Qualcosa striscia nel buio
Voto:
Un gruppo di persone di diversa estrazione si trova bloccato in una villa causa maltempo. Non avendo di meglio da fare, i protagonisti si mettono ad evocare lo spirito di Lady Marlow, ex padrona di casa nota per la sua eccentricità. Non ne verrà nulla di buono.
LA RECE
Film misconosciuto girato da un regista misconosciuto. Fra il giallo classico, l'old dark house e l'horror paranormale. Dimenticabile.
Il misconosciuto Mario Colucci prova, pure lui, a cavalcare l'onda del giallo-thriller all'italiana e, fortunatamente, sarà la sua ultima pellicola in una filmografia che annovera solo tre film: Vendetta per vendetta, western del 1968, e il processuale l’Altro piatto della bilancia (1972) inedito in Italia. Con Qualcosa striscia nel buio, Colucci non accettò di rimanere sui canonici binari dello spaghetti thriller o del giallo argentiano e, sulla traccia del breve racconto di Buzzati “Eppure battono alla porta” (1942), deragliò verso l'horror paranormale con risultati lontani dall'essere notevoli e, oltretutto, plagiari nei confronti di Contronatura (1969) di Margheriti, al quale Qualcosa striscia nel buio somiglia davvero molto. Se l'atmosfera del film riesce ad essere leggermente inquietante per il cliché del gruppo di ospiti chiusi in un luogo isolato e decimato da una mano misteriosa, memore di “Dieci piccoli indiani” della Christie, il risultato globale è fiaccato da situazioni davvero trash quali, per dirne una, la visione dell'ispettore Wright che viene aggredito da un quadro. Non meglio il lavoro del cast, fra il quale si distingue, in senso negativo, il dottor Williams interpretato da Stelvio Rossi. E dire che qualche attore noto c'è pure: Farley Granger nel ruolo del criminale Spike (Alla ricerca del piacere, 1972), Lucia Bosé (le Vergini cavalcano la morte, 1973) e Giacomo Rossi-Stuart (la Notte che Evelyn uscì dalla tomba, 1971). Non manca qualche nudo, messo lì alla bene e meglio, nonché la solita borghese debosciata che, in mancanza d’idee, propone l'orgetta. Film in sordina, va da sé che la noia non tarda ad assalire lo spettatore, anche il più motivato. Pellicola sconsigliata che ha solo due elementi di difesa in appello: la sua relativa rarità e la presenza nel cast del musicista Angelo Francesco Lavagnino, che firma anche le musiche del film, nei panni del filosofo prof Lawrence. Pochino.
TRIVIA
⟡ Nessun dato, per ora.
Regista:
Mario Colucci
Durata, fotografia
92', colore
Paese:
Italia
1971
Scritto da Exxagon nell'anno 2008 + TR; testo con licenza CC BY-NC-SA 4.0
