Nightmares - incubi
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Voto:
Terror in Topanga: un pericoloso pazzo s’aggira in zona a fare sfracelli; la bella Lisa (Christina Raines), a corto di sigarette, lascia marito e figlio a casa per fare il pieno ma non sarà un’idea brillante. The bishop of battle: J.J. Cooney (Emilio Estevez) è un vero hardgamer da coin-up; il videogioco The Bishop of Battle deve essere completato, costi quel che costi. The Benediction: padre Macleod (Lance Henriksen), in crisi di coscienza, se la deve vedere col Maligno incarnato in un pick-up nero. Night of the rat: la famiglia Houston ha un problema di infestazione di topi in casa ma non si tratta di ratti normali.
LA RECE
Horror ad episodi di scarso impatto e, non a caso, dimenticato dai più. Economie narrative e realizzative di origine televisiva.
Portmanteau horror di grade pochezza, creato, con tutta evidenza, per cavalcare l’onda di Creepshow (1982) ma siamo ben lontani dal modello. Venne diretto da Sargent, regista di provata esperienza televisiva, come prodotto da inserire nella serie tv Darkroom (1981-‘82) ma la Universal ritenne, non si sa come, che il materiale girato fosse troppo forte per la televisione; quindi, arricchito di ulteriori scene forti, si procedette a spingerlo nelle sale. Il primo episodio vale per la presenza della bella americanona Raines e per un finale un filo, dico un filo, inaspettato. Il giovanissimo Estevez del secondo episodio, invece, riesce a farci una certa tenerezza con gli effetti grafici digitali agli esordi, risibili ai nostri giorni ma complessissimi ai tempi: realizzati con un ACS1200 e costati così tanto che quasi mandarono in bancarotta la produzione. Lo spettatore che abbia passato qualche ora nelle sale gioco dei tempi che furono potrebbe trarne diletto e, d'altra parte, la sequenza in cui il protagonista viene letteralmente assorbito dal gioco rappresenta una delle prime espressioni cinematografiche dell'orrore della fagogitazione nell'universo digitale, cosa poi esaltata da pellicole quali il Tagliaerbe (1992), eXistenZ (1999) e anche il blockbuster Matrix (1999). Il terzo episodio vede il solito contrito Henriksen alle prese con la Macchina nera (1977) in un Duel (1971) per la sopravvivenza; il tema è spirituale ma l’episodio è ben poco trascendentale. Ultimo episodio in tema interessante di contaminazione urbana ma di grande impatto trash per l’inettitudine degli effettisti nel sovrapporre le immagini ingrandite di un ratto sulla scena; il risultato finito su schermo, figlio dell'economia visiva figlia dell'origine televisiva, è paragonabile a quello dei fantascientifici anni ’50 con i mostri atomici, e non è un complimento. La suspense è poca, il sangue pure e lo spasso latita: siamo al limite del tempo sprecato e, comunque, fra i prodotti horror a episodi, siamo nella parte bassa della classifica.
TRIVIA
Giuseppe “Joseph” Daniele “Sargent” Sorgente (1925-2014) dixit: “La televisione può portare un certo grado d’illuminazione. Non si può cambiare il mondo con quell'unico film ma si può causare una piccola ammaccatura. […] È un media eccezionale perché raggiunge tante giovani menti oltre ad alcune menti radicate. Può essere abbastanza gratificante quando accadono certe cose” (interviews.televisionacademy.com).
⟡ Il film esordì sul grande schermo, il 27 agosto 1983, al cinema Gemini di New York City. I primi cento spettatori che si fossero presentati in sala in pigiama entro le 23:45 sarebbero entrati gratis.
⟡ Nel 1986, la scrittrice di gialli Patricia J. Thurmond, anche nota come Patricia Steele, denunciò per plagio la produzione sostenendo che uno degli episodi si basava, senza averle pagato i diritti, su un racconto da lei scritto (“If Cornered”) apparso la prima volta nel 1977 sull’Ellery Queen's Mystery Magazine.
⟡ L’auto malefica dell’episodio the Benediction era un pick-up Chevrolet C-20 Fleetside del 1979 con qualche modifica.
Titolo originale
Nightmares
Regista:
Joseph Sargent
Durata, fotografia
99', colore
Paese:
USA
1983
Scritto da Exxagon nell'anno 2013; testo con licenza CC BY-NC-SA 4.0
