Io sono leggenda

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Voto:

New York, 2012. Robert Neville (Will Smith) sembra essere l'unico uomo rimasto vivo o, se non altro, sano sulla Terra. Un virus modificato in laboratorio per diventare una cura contro il cancro ha spazzato via l'intera popolazione mondiale. Neville, che ha un'immunità al virus, vaga, per una New York City deserta e devastata, in compagnia del suo cane Sam cercando di sviluppare un vaccino per la malattia che ha trasformato i pochi superstiti in creature fotofobiche assetate di sangue.

LA RECE

Ennesima rilettura filmica di Matheson ma qui con la stella hollywodiana e i soldi per SFX a tripla A. Intrattenimento di buon livello ma a schermo spento rimane solo la scena del cane.

Terzo adattamento cinematografico del racconto "I Am Legend" (1954) di Richard Matheson dopo l'Ultimo uomo della Terra (1964) con Vincent Price e 1975: occhi bianchi sul pianeta Terra (1971) con Charlton Heston. Tutti e tre mancano del punto chiave che rendeva il racconto di Matheson interessante: il lettore empatizza con il sano Neville ma, nel finale, si comprende che i mutati, in pratica vampiri, hanno dato vita a una loro forma di società, sicché il vero diverso è Neville. La discrepanza parte dal titolo I am legend che, in questo terzo adattamento, viene pronunciato dalla voce fuoricampo alla fine del film ribaltando il significato voluto dallo scrittore. Nel lavoro di Matheson, l'essere leggenda per Neville scaturiva dal fatto che nella sua lotta contro i vampiri era divenuto una leggenda per i vampiri stessi, una leggenda negativa. In questo blockbuster, invece, Neville diviene leggenda per l'umanità per il suo sacrificio. Altra cosa che lascia perplessi è l'utilizzo di mutanti realizzati in digitale al posto dei vampiri e, soprattutto, il fatto che il dramma del Neville letterario fosse quello di badare ai vampiri che ogni notte volevano penetrare il suo rifugio, cosa che a Will Smith accade solo nel finale della pellicola. Questa assenza di pericolo dà il destro per mostrare uno sfoggio di computer grafica, in effetti eccezionale per i tempi, che riduce la rutilante Grande Mela in un deserto di cemento e vegetazione selvaggia abitata da animali selvatici che il protagonista caccia per sopravvivere, fra un’attività sportiva in solitaria malinconia e un’altra. Le panoramiche della città e le carrellate sui viali, di norma sovraffollati, di una New York City quasi irriconoscibile sono oggettivamente suggestive e l'impiego degli SFX è molto meglio riuscito con la città che nella creazione dei mutanti. In questo caso, il fatto che il racconto di Matheson si svolgesse a Los Angeles conta poco. Allo stesso tempo, Io sono leggenda mantiene attivi elementi letterari assenti nelle precedenti trasposizioni: Neville, per esempio, cerca disperatamente una cura al virus e ha come compagno un cane. La narrazione, però, sembra al servizio della città e delle atmosfere di questa, più che dell'azione del protagonista; appare, infatti, forzoso il momento "drammatico" in cui Smith ripete pedissequamente le parole pronunciate da Shrek (2001) per sottolineare il suo desiderio di solitudine, oltre al fatto che i comprimari (Alice Braga e Charlie Tahan) ricevono un blando trattamento in sceneggiatura. In ogni caso, le varie licenze prese rispetto alla fonte letteraria e alcune facilonerie da fatalismo religioso (l'incontro tra Neville e Anna è voluto da Dio?!) non tolgono troppo al piacevole intrattenimento offerto dal dinamismo del film, così come non compromettono la drammaticità di alcune situazioni: una su tutte, la relazione fra il protagonista e il suo cane. Il sospetto è che il virus di 28 giorni dopo (2002) sia arrivato a contaminare anche l'ispirazione occorsa per realizzare Io sono leggenda di Lawrence; tenuto conto che la Notte dei morti vivent (1968) di Romero aveva tratto spunto dal romanzo di Matheson e che 28 giorni dopo è una rielaborazione del film di Romero, la conclusione è che I am legend sia, sì, tratto da Matheson ma dopo essersi fatto un bel giro in videoteca. Ed è il motivo per cui lo inserisco, pur spingendo un po', nel genere zombi-virus. Comunque perfetto per la prima serata. Le spettatrici saranno felici di sapere che sembra divenuto un must nei film con Will Smith del primo decennio duemila una scena che lo vede particolarmente attivo appena alzato, fra abluzioni e ginnastica a petto nudo. Bene così.

TRIVIA

Francis Lawrence (1971) dixit: “Idealmente si fa qualcosa che entri nelle coscienze, anche se solo per un momento […] Questa è la ricompensa per me. Farò sempre qualcosa che possa funzionare sul grande schermo ma il sedicenne che guarda un sacco di cose sul suo iPhone, per me va bene, purché lo veda e ci pensi e lo trattenga nella mente per un po'” (slashfilm.com).

⟡ L'auto sportiva che guida Will Smith è una Ford Shelby Mustang GT500 del 2007. Il 4x4 che guida in città è una Ford Expedition, e la macchina usata per partire da New York è una Ford Escape. 

⟡ Il liquido che il protagonista sparge sulle scale di casa è aceto che dovrebbe infastidire l'olfatto dei Dark Seekers. 

⟡ Il finale alternativo del film prevedeva che Neville capisse che i contagiati erano venuti in casa sua per recuperare la donna che lui prima aveva catturato. Neville l'avrebbe ridata guarita agli Emociti e questi avrebbero lasciato andare Neville, Anna e il bambino. Tutti e tre sarebbero poi andati in Vermont dando la notizia del vaccino. 

⟡ Will Smith lasciò il set per due giorni per recarsi a Roma al matrimonio di Tom Cruise con Katie Holmes. 

⟡ La prima scelta di Smith per la regia riguardò Guillermo del Toro, il quale, però, rifiutò per dirigere Hellboy II (2008). 

⟡ La Warner Bros possiede i diritti del romanzo per farne un film fin dagli anni '70. Realizzò 1975: occhi bianchi sul pianeta terra (1971) di Boris Sagal, quindi mise in produzione I am legend diretto da Ridley Scott con Arnold Schwarzenegger che, tuttavia, naufragò per problemi di budget quando le previsioni superarono i 100 milioni di dollari. Quindi, nel 2002, si in-gaggiò Michael Bay che avrebbe dovuto dirigere Will Smith, ma Bay mollò per dirigere Bad boys II (2003). 

⟡ La scena sul ponte di Brooklyn ha visto la partecipazione di oltre 1000 comparse, fra cui 160 membri della guardia nazionale in divisa. Per girare quella scena ci volle l'approvazione di 14 agenzie governative, e la sequenza costò circa 5 milioni di dollari. 

⟡ Al film fu data approvazione produttiva quando ancora non c'era una sceneggiatura. 

⟡ Molte scene del film sono state girate al Washington Square Park di New York City durante l'inverno 2006, il che obbligava a togliere e mettere di continuo le decorazioni natalizie. 

⟡ Non tutta la vegetazione fu creata al computer, molta fu portata tramite dei tir dalla Florida. 

⟡ Nella scena a Times Square si vede un cartellone pubblicitario del finto film "Super-man/Batman" che dovrebbe approdare sul grande schermo il 15 maggio 2010, oltretutto nella videoteca si vedono poster di "Lanterna verde" e "Teen Titans". Questi fumetti di proprietà della DC Comics, a propria volta posseduta dalla Warner, negli anni successivi sono arrivati davvero nelle sale: Batman v Superman: dawn of justice (2016), Lanterna Verde (2011), Teen Titans go! il film (2018). 

⟡ Nel film, Neville definisce un disco il migliore mai realizzato; si tratta di “Legend” di Bob Marley, greatest hits uscito dopo la sua morte. 

⟡ Tutti i quadri in casa di Neville furono presi dal Museo di Arte Moderna (MOMA) di New York City. 

⟡ Will Smith si prese così a cuore il cane Abby con cui recitava che ha provato in tutti i modi ad acquistarlo dall’allevatrice che lo possedeva ma senza riuscire a convincerla.

Titolo originale

I Am Legend

Regista:

Francis Lawrence

Durata, fotografia

101', colore

Paese:

USA

Anno

2007

Scritto da Exxagon nell'anno 2011; testo con licenza CC BY-NC-SA 4.0

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