il Mostro di sangue

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Voto:

Il dottor Warren Chapin (Vincent Price) esegue visite autoptiche sui giustiziati e si accorge che le persone che sperimentano una forte paura subiscono dei danni alla spina dorsale. Chapin crede che ciò sia causato da un parassita che lui chiama Tingler, brivido, che vive all'interno di ogni persona e si nutre di paura ma che viene ucciso dalle grida. Il dottore, per poter catturare la creatura, utilizza come cavia Martha (Judith Evelyn) la quale, essendo muta, non può gridare e quindi non può uccidere il Tingler. Chapin catturerà la creatura a costo della vita di Martha ma la moglie del dottore (Patricia Cutts), in pessimi rapporti con lui, libererà il parassita.

LA RECE

Buona costruzione iniziale della storia; poi, salta fuori il Tingler e va un po' tutto in vacca. Resta l'energica e apprezzabile volontà di William Castle di creare film che fossero spettacoli a tutto tondo, usando anche l'ambiente in cui lo spettatore fruiva del film come si trattasse di un'espansione del set.

Pezzo di maestria commerciale di William Castle che con the Tingler guadagnò non pochi soldi prima dei più grandi incassi ottenuti con Rosemary's baby (1968) a cui, però, partecipò solo come produttore. Il Mostro di sangue, inopportuno titolo della distribuzione italiana da non confondere con un omonimo film del ‘67, è, invece, tutta farina del sacco di Castle sia per lo sforzo registico, sia per quello post-produttivo con lo strepitoso gimmick Percep-to (leggi sotto). La pellicola è costruita come uno spettacolo interattivo che funzionava, però, solo al cinema: già nei primi minuti, Castle in persona appare sullo schermo per avvertire dei pericoli della visione e del potere salvifico delle grida che, si augura, si alzeranno acute in sala, cosa che accadeva di certo visto che il furbo Castle si premurava anzitempo di pagare alcuni spettatori affinché strillassero terrorizzati. Inizia, quindi, una storia non del tutto canonica che vede al centro dell’azione un medico severo ma giusto, diversamente da come sovente venivano dipinti gli scienziati negli horror. Warren Chapin teorizza e poi scopre nel corpo umano un parassita di gusto cronenberghiano che si nutre della paura delle persone e viene paralizzato dal potere catartico delle grida. Il B-movie riserva altre sorprese: i torridi tradimenti della moglie del dottor Warren e, per la prima volta sugli schermi, un trip indotto dall’LSD. Tutto sembrerebbe filare liscio e sopra la media qualitativa offerta dai lavori di Castle, finché non sopraggiunge la sospirata visione del Tingler, un vermone di gomma trascinato da cavi e pronto a stritolare collo o caviglie dei malcapitati ai quali si avvicina a saltelli; come si possa nascondere nel corpo umano non visto, resta materia dogmatica. È il colpo di grazia trash che ridicolizza tutta l'operazione e proietta Il Mostro di sangue nell'empireo delle pellicole must-see per gli amanti della serie B. Il finale offrirà la ben nota scena nel cinema di sordomuti che implica un'interruzione vera e propria del film; questo avrebbe prestato il destro per un gimmick progettato da Castle mirato a gettare nel panico la platea degli spettatori veri, un pezzo metafilmico in cui le sorti del pubblico di sordomuti s’incrociano con quelle del pubblico pagante. Nel forsennato accumulo di situazioni orrorifiche, Castle, che mai fu regista particolarmente sopraffino, riuscì a creare un'altra sequenza di grande impatto visivo avvalendosi dell'attrice Judith Evelyn nei panni della muta Martha che viene fatta sprofondare in un incubo culminante nella visione di una vasca piena di sangue, rigorosamente rosso in un film altrimenti bianco e nero, dalla quale esce una mano rapace. Nell'estremo tentativo di regalare il definitivo sussulto al pubblico, Castle termina il film in modo posticcio con la resurrezione di una vendicativa morta che poco c'entra con ciò che fino a lì era stato mostrato. Tutto, però, si può perdonare a Castle che apre e chiude narcisisticamente il film con il suo beffardo volto come uno spregiudicato Barnum del cinema. Film non perfetto ma meritatamente sopravvalutato e decisamente adatto ad un remake.

TRIVIA

⟡ Il gimmick Percepto ideato da Castle era realizzato innestando in alcune poltrone del cinema dei rotori vibranti in modo da procurare brividi artificiali: questi mezzi vibranti furono recuperati dalle ali di alcuni aerei da guerra usati nel secondo conflitto mondiale e servivano per staccare il ghiaccio dalle ali tramite vibrazioni. Il gimmick veniva usato nella sezione del film in cui il Tingler s'intrufola nel cinema. Castle si spinse anche oltre. In alcune sale cinematografiche, oltre agli stipendiati per gridare, Corman ingaggiò finte infermiere che avrebbe soccorso coloro che si fossero sentiti male, altri prezzolati ancora. 

⟡ Lo sceneggiatore Robb White ebbe l'idea del Tingler dopo aver visto un verme di gomma prodotto dall'effettista Jack Dusick per il film la Casa dei fantasmi (1959), altro lavoro di William Castle. L'effettista che costruì il Tingler si ispirò al Peripatus della famiglia degli onicofori, creature vermiformi a metà fra un lombrico e un artropode. 

⟡ Benché la sigla LSD non venga pronunciata nel film, è ovvio che in esso si faccia riferimento al dietilammide dell'acido lisergico. Lo sceneggiatore Robb White aveva assunto l'LSD ai tempi dell'università dopo aver sentito parlare di Aldous Huxley. 

⟡ Il film muto mostrato al cinema è Tol'able David (1921), la storia di un uomo che tenta di consegnare la posta anche se ciò lo fa entrare in contatto con i pessimi fratelli Hatburn. 

⟡ L'attrice Evelyn non era né sorda né muta, era stata però già muta sul grande schermo nei panni di Miss Lonelyhearts in la Finsetra sul cortile (1954) di Hitchcock. 

⟡ L'attrice Patricia Cutts, figlia del regista Graham Cutts, si suicidò con un'overdose di barbiturici il 6 settembre 1974, con grande sorpresa dei colleghi che recitavano con lei nella soap Coronation street (1960) per la quale la Cutts aveva lavorato in solo due puntate. Non fu chiaro perché la donna commise l'atto, dato che non sembrava avere particolari problemi. Un amico di Patricia, l'attore Kenneth Barrow, ha tuttavia riferito che, la sera della morte, la donna aveva organizzato un party a casa dell'attore Charles Gray, il quale aveva bevuto pesantemente e l'aveva baciata in maniera molesta. Forse, la Cutts, già fragile per qualche malessere psicologico, ha vissuto l'evento in modo particolarmente traumatico; ma è solo un’ipotesi.

Titolo originale

The Tingler

Regista:

William Castle

Durata, fotografia

82', b/n

Paese:

USA

Anno

1959

Scritto da Exxagon nell'anno 2012; testo con licenza CC BY-NC-SA 4.0

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