la Maledizione di Frankenstein
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Voto:
Hans (Robert Morris), il giovane assistente del dottor Frankenstein (Peter Cushing) viene condannato a morte per l'uccisione di un oste. Hans non è il colpevole, a uccidere l'uomo sono stati tre ricchi libertini. Christina (Susan Denberg), la sfigurata cameriera dell'osteria, alla perdita dell'amato Hans si suicida. Frankenstein riesce a immettere l'anima di Hans nel corpo della suicida. La vendetta contro i tre felloni ha inizio.
LA RECE
Mad doctor marginalizzato a vantaggio della descrizione di un tragico amore; peccato che ci si dimentichi di analizzare un minimo l'enormità dell'evento che vede il cervello di un uomo nel corpo di una donna.
Quarto film della Hammer sul dottore che sfida la natura, e ritorno alla regia di Terence Fisher dopo lo stop per un incidente stradale e la cessione del proprio ruolo a Freddy Francis che ebbe la possibilità di dirigere la Rivolta di Frankenstei (1964). La Maledizione di Frankenstein pare dimostrare la superiorità di Fisher; eppure, il merito dovrebbe essere attribuito soprattutto allo sceneggiatore e soggettista Anthony Hinds che aveva lavorato anche per il bistrattato film del '64, il quale scrive una storia coraggiosa in cui il personaggio principale del titolo viene marginalizzato e non si ha nessuna creatura mostruosa. Il regular e regolarmente bravo Peter Cushing è, qui, un mezzo filosofo che discorre di metafisica e che si prodiga per catturare l'anima più che suturare corpi. Al centro della vicenda, invece, i due innamorati: Hans, giovane sempliciotto testa calda ma di buon cuore, e la dolce Christina, bella anche se ha una terribile cicatrice sul volto. La cicatrice è, ovviamente, motivo di scherno da parte degli aristocratici che Hinds non manca di tratteggiare nel modo più sgradevole possibile, al punto che, in uno dei pestaggi che compiono a spese del solito sfortunato vagabondo, il trio anticipa di qualche anno le malefatte di Alex in Arancia meccanica (1971). Nonostante il dottor Frankenstein venga messo sostanzialmente a lato, la narrazione delle vicende dell'impossibile amore dei due giovani sa catturare l'attenzione soprattutto grazie alla figura della taciturna Christina, di certo la figura più tragica fra i due. Tuttavia, una volta che viene dato sfogo alla fantasia fantascientifica del trapianto dell'anima, il film si riduce ad un energico pezzo di revenge-movie senza, però, fare cenno alla riflessione sull'enormità dell'esperienza di un maschio che abita il corpo di una donna. L'unica cosa che fa Hans nei panni di Christina è trasformarla in una seduttrice, come dire che la donna sessualizzata abbia sempre qualcosa che non va, o che l'unico modo in cui un uomo "muoverebbe" una donna è in senso sessuale, o che l'unico grande strumento strategico femminile sia la seduzione. Il doppio standard maschile che sottostà alla duplice visione della donna come santa o puttana, torna in diverse altre pellicole della Hammer (lo Sguardo che uccide, 1964; Dracula, principe delle tenebre, 1966; la Morte arriva strisciando, 1966) che risolvevano il dualismo con la morte della donna presa nella morsa fra virtù e passione. Rimane la suggestione sessuale di un titolo, nella versione originale, che suggerisce che Frankenstein produca una creatura femminile come ne la Moglie di Frankenstein (1935), pubblicità ingannevole rinforzata dalle locandine del tempo e dal fatto che la Denberg era diventata famosa come coniglietta di Playboy. Il film, comunque, funziona bene anche oggi e le variazioni poste rispetto al classico tema del mad doctor lo rendono più originale della media.
TRIVIA
⟡ Nella serie del folle medico prodotta dalla Hammer, la Maledizione di Frankenstein segue la Maschera di Frankenstein (1957), la Vendetta di Frankenstein (1958) e la Rivolta di Frankenstein (1964), mentre precede Distruggete Frankenstein! (1969), gli Orrori di Frankenstein (1970) e la Creatura di Frankenstein (1973). La Hammer produsse anche the Tales of Frankenstein (1958) un prodotto televisivo.
⟡ Quando Christina incontra Anton ha dello smalto bianco sulle unghie, cosmetico e colore tipico degli anni '60 del XX secolo ma non del XIX secolo.
⟡ Non viene mai detto in che nazione si svolgano i fatti, tuttavia, dalla coccarda presente su una carrozza, si deduce che il film si svolge nel Cantone di Berna in Svizzera.
Titolo originale
Frankenstein Created Woman
Regista:
Terence Fisher
Durata, fotografia
92', colore
Paese:
UK
1966
Scritto da Exxagon nell'anno 2013; testo con licenza CC BY-NC-SA 4.0
