Delirious - il Baratro della follia

-

Voto:

In una clinica, lo psichiatra Tremayne (Donald Pleasence) racconta a un collega le storie di alcuni suoi pazienti. Mr. Tiger. Due genitori litigiosi si preoccupano del figlio che ha una strana amica invisibile, una tigre. Luau. Lo scrittore polinesiano Kimo organizza un terribile rito cannibalico per consentire alla madre un trapasso con tutti i crismi. Penny Farthing. Una strana bicicletta trasporta l'antiquario che l'ha comprata in un dato momento del XIX secolo dove un uomo sfigurato lo osserva. Mel. Brian trova un tronco e, con grande fastidio da parte della moglie, l'uomo inizia ad amare il pezzo di legno e a dargli forma umana.

LA RECE

Omnibus horror che pare della britannica Amicus e, invece, venne realizzato dalla misconosciuta WFS. Non pessimo ma risultato non ficcante e cast non usato per le sue potenzialità.

Tentativo della poco nota casa di produzione inglese World Film Services di emulare gli horror a episodi realizzati dalla Amicus, soprattutto il coevo la Morte dietro il cancello (1972) che, come Delirious, si svolge in un manicomio con uno psichiatra che, raccontando dei propri pazienti, introduce i vari episodi che compongono la pellicola. Il titolo originale, però, tradisce la volontà di cavalcare il successo ottenuto da Tales from the crypt (i Racconti dalla tomba, 1972). Per la regia fu ingaggiato Freddie Francis, punta di diamante delle produzioni Amicus. Il regista inglese, tuttavia, non sembra essere del tutto a proprio agio giocando fuori casa, oppure non riesce a sentire le storie scritte da Jennifer Jayne, attrice in diversi horror che, con lo pseudonimo Jay Firbank, ebbe due esperienze come sceneggiatrice: Delirious e Son of Dracula (1974), musical-horror ancora diretto da Francis e risoltosi in un flop. Comunque, il tentativo di emulazione della WFS pare essere riuscito sufficientemente bene da trarre in inganno diversi spettatori, neppure troppo a digiuno di horror, persuasi che Delirious sia un prodotto Amicus. Il film non rappresenta un percorso nell'orrore particolarmente cruento; piuttosto, si tratta di un insieme di racconti "ai confini della realtà" con qualche accento orrorifico, cosa della quale la produzione, ai tempi, si lamentò, obbligando il regista a tornare dietro la macchina da presa per rimpolpare il film con sequenze più incisive. Il primo episodio è la riscrittura del segmento “The Veldt” nel portmanteau l'Uomo illustrato (1969) scritto da Ray Bradbury e diretto da Jack Smight. L'episodio sarebbe anche interessante, con le implicazioni della tigre come incarnazione della rabbia del bambino verso i genitori, ma tutto viene liquidato senza troppi approfondimenti con una discreta sequenza che vede il bambino suonare tranquillo in cameretta mentre la belva fa a pezzi mamma e papà con tanto di schizzi di sangue sul muro. Il secondo episodio, ultimo nella versione british, è poco avvincente anche perché mal recitato pure dalla grande Kim Novak, qui strepitosamente sottoutilizzata; d'altra parte, tutti i nomi validi che compaiono nella pellicola vengono usati poco e male. Terzo episodio, quello dalle implicazioni fantascientifiche: niente sangue ma salti temporali e paradossi tipici quando si zompa per lo spazio-tempo; quasi comico per le espressioni dello zio nel quadro. Il quarto episodio vede Joan Collins vs un tronco d'albero che il maritino modella come una donna; tutto molto poco minaccioso. La Collins, però, garantisce sempre un suo apporto camp non indifferente. Peccato che le premesse delle varie storie, alcune anche forti (vedi cannibalismo) non esitino in uno sviluppo più ficcante. Non il portmanteau horror più riuscito ma, certo, non sgradevole e, comunque, abitato da un cast di tutto rispetto che comprende anche l’icona Donald Pleasence e Suzy Kendall de l’Uccello dalle piume di cristallo (1971).

TRIVIA

⟡ Sembra che Freddie Francis (1917-2007) considerasse questo film il suo sforzo registico migliore. 

⟡ Al film doveva partecipare Rita Hayworth ma, ammalatasi dopo qualche giorno passato sul set, venne sostituita da Kim Novak. 

⟡ Il ruolo del dottor Nicholas, collega del dottor Tremayne interpretato da Donald Pleasence, fu assegnato all'attore Jack Hawkins, ai tempi già malato di cancro alla gola e doppiato nella stessa versione originale. L'attore morì il 18 luglio 1973 per complicazioni post-operatorie.

Titolo originale

Tales That Witness Madness

Regista:

Freddie Francis

Durata, fotografia

90', colore

Paese:

UK

Anno

1973

Scritto da Exxagon nell'anno 2006; testo con licenza CC BY-NC-SA 4.0

commercial