la Casa che grondava sangue
-
Voto:
A Scotland Yard, un investigatore indaga sulla sparizione di un famoso attore. Le ricerche portano a una casa alle quale sono legate storie tetre. Method for murder: uno scrittore di libri horror è perseguitato da una sua creazione. Waxworks: due uomini sono ossessionati da una donna di cera. Sweets to the sweet: una strana bambina e il suo papà preoccupano la tata. The cloak: un attore di film horror trova il mantello di un vero vampiro.
LA RECE
Prodotto Amicus per eccellenza, il portmanteau. In questo caso, non l'esempio più fulgido, tuttavia palatabile. Però solo per appassionati del genere.
Concorrente dell'inglese Hammer, la Amicus Films sfornò diverse pellicole che, nel tempo, hanno subito una rivalutazione da parte degli appassionati. Il loro cavallo di battaglia? I portmanteau, od horror a episodi, soprattutto in collaborazione con il talento letterario di Robert Block soggettista di Psycho (1960) e già spesosi con la Amicus in il Giardino delle torture (1967). Anche per la Casa che grondava sangue, primo film diretto dal regista televisivo Duffell, la qualità generale del prodotto è difficilmente quantificabile poiché andrebbe intesa come media della qualità di storie di diverso tenore. Il primo segmento vede un convincente Denholm Elliott (Indiana jones e l'ultima crociata, 1989; Camera con vista, 1985) a rappresentare il terrore di veder prendere forma una propria fantasia; l'episodio, benché poco logico, si salva per un doppio colpo di scena inaspettato. Il secondo segmento ha come protagonista il grande Peter Cushing (la Mummia, 1959; la Maledizionedi Frankenstein, 1966; le Spose di Dracula, 1960) nei panni del mogio Philip Grayson che rimane stregato dalla statua di cera di una donna la quale gli ricorda un vecchio amore. Finale macabro. Il quarto segmento, il più inquietante, vede un altro mito del cinema horror, Christopher Lee (Dracula il vampiro, 1958) nei panni di un ricco uomo d'affari alle prese con una figlia "difficile"; la presenza della giovane Chloe Franks (Cane di paglia, 1971; Artigli, 1977), che passa da un ruolo dolce a uno sinistro, giova all'atmosfera del racconto che rimane interessante fintantoché l'elemento di mistero permane. L'ultimo segmento, invece, è il più marcatamente comico e vede alle prese con i vampiri quel Jon Pertwee televisivo più che cinematografico. Non tutti i segmenti entusiasmano, non tanto per la recitazione ma per la regia piatta e per lo stile abbastanza vecchiotto della rappresentazione orrorifica che, in qualche misura, riporta a certi prodotti Hammer; paura e sangue, poi, sono quasi totalmente assenti. Il terzo episodio rimane il più genuinamente inquietante con una discesa nell'orrore graduale ma inesorabile. La storia di raccordo si conclude in maniera abbastanza deludente. Risultato globale sufficiente, con il vantaggio di poter vedere nella stessa pellicola due mostri sacri del genere.
TRIVIA
Peter John Duffell (1922-2017) dixit: "Ho fatto un certo numero di quelli che all'epoca chiamavano lungometraggi di serie-B, sapete, film di supporto. Ne avevo fatti diversi: Scotland Yard e alcuni mystery di Edgar Wallace. [ ... ] Come ci sono arrivato? Be', mi è stata offerta l'occasione! Milton Subotsky, il produttore, era molto contento di assumere giovani registi senza un grande curriculum per dar loro una possibilità. Credo che Milton avesse visto alcuni dei miei lavori televisivi e mi abbia offerto il ruolo. Ed eccoci qui. Non avevo intenzione di rifiutare! A quel tempo, nell'industria cinematografica britannica si faceva molto poco, a parte i film horror. C'era una strada a senso unico per entrare nel mondo del cinema" (britishfantasysociety.org).
⟡ Nel film si vede Christopher Lee che legge il suo libro preferito "il Signore degli Anelli", ciò più di trent'anni prima che lui stesso apparisse nei panni di Saruman nella trilogia diretta da Peter Jackson.
⟡ A Denholm Elliott, il Marcus Brody della saga di Indiana Jones, fu diagnosticata la sieropositività all'HIV nel 1987 e ricevette la diagnosi di AIDS l'anno seguente; lavorò fino a un anno prima della morte avvenuta nel 1992. Si disse che il virus era stato contratto da una trasfusione ma, in seguito, la vedova Susan riferì del loro matrimonio aperto e della bisessualità di Elliott.
Titolo originale
The House That Dripped Blood
Regista:
Peter Duffell
Durata, fotografia
102', colore
Paese:
UK
1970
Scritto da Exxagon nell'anno 2008; testo con licenza CC BY-NC-SA 4.0
