vuoto che, però, atterrano l'avversario. La ricerca di assoluta verosimiglianza, comunque, sarebbe una perdita di tempo per un lavoro come questo. Interessante combinazione di varie tematiche exploitation, Deadbeat at dawn è un piccolo cult, un tempo underground, ora più noto, che dimostra come sia possibile realizzare un prodotto decente con pochi soldi, un gruppo di "attori" ben motivati e molta buona volontà. Attenzione: pellicola non adatta ai più impressionabili! Per chi fosse interessato al cinema di Van Bebber, regista poco prolifico, consiglio la visione di the Manson family (2003) altro lungometraggio violento e, a tratti, surreale, al quale Van Bebber lavorò per anni.
TRIVIA
Jim Van Bebber (1964) dixit: “Il mio consiglio, se vuoi fare il film-maker, è… fai film! Impara a gestire l’apertura del diaframma e l’esposizione, e getta le videocamere nella spazzatura a meno che tu non stia girando un porno o il video di un matrimonio” (ab-normalentertainment.com).
⟡ Nessun dato, per ora.
Titolo originale
Id.
Regista:
Jim Van Bebber
Durata, fotografia
80', colore
Paese:
USA
1988
Scritto da Exxagon nell'anno 2008; testo con licenza CC BY-NC-SA 4.0
