Gravedancers

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Voto:

Per celebrare goliardicamente la morte di un amico, Harris (D. Purcell), Kira (J. Maran) e Sid (M. Thomas) si recando nottetempo al cimitero. Sulla tomba dell’amico trovano una lettera: si tratta di un macabro inno alla vita che nasconde una maledizione. Harris e sua la moglie Allison, Kira e Sid verranno perseguitati da tre fantasmi: uno stupratore, un bambino piromane e una moglie alla quale piaceva maneggiare la scure. Insieme al dottor Vincent (Tchéky Karyo) si cercherà di porre termine alla maledizione.

LA RECE

Modesto ma efficace horror da seconda serata, poco visto qui in Italia e dimenticatissimo anche dai pochi che l'hanno visto.

The Gravedancers va a pesca nella tradizione degli horror che narrano di qualche sventurato che viene preso di mira dall'iraconda entità di turno dopo aver fatto, detto o letto qualcosa che non avrebbe dovuto (la Casa, 1981). Mike Mendez (the Convent, 2000), con un budget ridotto, offre un old-dark-house con alleggerimenti sinistri come visto in film quali Sospesi nel tempo (1996) e il gioco funziona. The Gravedancers inizia con l’aspetto di un indie dimesso ma, nella progressione, si viene sorpresi da spaventi fino a giungere a un finale sopra le righe che ricorda, in parte, il film del ‘96 sopra citato ma anche altre precedenti pellicole fra le quali Poltergeist (1982). Il film evita un eccessivo sperpero di sangue e, pur così, e forse proprio per questo, a tratti sa terrorizzare. Gli effetti speciali protesici non sono al meglio ma i volti dei fantasmi funzionano e gli effetti digitali visibili alla fine sono ottimi. In un'era in cui le produzioni horror si giocano sul fronte del recupero anni ‘70/’80, o del torture-porn o della pellicola cerebrale ma un po' tediosa, the Gravedancers è un genuino horror che funziona benissimo anche nel salotto di casa, roba da Notte Horror di quelle che poi si andava a letto soddisfatti e con un occhio aperto. Il finale suggerisce la possibilità di un sequel però mai arrivato. Il regista Mendez recupererà pubblico con Lavalantula (2015), monster-movie trash della Cinetel (tipo Asylum) che, peraltro, ha recuperato l'attore Steve Guttemberg, quello della serie Scuola di Polizia.

TRIVIA

Mike Mendez (1973) dixit: “Essere spaventati è divertente. I mostri sono divertenti. È solo una parte della condizione umana. I film dell'orrore e le commedie saranno sempre con noi perché la paura e le risate faranno sempre parte del nostro DNA. Non ne vedo la fine. Si può vedere la fine di un certo tipo di film dell'orrore. Il genere slasher, per esempio, è andato e venuto. Anche il film della casa infestata ha dei flussi e dei riflussi. Ma avere paura, in qualsiasi modo scegliamo di esprimerla, non se ne va, e per questo motivo vedremo film dell'orrore finché ci saranno film da vedere” (scifimoviepage.com).

⟡ L'aspetto degli spettri di questo film, specialmente la bocca, fu ispirato al regista da tre cose: la visita che fece all'Haunted Mansion a Disneyland; l'aspetto della morta che si vede nell'episodio la Goccia d'acqua del film i Tre volti della paura (1963), e un incubo che aveva avuto in passato. In tale incubo, Mendez saliva delle scale e finiva per incontrare un mostro che, dall'alto, lo guardava e gli sorrideva in modo orribile. Per il film pensò che mettere in scena una forza malefica "veramente contenta di vederti" sarebbe stato meglio che piazzare il solito fantasma un'espressione torva. 

⟡ L'uomo magro che parla con Kira al suo risveglio è lo sceneggiatore del film, Brad Keene. 

⟡ Così fu realizzata la scena in cui la cinepresa ruota a 360° mentre viene ripresa un'aula scolastica che, per transizione, diventa la camera di tortura di Langer. In prima battuta fu costruito il set dell'aula scolastica, la macchina da presa fu piazzata al centro e fissata saldamente al suolo. Venne fatta la ripresa a 360° e quindi venne coperto l'obiettivo. Il set venne totalmente modificato in modo da farlo somigliare a una camera di tortura. Fu tolta la copertura alla cinepresa e fu compiuta una nuova ripresa a 360°. In postproduzione le due riprese vennero sovrapposte con un effetto di transizione da una all'altra e poi, nella scena, venne inserita tramite un’ulteriore sovrapposizione l'attrice Josie Maran. 

⟡ Il direttore della fotografia David Armstrong compare in uno dei flashback nei panni di uno dei poliziotti che entra in casa di Emma e la trova al pianoforte. 

⟡ Le esterne dell’ospedale furono acquistate da uno stock di riprese realizzate per il film Spider-Man 2 (2004).

Titolo originale

Id.

Regista:

Mike Mendez

Durata, fotografia

95', colore

Paese:

USA

Anno

2005

Scritto da Exxagon nell'anno 2009; testo con licenza CC BY-NC-SA 4.0

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