Pumpkinhead II: blood wings

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Voto:

Il primo sequel di Pumpkinhead (1988) è il film più debole di una serie che non si è mai distinta per grande originalità. In realtà, il flashback iniziale che vede un gruppo di bulli prendersela con lo sfortunato Tommy è abbastanza crudo e di un certo impatto per il sadismo gratuito. La pellicola abbandona parzialmente l'impostazione favolistica del primo capitolo per ripropone il classico schema del peccato originale che ritorna a perseguitare i discendenti, tema ricorrente nel cinema horror americano (Fog, 1980). Nel prosieguo, però, il film s'immette sui binari routinari di uno slasher con un mostro in attività al posto di un serial killer, il che porta a un pretestuoso succedersi di uccisioni. Visivamente, il film presenta un'estetica meno folk del precedente film e più "gotico rurale", con la sua particolare attenzione ai paesaggi desolati e alle ambientazioni decadenti; la fotografia di Gerry Lively, pur nei limiti del budget, riesce a catturare quella particolare qualità crepuscolare che permea l'intera narrazione. Il design della creatura, sebbene non raggiunga i livelli del predecessore (creato dal maestro degli SFX Stan Winston), mantiene una certa efficacia grazie all'utilizzo di un'effettistica artigianale ormai perduta nell'era del digitale. Il cast presenta una particolarità: nei panni del sindaco Bubba abbiamo niente meno che Roger Clinton, il fratellastro dell'ex presidente USA Bill. Nessun altro elemento degno di nota per una pellicola di terza serata e ormai, comprensibilmente, dimenticata. Seguirà Cenerei alle ceneri: Pumpkinhead 3


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Titolo originale

Id.

Regista:

Jeff Burr

Durata, fotografia

88', colore

Paese:

USA

Anno

1993

Scritto da Exxagon nell'anno 2015 + TR; testo con licenza CC BY-NC-SA 4.0