l'Isola degli uomini pesce
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Voto:
Un gruppo di galeotti tenuti faticosamente a bada dal tenente medico Claude de Ross (Claudio Cassinelli) naufraga su una misteriosa isola gestita con il pugno di ferro da Edmond Rackham (Richard Johnson), il quale comanda sugli autoctoni e sulla bellissima Amanda (Barbara Bach), figlia dello scienziato Ernest Marvin (Joseph Cotten); quest’ultimo, pressato dall’avido Rackham, sta compiendo esperimenti d’ibridazione ittico-umana.
LA RECE
Fantahorror esotico dall'afflato anche mitologico, guazzabugio di cose non proprio ben fatte; tuttavia, gradevole nella sua prosodia piacevolmente soporifera. Insomma, guilty pleasure per l'amante di cinema bis.
Decisamente materia per appassionati di cinema bis italico perché, se visto con lo sguardo del mainstream, facile che si vada alle corde al primo apparire degli uomini pesce, cernioni bipedi con le mani palmate, l’occhio pallato e i pantaloni. Il film, seconda installazione del trittico martiniano composto da la Montagna del dio cannibale (1978) e il Fiume del grande caimano (1979), abbandona gli echi cannibalici (per quanto l’ambientazione rimanga esotica e tribale) per affidarsi a un soggetto che mescola in modo volenteroso ma confusionario l’Isola del dottor Moreau (1977), il Mostro della laguna nera (1954), gli scritti di Jule Verne, di Lovecraft (Dagon), il voodoo e il mito di Atlantide. Secondo la logica delle produzioni bis per la quale va ottenuto tanto tramite pochi mezzi, si istruisce un film avventuroso-esotico con qualche tocco orrorifico, retto con perizia dalla fotografia di Giancarlo Ferrando e da un cast di gente del mestiere che ce la mette tutta per dare respiro a una produzione che, si vede, è in parte girata dietro casa fra boschi di betulle, massi di polistirolo, modellini e interpolazioni di filmati di eruzioni vulcaniche. Ad ogni modo, l’approssimazione del tutto crea un’alchimia dagli effetti gradevolmente soporiferi, soprattutto nelle fasi centrali, con l’accompagnamento dello score musicale di Luciano Michelini che ci invita ad esplorare, con vispo occhio da triglia, il laboratorio del mad doctor Joseph Cotten che chissà come c’è finito in un film del genere. C’è pure, ma muore subito, Giuseppe Castellano, che fu Renoldo in Attila flagello di Dio (1982); oltre alla maga Shakira interpretata dall’intrigante Beryl Cunningham che interruppe la sua carriera nell’83. La grande bellezza, però, è portata dalla Bach, ex Bond-girl solo due anni prima (la Spia che mi amava, 1977), che, da lì a due anni, si sposerà con Ringo Star, attualmente ancora suo marito. L’Isola degli uomini pesce traccheggia così, con un po’ di infamia e senza lode, verso un finalone catastrofistico e un orrido fermo immagine che invita la pellicola a dirigersi verso il dimenticatoio. Però, a me, il film un po’ è piaciuto. Probabile che il meglio de l’Isola degli uomini pesce possa emergere togliendo saturazione all’immagine così da vederlo in bianco e nero ma temo che questa mossa non solo ne aumenti il guilty pleasure ma anche le potenzialità comatose. Non mi assumo responsabilità. Con un seguito al gusto tv: la Regina degli uomini pesce (1995) con protagonista Ramona Badescu, sexy starlette de noantri (e dei rumeni) negli anni '90, oggi svanita nel nulla catodico.
TRIVIA
⟡ L’attore Claudio Cassinelli morirà il 12 luglio 1985 durante le riprese del film Vendetta dal futuro di Sergio Martino, quando l’elicottero che lo trasportava si scontrò con il Navajo Bridge di Page, Arizona.
Regista:
Sergio Martino
Durata, fotografia
100', colore
Paese:
Italia
1979
Scritto da Exxagon nell'anno 2018; testo con licenza CC BY-NC-SA 4.0
