la Notte del demonio

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Lo psicologo americano John Holden (Dana Andrews), scettico circa i fenomeni paranormali, giunge a Londra per scoprire che il collega Henry Harrington è morto. Quest’ultimo pare che sia caduto vittima di una maledizione scagliatagli contro dal satanista Julian Karswell (Niall MacGinnis) che Harrington voleva sbugiardare. L’incontro fra Holden e Karswell porterà il primo a fare esperienza di strani fenomeni, i quali sembrano connessi ad una maledizione scritta su carta che il satanista ha consegnato allo psicologo: se lo scettico non rifilerà a qualcuno, entro tre giorni, il pezzo di carta con le rune maledette, un demone lo ucciderà.

LA RECE

Racconto ambiguo, in perfetto equilibrio fra horror intellettuale e quello viscerale. Macchina narrativa dove il soprannaturale si insinua nelle crepe della razionalità con la stessa insidiosa grazia di un'ombra. Uno dei migliori horror mai realizzati nonostante il pupazzone del demone.

Altro capolavoro dell’allusività di Tourneur dopo il Bacio della pantera (1942) scalfito unicamente dalla decisione di Hal E. Chester, produttore della Sabre Film, di rendere evidente il Diavolo tramite un pupazzone un po’ ridicolo ma, a suo modo, inquietante nell’incedere, aggiunto in fase post-produttiva senza che il regista venisse interpellato, asserzioni di Tourneur stesso però smentite da alcuni storici del cinema; e non se n’è venuti ancora a capo. Pur con il suo diavolaccio, oppure anche per questo, la Notte del demonio divenne un pivot dell’horror anni ’50, nascendo come rimaneggiamento del romanzo "L’Incantesimo delle Rune" di Montague Rhodes James operato dallo sceneggiatore Charles Bennett, il quale ne deteneva i diritti di utilizzo; riscritto il pezzo e rititolatolo “The Haunted”, lo vendette (con suo successivo grande rammarico) all’ex attore, e allora produttore indipendente, Hal E. Chester. L’apporto di Tourneur nel fare di questo satanic-horror un pezzo cult fu determinante, in quanto il regista importò lo stile dell’horror ambiguo della scuola di Val Lewton, così da ammantare di inquietudine eventi normali e scrivere con ambiguità anche i personaggi sui quali si distingue il satanista Karswell, basato vagamente su Aleister Crowley, capace di scagliare maledizioni mortali e, al contempo, divertire i bambini come un clown (chissà che Stephen King non debba qualcosa a questo spunto). Senza cadute di tono ma, anzi, con una progressione che accompagna lo scientifico protagonista nell’inquieta scoperta di una realtà abitata dal magico e dal perturbante, si va dritti verso un finale al fulmicotone che non tradisce le aspettative. A distanza di anni, si può sorvolare sulla stantia questione dell’effetto speciale non necessario, che in effetti appare quasi come una nota stonata in questa sinfonia di ombre e suggestioni, e abbracciare la Notte del Demonio come uno dei migliori horror mai realizzati. Nessuno ha ancora pensato di farne un valido remake, anche se Sam Raimi avrebbe voluto fare di Drag me to hel (2009) il rifacimento ufficiale ma non riuscì ad assicurarsi i diritti. Da vedere e da far vedere, magari in triple-nill con Suspense (1961) di Jack Clayton e gli Invasati (1963) di Robert Wise; quello che lo storico del cinema David J. Skal definì "il triangolo d'oro dell'horror britannico degli anni '50 e '60".

TRIVIA

⟡ Negli anni 80, la Columbia Pictures ha sostituito la versione americana di 83 minuti con la versione originale uncut di 95 minuti, mantenendo il titolo americano Curse of the demon

⟡ Lo sceneggiatore Charles Bennett si pentì quasi subito di aver venduto i diritti di “The Haunted” (e, quindi, di “Casting the Runes”) a Chester. Tornato negli Usa, infatti, la RKO gli rivelò che avrebbe comprato volentieri i diritti per farne un film affidandogli la regia. Inoltre, Chester apportò delle modifiche alla rielaborazione di Bennett, cosa che fu presa malissimo da quest’ultimo, il quale pare che abbia detto: “Se incrocio per strada Chester gli sparo”. 

⟡ Si tratta di uno dei film preferiti da Martin Scorsese. Il grande regista ha dichiarato che la sequenza nella foresta, con quel terrificante rumore di foglie secche che si avvicina, è uno dei momenti più spaventosi del cinema.

⟡ Lo stesso H.P. Lovecraft definiva lo scrittore M.R. James "maestro incontestato del ghost story vittoriano".

⟡ Come detto, Raimi non poté realizzare con Drag me to hell un remake ufficiale de la Notte del Demonio e, quindi, si limitò a citare la maledizione dei tre giorni, il passaggio di essa a qualcun altro per salvarsi la vita, e la chiusa alla stazione. Tuttavia, Raimi, nei credits, non citò minimamente il lavoro di Rhodes né di Bennett, e attribuì il soggetto del film, che con tutta evidenza derivava da quello dei primi due, a se stesso e a suo fratello.

Titolo originale

Night of the Demon

Regista:

Jacques Tourneur

Durata, fotografia

95', b/n

Paese:

UK

Anno

1957

Scritto da Exxagon nell'anno 2012; testo con licenza CC BY-NC-SA 4.0

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