Rabid grannies
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Voto:
Un gruppo di parenti avidi e mal assortiti si riunisce nella casa delle ziette. Un’anziana signora presentatasi al cancello reca con sé un dono: una scatola che le due zie apriranno. Fatto ciò, le zie si trasformano in demoni che faranno scempio dei familiari.
LA RECE
Nonostante la sua apparente marginalità nel panorama cinematografico, rappresenta un curioso esperimento di cross-pollination tra tradizioni horror europee e sensibilità splatter americana. Meglio di quello che la locandina suggerisce ma senza esaltarsi.
Titolo che porta fuori strada. Il film non c'entra nulla con la malattia da Lyssavirus: le nonnine protagoniste sono semplicemente possedute. Distribuito dalla Troma, si tratta di un prodotto indipendente belga con tutta l’atmosfera dei buoni vecchi horror del Vecchio Continente a partire dagli establishing shot della magione delle anziane protagoniste. Diversamente dalle innumerevoli e squinternate produzioni Troma, Rabid grannies è meglio di quanto si possa pensare o intuire a partire dalla grossolana locandina. Kervyn, il cui lavoro registico si limita a questo prodotto, riuscì a creare un buon mix fra horror d'atmosfera e splatter gioioso, quasi alla Peter Jackson prima maniera (Bad taste - Fuori di testa, 1987; Splatters - gli schizzacervelli, 1992). Tuttavia, mentre non si rimane delusi dall'atmosfera generale e dalle scene di sangue, molto lascia a desiderare lo script pieno di buchi e incongruenze. La regia non è creativa ma Kervyn riesce a inserire nel plot una certa satira verso la Chiesa e sottolinea l'avidità dei familiari al punto che, nonostante non si possa parteggiare per le vecchie possedute, non ci si rammarica per la morte dei pessimi ospiti; una sorta di deriva splatter del simpaticissimo film per famiglie Caro zio Joe (1994), peraltro mio cult personale. La cosa più interessante è questa scelta "geriatric" delle nonne come minaccia e come inquietante ritorno del represso familiare, figure materne, normalmente associate a nutrimento e protezione, che si trasformano in agenti di distruzione. Positivo il lavoro effettistico in debito con Demoni (1985). Avvenuta la trasformazione delle due protagoniste in satanassi, il film prende la piega di una caccia fra gatto e topo e, nonostante qualche interessante spunto per l'appassionato di cose forti (l'uccisione di una bambina, per dirne una), la pellicola cade nella ripetitività. Vista la location e la storia, Rabid grannies avrebbe potuto regalare qualche sano momento di terrore che, invece, manca.
TRIVIA
⟡ La versione distribuita dalla Troma è quella che il regista Kervyn preferisce. Ai tempi, il regista realizzò alcune sequenze splatter che successivamente decise di non inserire nel film. La Troma ha recuperato questi tagli e li ha inseriti nel DVD come extra. Altri distributori, come quelli tedeschi o la Videoville Shotime franco-canadese, hanno reinserito nel film i tagli contro la volontà del regista.
⟡ Come noto, in diversi Stati europei è possibile farsi finanziare i film tramite sovvenzioni statali. Quando il regista Kervyn si assicurò la distribuzione del film con la Troma, il governo belga si rifiutò di finanziare il progetto, cosa che ha reso Rabid grannies il primo vero film indipendente nella storia del Belgio.
Titolo originale
Le Mémés Cannibales
Regista:
Emmanuel Kervyn
Durata, fotografia
90', colore
Paese:
Francia, Belgio, Olanda
1988
Scritto da Exxagon nell'anno 2012 + TR; testo con licenza CC BY-NC-SA 4.0
