the Great american snuff film
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Voto:
Due ragazze vengono rapite, seviziate e filmate dal serial killer William Allen Grone (Mike Marsh) e dal suo amico svitato. Il film ricostruisce il fatto.
LA RECE
Torture-porn di qualche ripetitività a enoia, tuttavia capace di associare una dimensione narrativa all'affastellamento di situazioni iperviolente ma non gore. Non adatto allo spettatore medio né al medio appassionato di horror.
Nel 1998, William Allen Grone fu accusato di 13 capi di imputazione fra cui stupro, tortura e omicidio. Frugando in casa sua, gli agenti trovarono un diario e un filmato di due minuti e mezzo girato in Super8 definito dallo stesso Grone "il più grande snuff film americano". The Great american snuff film è la ricostruzione di ciò che il killer scrisse sul suo diario e, nello specifico, di un'impresa compiuta con un complice. Alla fine della ricostruzione del film viene proposto il filmato di due minuti in cui il vero Grone uccide una ragazza, lo stesso filmato che fu mostrato alla giuria che condannò il killer alla pena capitale. Nonostante tutte le accortezze, sulla rete si possono trovare tre filmati snuff di quelli girati da Grone. Punto. Tutto falso, naturalmente: non è mai esistito nessun killer con quel nome, nessuno è morto per mano sua, nessuna giuria ha condannato Grone, non è mai esistito nessun diario e non c'è nessun filmato reperibile in rete. Ovviamente anche il "vero" filmato snuff mostrato alla fine del film è falso. Va da sé che un film che trovi distribuzione pubblica non può essere di certo un prodotto illegale come sarebbe invece uno snuff. Sta di fatto che il termine snuff è sempre di forte richiamo per alcuni registi e per il pubblico che vede e pensa al fenomeno con terrore e, a volte, con morbosa curiosità. Il regista Tretta, al primo lungometraggio, cavalca l'onda e costruisce un film che vorrebbe ingannare lo spettatore come ai tempi fece Findlay con Snuff (1976) secondo lo stesso principio valido per the Blair witch project (1999) per cui ciò che viene spacciato per vero fa ragionevolmente più effetto. Ogni cosa viene costruita in modo da aumentare la dimensione drammatica e offrire verosimiglianza al progetto per poi giungere alla ciliegina sulla torta rappresentata dai due minuti finali senza audio e con numero seriale come se fossero stati rubati da un deposito della polizia. Tolto il fattore vérité, ciò che rimane sono i pregi e i difetti tecnico-artistici. Spiace quasi dirlo ma quei quattro scalmanati della ToeTag Picture capitanati da Vogel (August Underground, 2001), avevano recitato meglio rispetto agli attori di the Great american snuff film. Se occorre giudicare la mera resa orrorifica e la capacità recitativa, in questo film di Tretta, le attrici, tutte irrealisticamente belle, non riescono a rendere l'orrore, la paura e la disperazione della loro condizione, e il socio di Grone, con tanto di protesi dentale per farlo apparire come il tipico zotico americano, sembra un personaggio riciclato da film quali Non aprite quella porta (1974). A differenza dei lavori di Vogel, però, Tretta cerca di associare una dimensione narrativa all'affastellamento di situazioni iperviolente ma non gore: del killer protagonista si mostrano alcune immagini d’infanzia e la sua voce fuori campo narra di brutalità subite. Si cerca, cioè, di dare una dimensione psicologica al protagonista che vada al di là delle sevizie compiute, cosa positiva per il film anche se, in pratica, questo voler dare una storia alla storia non riesce ad arrivare a un compimento, atterrata com'è dal peso della violenza. Meglio riuscita l'atmosfera generale dell'ambiente degradato e dello score musicale inusuale che, in alcune sezioni, s'innesta alla perfezione e altrove sembra inappropriato. A parte le scritte a nero di stile documentaristico e qualche pretensione alla ricostruzione drammatica, the Great american snuff film rimane un prodotto exploitation che inanella situazioni crude e ammiccamenti erotici, e lo fa per un'ora e mezza. Ripetitivo e un po’ noioso, quindi, ma per chi è alle prime armi con lo pseudo-snuff, the Great american snuff film funziona come un bel manrovescio. Seguito da the Greatest American Snuff Film (2010)
TRIVIA
Sean Tretta dixit: “Mi sembra di capire che l'idea originale di uno snuff provenisse da voci legate al fatto che la Manson’s Family girasse filmini amatoriali raffiguranti gli omicidi di giovani donne. Se fosse stato vero, l'ipotesi è che avessero usato un 8 mm o il Super-8. L'immagine dei film snuff realizzati in bassa qualità si adatta bene alla natura oscura e intrinsecamente underground di tale prodotto. Immagino che i film snuff siano dei bootleg o delle copie di copie. Ho girato the Great american snuff film in mini DV ma volevo disperatamente dargli un aspetto cinematografico quanto possibile” (horrorsociety.com).
⟡ Nessun dato, per ora.
Titolo originale
Id.
Regista:
Sean Tretta
Durata, fotografia
87', colore
Paese:
USA
2004
Scritto da Exxagon nell'anno 2008; testo con licenza CC BY-NC-SA 4.0
