Mircalla l'amante immortale

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1830. Lo scrittore Richard LeStrange (Ralph Bates) arriva al villaggio sottostante il castello dei Karnstein. Nel frattempo, Carmilla Karnstein (Yutte Stensgaard), con il nome Mircalla, arriva al locale collegio femminile e inizia a sedurre le altre ragazze e a berne il sangue. LeStrange s'innamora di Carmilla e prova a convincere la donna ad abbandonare la sua natura vampiresca.

LA RECE

Reinvenzione modesta della formula vampiresca brith attraverso una miscela di erotismo gotico e sensibilità exploitation che rifletteva i cambiamenti sociali dell'epoca, tra momenti di tensione erotica e scene che sembrano quasi parodiare involontariamente le convenzioni del genere.

Secondo film della scollacciata Karnstein Trilogy prodotta dalla Hammer e tratta da "Carmilla", romanzo scritto nel 1872 da J. Sheridan Le Fanu. La trilogia non ha uno sviluppo cronologico ma si aggancia in modi diversi alla storia della famiglia Karnstein aggiungendo una buona dose di sesso saffico, cosa piccantina per i tempi ed elemento che fece storcere il naso ai puristi dell'horror, nonché sfoderare le forbici alla censura. All'inizio del '70, la Hammer, per sopravvivere a una concorrenza pronta a mostrare senza paura palesi elementi splatter e sessuali, tentò di rinnovare il suo stile troppo classico per un pubblico in piena rivoluzione culturale. Invece di scovare qualche nuova idea, e pur di mantenere una ben identificabile identità, la casa di produzione inglese fece l'errore, pagato poi con la chiusura nei primi anni '80, d’inserire fra i soggetti dell’horror classico elementi di sessualità perversa e bellissime donne discinte. La scelta non ripagò e, in particolar modo, questa trilogia dei Karnstein finì per diventare materia per giovani vogliosi di visioni erotiche chiaramente costruite da e per maschi etero, perciò non poco bigotte nella misura in cui il lesbismo è sintomo di satanica dannazione. La burrosa bellezza della protagonista di origini danesi, con uno sguardo non particolarmente intelligente, elimina qualsiasi possibilità che la Mircalla del titolo possa esprimere la propria magnetica sessualità in forme sottilmente seduttive e ipnotiche, come dovrebbe essere per ogni buon vampiro che si rispetti e come, in effetti, vorrebbe la storia di Le Fanu. In altre mani, probabilmente, le cose sarebbero andate meglio ma la produzione incontrò problemi di non poca importanza. A dirigere doveva essere il grande Terence Fisher che, però, venne sostituito all'ultimo da Sangster. Quest’ultimo era stato il valido sceneggiatore di pezzi importanti come la Maschera di Frankenstein (1957) e la Vendetta di Frankenstein (1958) ma, qui, non riuscì, forse anche per pressioni dei produttori, ad arricchire un soggetto che presentava delle potenzialità quali la lotta di Carmilla fra le sue due nature o le riflessioni di uno scrittore di libri horror che incontra nella realtà gli elementi usati nelle sue creazioni fantastiche. Oltretutto, il ruolo del protagonista doveva andare a Peter Cushing che però abbandonò subito il set per poter stare accanto alla moglie malata. Raph Bates, chiamato senza preavviso, diede una performance appena sufficiente, tanto che l'attore dichiarò che il suo lavoro in questo film è il meno riuscito di tutta la sua carriera. Quindi, Mircalla l'amante immortale rimane un horror di limitate qualità ma di bell'aspetto con le sue splendide donne che si danno i bacetti nel dormitorio ma, in fondo, poco coraggioso sul piano sessuale e, piuttosto, immerso in una melassa romantica che rallenta la narrazione. Buono per i seguaci delle produzioni Hammer ma non prevedo un recupero da parte dei fan dell’horror.

TRIVIA

James “Jimmy” Henry Kimmel Sangster (1927-2011) dixit: “Scrivevo film horror perché era il mio lavoro. Se Tony Hinds mi avesse chiesto di scrivere un film della serie Carry on come primo tentativo, sarei diventato uno scrittore di commedie. Così, quando qualcuno mi chiede quali siano state le influenze che mi hanno spinto a diventare uno scrittore di film dell'orrore, gli rispondo: gli stipendi!” (hammer-graveyard.org.uk).

⟡ Preceduto da Vampiri amanti (1970) e seguito da le Figlie di Dracula (1972). 

⟡ Ingrid Pitt, la Mircalla del primo film della trilogia, rifiutò di riprendere il ruolo perché riteneva che il soggetto di questo film fosse bruttissimo. 

⟡ La danese Yutte Stensgaard emigrò in Inghilterra nel 1963 e, dopo una carriera non brillantissima fatta di diverse apparizioni sia al cinema sia in tivù, emigrò negli USA a metà degli anni '70 andando a vivere in Oregon e lavorando per un'organizzazione cristiana che ha una stazione radio.

Titolo originale

Lust For A Vampire

Regista:

Jimmy Sangster

Durata, fotografia

95', colore

Paese:

UK

Anno

1970

Scritto da Exxagon nell'anno 2011; testo con licenza CC BY-NC-SA 4.0

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