la Morte dietro il cancello

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Voto:

Il dottor Martin (Robert Powell) si reca al manicomio Dunsmoor per lavoro ma, là giunto, scopre che il primario Starr è impazzito. Martin otterrà il lavoro se capirà chi, fra quattro pazienti, è il medico. Questi ultimi raccontano ognuno una storia. Frozen fear: Walter (Richard Todd) uccide la moglie Ruth (Sylvia Syms), la fa a pezzi e nasconde questi ultimi in un frigorifero, ma il cadavere, benché smembrato, tornerà in vita. The Weird tailor: il povero sarto Bruno (Barry Morse) accetta di realizzare un vestito al figlio del misterioso Mr Smith (Peter Cushing), un vestito fatto di uno strano materiale che può essere lavorato solo dopo mezzanotte. Lucy comes to stay: Barbara (Charlotte Rampling) esce da un manicomio e va a vivere col fratello George; la sua amica Lucy, però, la segue. Mannikins of horror: Byron (Herbert Lom) crede di poter trasporre la sua anima in alcune bambole.

LA RECE

Esordi del cinema italiano: il genere storico in costume, l'esaltazione delxxxxxxxxxxxxxdità. Più di un secolo fa, più creatività e cazzimma di oggi.

Una delle più interessanti antologie horror della Amicus di Subotsky e Milton, la casa di produzione britannica eterna seconda rispet-to alla Hammer. La sceneggiatura del film fu curata dallo stesso Robert Bloch di →Psyco (1960) che adattò alcuni suoi brevi rac-conti, così come aveva fatto per →il Giardino delle torture (1967) e →la Casa che grondava Sangue (1970). Non differentemente da produzioni consimili, il tono degli episodi offerti è diseguale ma, nel complesso, l'intrattenimento è garantito, benché ci si debba aspettare, come per molti prodotti inglesi, un ritmo leggermente lento e una regia non troppo creativa. Il primo episodio riesce a recuperare i toni splatter e grotteschi dei fumetti della E.C. Co-mics che poi saranno d’ispirazione per la produzione degli om-nibus horror anni Ottanta. Il secondo episodio, invece, con un magnetico Peter Cushing, si rifà alle atmosfere tipicamente con-nesse all'horror britannico e alla magia; il finale non convince ma l'interpretazione che Morse dà del povero sarto è magistrale. Il terzo episodio vale per la presenza della bella Rampling ma oc-corre attendere il finale per trovare qualche spunto d'interesse, soprattutto la folle risata della Rampling. L'ultimo racconto do-vrebbe suscitare l’interesse di chi vive con le bambole un rap-porto catulliano di odio e amore. Per una volta, la wraparound story, ovvero il pezzo di raccordo, è sufficientemente interessan-te e ben recitato facendo di per sé quasi un quinto episodio. Il regista Baker fa il suo lavoro in modo diligente senza guizzi ma al servizio delle sottili inquietudini servite da un film il cui tema portante è la follia, prima ben separata dalla normalità e poi mi-schiata ad essa e, in fondo, a quest’ultima superiore. Visto ades-so inizia a essere un po' datato ma, fra i diversi horror a episodi, si difende bene. Per gli amanti della Amicus un must.

TRIVIA

⟡ Gli altri portmanteau dell'Amicus sono: le Cinque chiavi del terrore (1965), il Giardino delle torture (1967), la Casa che grondava sangue (1970), Racconti dalla tomba (1972), la Bottega che vendeva la morte (1973), the Vault of horror (1973). 

⟡ Il direttore alla fotografia Denys N. Coop fu ingaggiato all'ultimo momento. In quel ruolo ci sarebbe dovuto essere Arthur Grant ma, tre settimane prima che iniziassero le riprese, scoprì di avere una malattia terminale; morirà, appunto, nel 1972, a 57 anni. 

⟡ Richard Todd ha dichiarato più volte di essersi pentito di aver recitato in questo film. 

⟡ La storia the Weird tailor era stata pubblicata in precedenza nel magazine "Weird Tales". 

⟡ Nella scena dell'aggressione in cantina da parte della donna fatta a pezzi, si vede che un braccio incartato è mosso dalla mano di qualche membro della crew.

Titolo originale

Asylum

Regista:

Roy Ward Baker

Durata, fotografia

88', colore

Paese:

UK

Anno

1972

Scritto da Exxagon nell'anno 2013; testo con licenza CC BY-NC-SA 4.0

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