il Mostro di sangue

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Londra, XIX secolo. Il grande entomologo Mallinger (Robert Flemyng) torna nella City dopo aver fatto ricerche in Africa. Nella città avvengono dei delitti che vedono le vittime completamente private del sangue. L'ispettore Quennell (Peter Cushing) - Holmes nella versione italiana - inizia a pensare che la soluzione del mistero sia da ricercare presso l'abitazione dello scienziato.

LA RECE

Dai recessi del dimenticatoio, il primo film della britannica Tigon non amato nemmeno dagli attori che vi parteciparono. Non così male, in realtà, benché il ritmo e altre cose non conquistino.

Primo modesto film della Tigon British fondata nel 1966 da Tony Tenser che, con i piedi ben piantati nello stile inglese di fare cinema e con l’occhio puntato alla Creatura di Frankenstein, cercò di fare il verso e rubare spettatori alla Hammer; riuscirà nell'impresa solo l'anno seguente quando, insieme alla statunitense AIP, produrrà il Grande inquisitore. A questo giro, invece, la neonata Tigon, che rimarrà sul mercato non più di dieci anni, mancò il bersaglio, benché le fosse riuscito di ingaggiare Peter Cushing e avesse tentato di prendersi anche Basil Rathbone dovendo poi ripiegare sul comunque valido Flemyng. I due attori avranno poi modo di riferire che non hanno mai apprezzato questo film né durante la lavorazione né per i risultati; Cushing lo definirà persino il peggiore film della sua carriera. La grande professionalità dei due, comunque, non fa trasparire il malanimo, ed entrambi portano in scena i loro personaggi anche sì con finezza. Il Mostro di sangue, da non confondersi con un omonimo horror del ‘59, patisce, piuttosto, per una realizzazione fortemente canonica sia circa i personaggi, sia rispetto allo sviluppo narrativo che progredisce in modo lineare verso la rivelazione visiva di una creatura mostruosa che, prevedibilmente, è frutto delle folli sperimentazioni dello scienziato di turno. La regia di Sewell non si distingue, dunque, per originalità, benché il lavoro dietro la cinepresa non sia malfatto. Gli effetti speciali, poi, e con questo intendo soprattutto il costume del mostro, avrebbero necessitato di maggiori capitali o migliore tecnica. La Tigon preferì ricalcare consolidate suggestioni quali la scienza fuori controllo e il vampirismo benché, questa volta, de-clinate nelle fattezze di una falena umana, quell'Acherontia atropos che avrà il suo momento di gloria con il Silenzio degli innocenti (1990). Chiaro che, con temi tanto abusati e con un mostro che non rivela le proprie modestissime fattezze se non dopo parecchio tempo, la tenuta dello spettatore cala velocemente e si ha la netta impressione che il film non abbia alcun ritmo, impressione tuttavia non del tutto corretta. Simpatici i momenti di alleggerimento comico con il becchino Walter (nella versione originale Smiler, notare il gioco di parole) interpretato con brio dal comico Roy Hudd. Alla fine, il titanico Cushing risolve l’inghippo ricordandosi che le farfallone notturne sono attirate dalla luce, dando così modo al film di concludersi con una sequenza di notevole livello trash. Film finito nel dimenticatoio.

TRIVIA

⟡ Il nome della casa produttrice Tigon è la fusione dei termini "tiger" e "lion"; la cosa è palesata dal simbolo che venne scelto dalla Tigon, un leone ruggente con il manto striato.

Titolo originale

The Blood Beast Terror

Regista:

Vernon Sewell

Durata, fotografia

88', colore

Paese:

USA

Anno

1967

Scritto da Exxagon nell'anno 2011; testo con licenza CC BY-NC-SA 4.0

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