Tre volti della paura

Voto:

Boris Karloff introduce tre episodi. Il telefono: Rosy (Michelle Mercier) è minacciata al telefono da qualcuno che promette di ucciderla; la cosa inquietante è che il suo uomo è appena uscito di prigione. Rosy chiama l'amica Mary (Lidia Alfonsi) per avere un aiuto ma qualcuno morirà comunque. I Wurdulak: Vladimir (Mark Damon) giunge alla casa di una famiglia terrorizzata che aspetta il ritorno a casa del vecchio padre Gorca (Karloff) divenuto un wurdulak, un vampiro che si nutre del sangue delle persone che ama. La goccia d'acqua: Hellen (Jaqueline Pierreux) viene chiamata a vestire una medium defunta alla quale ruberà un anello. Pessima idea.

LA RECE

Magistrale film di un grande Bava che sperimenta coi generi e utilizza magistralmente il colore, influenzando generazioni di film-maker. Film fondamentale che estese il gotico italiano oltre la Maschera del Demonio, con il terzo episodio particolarmente inquietante e influente.

Portmanteau di maestro Bava non meno importante di quanto possa essere ritenuto la Maschera del Demonio (1960), film, quest’ultimo, che aveva sdoganato il gotico italiano in tutto il mondo. Qui, sembra che il regista voglia estendere e rivisitare ciò che aveva realizzato in precedenza, dal momento che due dei tre racconti sono tratti da scrittori russi, così come fu per il film del ‘60 ma, in più, Bava sperimenta con generi differenti addizionando il gotico con il thriller e il paranormale. ll regista, inoltre, opta per il colore; la mossa paga poiché Bava, di luci e fotografia, ne sapeva parecchio: "I suoi floridi movimenti di macchina e il suo schema stilizzato di luci hanno influenzato numerosi film-makers, da Argento a Scorsese; mentre il suo sorprendente uso dei colori lo identifica come uno dei pochi registi di film a colori, piuttosto che di film ai quali capita di essere a colori" (Joe Dante). Il primo segmento è un proto-thriller all'italiana con elementi di sessualità ambigua e, non a caso, Bava recupera per esso l’incipit de la Ragazza che sapeva troppo (1962). Si segnala come tratto da un racconto da Guy de Maupassant, invece è tratto da uno scritto di F.G. Snyder. Seppure ben fatto, è il più debole dei tre episodi nonché quello con le atmosfere meno accattivanti. La parte iniziale, con la voce minacciosa al telefono, tuttavia, produce un suo effetto e la cosa verrà sfruttata in molteplici gialli successivi. Guardando il Telefono non sembra un caso che il successivo film di Bava sia Sei donne per l’assassino (1964). I Wurdulak recupera i toni de la Maschera del Demonio, anche se l'uso dei colori fa porre più facilmente dei paralleli con i film della Hammer. Gotico d'effetto, regala una testa mozzata che Karloff tira fuori dalla saccoccia e, soprattutto, un memorabile momento orrorifico che vede il bambino della famiglia divenuto vampiro mentre bussa alla porta per entrare in casa; scena che, in qualche modo, rammenta Cimitero vivente (1989). Episodio validissimo, anche se lo stile potrebbe risultare vecchiotto ai nostri giorni. L'idea deriva da un racconto di Tolstoj usato anche da Giorgio Ferroni per il suo la Notte dei diavoli (1972). La terza storia, oltre ad essere la preferita di buona parte degli appassionati, la era probabilmente anche di Polanski, il quale, ne l'Inquilino del terzo piano (1976), farà compiere al suo Trelkovsky lo stesso gesto che, alla fine, compie la protagonista de la Goccia d’acqua, che venne detto tratto da Cechov ma solo per dare un'autorialità all’operazione. Per tale segmento, il regista crea un'ambientazione suggestiva, fra il gotico e il barocco, esaltata dall'uso dei colori, essenzialmente toni rosso/viola e verdi. Indimenticabile il viso stravolto della vecchia medium morta, effetto speciale realizzato da Eugenio Bava, padre di Mario. Segmento davvero inquietante che funziona oggi come allora. I Tre volti della paura presenta episodi espressi con stile così diverso che qualsiasi appassionato di horror potrebbe trovare una ragione d'interesse per un segmento piuttosto che un altro; rimane la grandissima capacità tecnica di Bava nel creare atmosfere sinistre e creative. Particolare la chiusa con i saluti di Karloff che mostra come venne realizzato l'effetto della corsa a cavallo nella foresta russa. Film anzianotto per le nuove leve ma scolasticamente necessario e, comunque, non privo di capacità di intrattenimento.

TRIVIA

⟡ La sequenza degli episodi dipende dalla versione che state visionando. Quella da me indicata è la versione italiana. Nella versione inglese curata dalla AIP, il primo episodio è la Goccia d'acqua, il secondo i Wurdulak e il terzo il Telefono. Quest'ultimo episodio fu rieditato da Bava sotto richiesta dell'AIP in modo da dare una piega soprannaturale alla storia e attenuare le suggestioni saffiche.

⟡ Il gruppo metal Black Sabbath prese il nome proprio da questo film, ovvero dal titolo della distribuzione estera, vedendo per caso la locandina fuori da un cinema.

⟡ La minaccia "Sarai morta all'alba" subita dalla protagonista del primo segmento, è una frase presa, con modifica, da il Gabinetto del dottor Caligari (1920).

Regista:

Mario Bava

Durata, fotografia

92', colore

Paese:

Italia, Francia

Anno

1963

Scritto da Exxagon nell'anno 2010 + TR; testo con licenza CC BY-NC-SA 4.0

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