the Mummy's hand
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Voto:
L'archeologo Steve Banning (Dick Foran), insieme alla bella Marta (Peggy Moran), organizza una spedizione per cercare la tomba perduta della principessa Ananka, ma con l'opposizione dell'egittologo Andoheb (George Zucco), sacerdote del culto di Karnak. La spedizione scopre la mummia di Kharis, amante di Ananka, a cui fu strappata la lingua e che fu sepolto vivo. Andoheb ridarà vita alla mummia scatenandola contro i profanatori.
LA RECE
Sequel per certi versi più impostante del primo film. Qui si stabilisce il template narrativo che la serie seguirà nelle successive produzioni: la profanazione della tomba, il risveglio della mummia, la presenza di una donna che ricorda un amore antico. È una formula che "trasforma l'horror in una sorta di comfort food cinematografico" (Skal).
Primo dei quattro sequel de la Mummia. Nonostante il riferimento principale sia il film del '32, con the Mummy's hand si vanno a delineare quegli elementi iconici che faranno poi da sfondo a buona parte delle produzioni filmiche di ieri e oggi con mummia protagonista: principessa reincarnata, mummificazione come punizione per un amore illecito, culti misterici, cadavere bendato che deambula stancamente, e Imhotep che non appare nel primo film, né nei sequel, ma verrà ripreso nel remake moderno del 1999. È, dunque, il film in questione a mettere al centro dell'azione la mummia e non il precedente che faceva apparire il non-morto solo in una sequenza. Molto più efficace dei seguiti derivativi e formulaici, the Mummy's hand ricostruisce nel deserto californiano un Egitto dalle arcane atmosfere abitato da sinistri figuri, più qualche alleggerimento comico un po' indigesto. Decisamente riuscita la mummia interpretata dallo stuntman Tom Tyler con i suoi primissimi piani adatti a esaltare l'effetto della bocca nera e delle orbite oculari colorate frame-by-frame direttamente sulla pellicola. Il mostro di Tyler, diverso da quello reso da Karloff, pare più action-oriented, meno esistenziale; la sua performance fisica, come ha notato il critico Kim Newman, anticipa curiosamente la fisicità minacciosa degli slasher movies. George Zucco, nel ruolo del sinistro Andoheb, apporta una gustosa teatralità british e la sua performance stabilisce il template per tutti i futuri sacerdoti malvagi della serie. Il regista Cabanne, veterano del cinema muto con oltre 150 film alle spalle, gira secondo la logica del presto e bene senza troppi orpelli ma la fotografia di Bredell dà decisamente una mano alle atmosfere. Interessante, a questo proposito, l'uso del colore seppia nelle sequenze di flashback dell'antico Egitto. L'operazione, chiaramente del tutto commerciale, comunque funziona, anche se i decenni sul groppone si fanno sentire. Da non dimenticare che il protagonista Banning, archeologo avventuroso affascinato da antichi manufatti, servì come parziale ispirazione per la creazione del di molto successivo Indiana Jones. Seguirà the Mummy's tomb (1942).
TRIVIA
⟡ La location degli scavi fu realizzata "truccando" una proprietà desertica della Universal in California, nota come Gausman's Gulch, dal nome di Russel A. Gausman scenografo di questo e altri horror.
⟡ Il film la Mummia (1959), nominalmente un remake della pellicola del 1932, è, in realtà, remake di the Mumm's hand con innesti provenienti da the Mummy's Tomb.
Titolo originale
Id.
Regista:
Christy Cabanne
Durata, fotografia
67', b/n
Paese:
USA
1940
Scritto da Exxagon nell'anno 2005; testo con licenza CC BY-NC-SA 4.0
