Howling IV: The Original Nightmare

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Voto:

Terzo sequel della saga di Howling (1980) di Joe Dante, diretto da quel John Hough di American gothic (1987) e, oltretutto, il sequel più fedele al romanzo di Gary Brander, cosa che, però, non si declina in un risultato più interessante. Howling IV è un canonico horror con la coppia nel cottage circondata da una terribile minaccia, una storia di tradimento affettivo e di autoctoni mostruosi. Pur vero che la visione di Hough venne stravolta, senza interpellarlo, dal produttore Clive Turner che, a lavoro effettuato, si mise a depennare scene e a girarne delle nuove. Dopo una lunga costruzione della vicenda e un inquadramento dei personaggi del tutto superfluo, si approderà a un finale mangia-budget con una serie di effetti speciali ben realizzati. Interessante e migliore della protagonista Romy Windsor, l’attrice Lamya Derval, sparita da tempo dalle scene, con il suo aspetto pseudo-gitano e la scena di sesso che ci concede. L’inglese Hough, regista di diverse pellicole Disney, pare essere capitato in questa produzione quasi per sbaglio, e cura la realizzazione con il minimo di professionalità necessaria recandosi in Sud Africa per risparmiare qualche soldo in barba ai vari embarghi che vigevano al tempo per l’opposizione internazionale all’apartheid; d'altronde stiamo parlando di un film con un budget così striminzito da dover essere filmato senza sonoro e doppiato in post-produzione. Nel finale, fra SFX e altro, Howling IV riesce finalmente a trasformarsi in un horror. Buono per cinecocciuti che vogliono completare la serie, e la strada è ancora lunga. Seguirà Howling V: la rinascita (Howling V: The Rebirth, 1989).


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Titolo originale

Id.

Regista:

John Hough, Clive Turner

Durata, fotografia

94', colore

Paese:

UK

Anno

1988

Scritto da Exxagon nell'anno 2013; testo con licenza CC BY-NC-SA 4.0