Attrice
Allison Hayes: Anatomia di una Tragedia Hollywoodiana
Mary Jane Hayes, nacque a Charleston, West Virginia, il 6 marzo 1930. La sua traiettoria biografica incarna perfettamente quella narrativa ricorrente nel cinema americano degli anni Cinquanta: la bellezza fisica come capitale simbolico, l'ascesa attraverso i concorsi di bellezza, e infine la consunzione prematura nel sistema industriale hollywoodiano.
Tutto iniziò quando Mary Jane vinse il titolo di Miss Washington D.C. nel 1949, e, transitando rapidamente dal circuito dei concorsi di bellezza all'industria cinematografica, ricevette il suo battesimo filmico con il comico per famiglie Francis Joins the WACS (1954), ma fu la sua partecipazione a produzioni di genere - in particolare l'horror e la fantascienza di serie B - a darle un lustro che, ahimè, non pare poter essere detto imperituro.
Una carriera nelle seconde file
Il suo ruolo più iconico resta quello della donna gigante in Attack of the 50 Foot Woman (1958), film che oggi viene riletto come allegoria proto-femminista della frustrazione coniugale e della rabbia repressa. Hayes incarnava perfettamente quel tipo di bellezza statuaria e inquietante che il cinema di genere richiedeva: una presenza fisica dominante che oscillava tra desiderabilità e minaccia. Il film, peraltro, venne presentato con una locandina che è diventata notissima e anche perfetta come elemento d’arredo vintage, e in essa è perfettamente rappresentata questa ambivalenza, di fatto tipica nel cinema noir, della donna desiderabile ma fatale.
La sua filmografia attraversò il panorama del cinema exploitation degli anni Cinquanta e dei primi Sessanta: la Sopravvissuta (1957), The Disembodied (1957), la Casa dei mostri (1957), L'occhio ipnotico (1960), La mano strisciante (1963), ruoli che relegavano Allison Hayes nella categoria delle scream queens, prima che questa figura filmica assurgesse a mito pop e, quindi, rimanendo nel novero delle figure decorative funzionali all'economia narrativa dei B-movie ma raramente dotate di complessità psicologica.
Il Corpo come Campo di Battaglia
All'apice del successo professionale, nel 1963, l'attrice cominciò a sperimentare una serie di manifestazioni cliniche preoccupanti: dolore articolare che limitava la sua mobilità, alopecia e un più diffuso disfacimento dell'organismo che lasciava perplessi gli specialisti consultati. Nessuno riusciva a formulare una diagnosi convincente. Fu Hayes stessa a sviluppare un sospetto verso un supplemento nutrizionale a base di derivati ossei che assumeva quotidianamente da anni. La decisione di sottoporre il prodotto ad analisi specialistica rivelò una verità inquietante: un esperto in sostanze tossiche confermò concentrazioni abnormi di metalli pesanti nel preparato, suggerendo che la paziente stesse subendo gli effetti di un'intossicazione cronica da piombo. L'attrice giunse alla conclusione di essere vittima di un avvelenamento prolungato e ormai irreparabile. Che questa fosse effettivamente l'eziologia della sua condizione o meno, le conseguenze furono devastanti: il corpo tradì progressivamente ogni funzione, costringendola a sorreggersi con un ausilio ortopedico per la deambulazione. La carriera professionale subì un arresto improvviso e definitivo. Accettò una partecipazione marginale in Per un pugno di donne (1965), commedia musicale con Elvis Presley, seguita da un'ultima comparsata televisiva nella serie Gomer Pyle, U.S.M.C. nel 1967, dopodiché scomparve definitivamente dalle scene.
La Morte e l'Oblio
Hayes vide la sua salute peggiorare progressivamente. Nel 1976 le fu diagnosticata una leucemia per la quale venne ricoverata in un ospedale di La Jolla, in California. Il 26 febbraio 1977, Allison venne ricoverata al Medical Center di San Diego, luogo in cui morì il giorno seguente, all'età di 46 anni. Hayes fu sepolta con suo padre nel cimitero di Holy Cross a Culver City, in California. Sua madre Charlotte morì otto mesi dopo.
Oggi Allison Hayes viene ricordata quasi esclusivamente per Attack of the 50 Foot Woman ma la sua biografia merita attenzione per ciò che rivela sui meccanismi dello star system. Per molti, la parabola della Hayes non fu solo personale ma sintomo di un sistema che trasforma esseri umani in merci deperibili, celebrandoli finché sono funzionali e abbandonandoli nel momento in cui cessano di esserlo. La sua morte prematura, causata da sostanze che avrebbero dovuto preservare la sua bellezza, racchiude un'ironia crudele: il tentativo di mantenere il corpo conforme agli standard richiesti dall'industria divenne il meccanismo stesso della sua distruzione. In questo senso, la biografia di Allison Hayes trascende la cronaca hollywoodiana per configurarsi come morale sui costi umani del capitale simbolico basato sull'apparenza fisica, qualcosa magnificato tanti anni dopo dal blockbuster horror the Substance (2024)
.Mary Jane Hayes
Charleston, West Virginia, USA, 06/03/1930
La Jolla, San Diego, California, USA, 27/02/1977
Scritto da Exxagon nell'ottobre 2025; testo con licenza CC BY-NC-SA 4.0