Licantropia apocalypse
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Voto:
Brigitte (Emily Perkins) è scappata ma, ora, un licantropo le dà la caccia mentre il fantasma di sua sorella Ginger (Katharine Isabelle) la tormenta. Un'overdose di aconito, che lei usa per tenere sotto freno la mutazione, la porta a essere rinchiusa in un centro riabilitativo nel quale i medici la prendono per una tossica. L'unica amica è la piccola ed eccentrica Ghost (Tatiana Maslany) che sembra credere alla sua storia e desidera aiutarla.
LA RECE
Horror femminista (e pure goticheggiante) prima che, qualche anno dopo, diventassero una mode le tematiche di questo genere. Interessante tema persecutorio che va a costruire l'identità femminile.
Emily Perkins offre ancora un'interpretazione intensa nei panni di una giovane donna tormentata. La sua tecnica recitativa molto naturale regge bene sia nei silenzi sia nelle scene più concitate e, dal momento che Ginger (Katharine Isabelle) non c'è più o compare solo in pochi momenti, la Perkins deve portare sulle spalle quasi tutto il film. La dimensione gotica si fa più marcata rispetto all'episodio precedente e si esplicita nella location dell'ospedale che viene ben utilizzata dal regista Sullivan, il quale, grazie anche a un montaggio dinamico, costruisce un film migliore del precedente, almeno dal punto di vista tecnico. Con lo spostamento del focus da Ginger a Brigitte, la metamorfosi assume una fenomenologia differente. Brigitte è perseguitata da un licantropo che può essere considerato una proiezione esterna del proprio istinto represso e negato e, contemporaneamente, deve combattere contro la medesima minaccia che cova nel suo corpo. Mentre Licantropia evolution (2000) si concentrava sull'inizio del ciclo mestruale come esordio della sessualità-maturità femminile, il focus traumatico di Brigitte si esplicita con la tossicodipendenza e con l'automutilazione. Brigitte ha bisogno delle iniezioni di aconito per arginare l’istinto/dannazione e annota la velocità di autoguarigione dopo essersi volontariamente tagliata; ciò fa il paio con i reali casi di donne che ricorrono all'autolesionismo per controllare la propria angoscia e alle anoressiche che hanno diari in cui registrano i loro "progressi" dietistici. Il film ci dice, in sostanza, che la sessualità e il corpo femminile nell'adolescenza vengono costruiti/imposti dall’esterno, un’imposizione e persecuzione rappresentata dalla licantropia. Pare corretto sostenere, come in effetti viene fatto altrove, che il film abbia una forte connotazione femminista benché, di fatto, nessuna donna in questo film venga inquadrata in maniera positiva. Buon film con qualche momento di paura, erotismo (la terapia di gruppo che sfocia in una masturbazione collettiva), sangue e azione; per certi versi anche migliore del primo. Segue Monster movie (2004).
TRIVIA
⟡ Il film che Brigitte vede in clinica è Nothing (2003) diretto da Vincenzo Natali (Cube - il Cubo, 1998) che aveva curato lo sto-ryboard di Licantropia evolution.
Titolo originale
Ginger Snaps: Unleashed
Regista:
Brett Sullivan
Durata, fotografia
94', colore
Paese:
Canada
2003
Scritto da Exxagon nell'anno 2006; testo con licenza CC BY-NC-SA 4.0
