Fright Night - il Vampiro della porta accanto
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Voto:
Charley Brewster (Anton Yelchin), temendo di risultare sfigato agli occhi della sua bella ragazza Amy (Imogen Poots), non vuole seguire l'amico Ed (Christopher Mintz-Plasse) alla ricerca di un terzo amico scomparso che quest’ultimo ritiene vittima dei vampiri. Scomparso anche Ed, Charley inizia a pensare che il nuovo vicino di casa Jerry (Colin Farrell) possa davvero essere un vampiro. Infatti lo è e, per sconfiggerlo, Charley dovrà chiedere aiuto al prestigiatore Peter Vincent (David Tennant).
LA RECE
In mano alla DreamWorks di Spielberg, il remake di Ammazzavampiri non si riduce a film per famiglie ma si appiattisce a gioco visivo con attore di punta, Farrell, per accalappiare pubblico. Come popcorn-horror può anche essere accettabile.
Remake di Ammazzavampiri (1985) di Tom Holland, un teen-horror non eccelso quest'ultimo che, nondimeno, piacque un po' a tutti per la sua smaccata atmosfera anni Ottanta. La magia di quel film è la medesima che si può ritrovare nel coevo Unico indizio la luna piena (1985), ovvero la trasposizione del mostro classico in un'ambiente moderno ed adolescenziale in cui non solo il terrore è cimento per il passaggio verso l'età adulta ma è, per il mostro d'antan, passaggio verso una nuova era cinematografica nella quale gli elementi iconografici sono riletti, scherniti e trasformati. Ammazzavampiri, come detto, non era perfetto ma intuiva bene il proprio target e, fra elementi di rimando classico e ambientazioni moderne, distribuiva un sufficiente intrattenimento. A remeccare la pellicola, che segue l'onda post-post-moderna del rifacimento facile in mancanza d'idee nuove, ci si mette la DreamWorks, e a distribuire la Disney. Inaspettatamente, non ne esce fuori un horror latte e miele, benché la spettacolarizzazione della faccenda risulti essere la carta più alta. Il minus del film, tuttavia, se messo a confronto con l'originale, è il fatto che lo scontro fra antico e moderno di cui sopra, qui decade completamente e non solo perché i tempi sono cambiati. Nella pellicola dell'85, il vampiro protagonista, Dendrige (qui in un cammeo) era calato nel moderno ma portava in sé i classici tratti del succhiasangue seduttore creando una simpatica distonia fra ambiente e mito. In Fright Night, invece, il vampiro interpretato dal bel Farrell con l’occhietto vispo, si presenta in canotta a strappare le mutande delle interpreti e delle spettatrici. Non c'è più scontro fra vecchio e nuovo, e la stessa osservazione può essere estesa anche al Peter Vincent “prima e dopo”. Il vampiro Jerry è un bad boy che, come un bullo di scuola, vuole fare la pelle al nerd Charley. Segue, perciò, un prevedibile film semi-action di caccia gatto-topo che, costruito secondo meccanismi ben rodati, intrattiene di misura. A lato, molto più a lato rispetto al corrispettivo del'85, il mago sbruffone Peter (Cushing) Vincent (Price) interpretato con diletto da Tennant. Lo spettacolo viene rubato da questo personaggio che, tuttavia, non abita trasmissioni televisive come nell'85 (con tutto il sottotesto della tv come media di ipocrisie) ma fa spettacoloni a Las Vegas; la facilità con cui Charley riesce a entrare in contatto con un uomo di spettacolo di tale risma è la cosa davvero paranormale del film. Il pivot di questo remake è, quindi, spostato sulla spettacolarità, sullo smart-talk fra personaggi e sulla disneyana morale secondo la quale solo se sei te stesso puoi vincere le più dure battaglie della vita e portarti a letto una come la Poots; se fai così, anche l'amico da te tradito e ucciso, con il suo ultimo respiro, ti dirà "non fa niente "; tanto c'è la Poots e chi s'è visto, s'è visto. Ritorna, almeno, la deforme bocca dei succhiasangue che si avventa sui colli dei malcapitati anche se l'artigianale lavoro effettistico dell'85, qui, viene sostituito dalla computer grafica. Poi, ovviamente, c'è il 3D e tutte le riprese costruite a modino per scagliare roba addosso allo spettatore. Graficamente apprezzabili i titoli di coda. Solito desolante titolo della distribuzione italiana che pateticamente imbocca i potenziali spettatori con indizi sul genere della pellicola, sennò, chissà, da soli potrebbero non arrivarci. Del regista, piuttosto, consiglierei Lars e una ragazza tutta sua (2007), pellicola dolce-amara la cui visione sembra aver convinto Colin Farrell a partecipare a questo popcorn-horror.
TRIVIA
Craig Gillespie (1967) dixit: “Quando ero giovane, uno dei miei film horror preferiti che ho visto sei volte il primo fine settimana è stato un Lupo mannaro americano a Londra. Negli anni '80, sembravano avere questo modo di mescolare l'orrore e l'umorismo. Per qualche ragione, negli ultimi 20 anni, i film si sono sviluppati fino a diventare o horror o commedia, e nessun mix per il quale si può stare sul filo del rasoio e poi farsi una bella risata” (collider.com).
⟡ Nelle prime fasi di sviluppo fu presa in considerazione l'idea di ingaggiare Heat Ledger nel ruolo del vampiro, idea scartata quando l'attore morì nel gennaio 2008.
⟡ L'ex Jerry del film del '85 (Chris Sarandon) torna qui come l'autista che tampona il fuoristrada della famiglia in fuga e poi viene azzannato da Jerry-Farrell.
⟡ Steven Spielberg, fondatore della Dream Works, ha dato due contribuiti al film: la ripresa del crocifisso che, nella piscina, cade direttamente davanti alla cinepresa e il recupero dell'idea della bocca dilatata dei vampiri dal primo film dato che, visionato il primo lavoro effettistico compiuto, non l'ha ritenuto abbastanza spaventoso.
⟡ Questo è il secondo film in cui Christopher Mintz-Plasse cade da una qualche altezza e si ferisce una gamba: il primo è Kick-Ass (2010).
⟡ La musica usata sul set di Fright Night, lo show di Peter Vincent, è presa dall'OST del film Bloodrayne (2005).
Titolo originale
Fright night
Regista:
Craig Gillespie
Durata, fotografia
106', colore
Paese:
USA
2011
Scritto da Exxagon nell'anno 2015 + TR; testo con licenza CC BY-NC-SA 4.0
