la Sanguisuga conduce la danza

Voto:

Irlanda, 1902. Il conte Marnack (Giacomo RossiStuart) invita al suo castello un gruppo di attricette per il semplice fatto che fra esse ce n'è una, Evelyn (Patrizia De Rossi), della quale il conte è innamorato; Evelyn, fra l'altro, somiglia molto alla precedente moglie dell'uomo. Una volta arrivate al castello, le ospiti inizieranno ad essere decapitate da un assassino misterioso.

LA RECE

Gialletto sleaze e in salsa gotica con incursioni splatter esangui. Manco la protagonista si ricorda nulla della pellicola. Andiamo male.

L'unico e abborracciato giallo del Rizzo più attore che regista, con un titolo che lascerebbe intuire qualche retroscena vampiresco. Nulla di più sbagliato. In attesa di un finalone in cui si susseguono inutili e false autoaccuse che portano a una soluzione dell'enigma assurda come poche, si snoda un gialletto pruriginoso di un certo gusto gotico. Gotico perché si svolge in un castello fra l'Aquila e Frosinone, tutto qua. La pellicola di Rizzo non riesce mai a creare un'atmosfera degna di un film giallo od horror, così preso com'è a mostrare donne nude allo specchio e scene saffiche fra l'altro molto poco coraggiose: due amanti sono sorprese a letto dalla cameriera che, però, esce imbarazzata dalla stanza deludendo le aspettative di chi è ben consapevole che idraulici, pony-express e colf non dicono mai di no alle ghiotte occasioni. D'altronde, la maggior parte degli interpreti è indecente: il maggiordomo, soprattutto, è un bigotto psicotico interpretato in maniera sconcia da Mario De Rosa. Lo stesso vale più o meno per gli altri, esclusi RossiStuart e la De Rossi che offrono un'interpretazione più ponderata. Fami Benussi, del film, ne ha un ricordo incisivo: "La Sanguisuga conduce la danza non l'ho neanche mai visto. Io sarei stata la sanguisuga? Ma pensa un po'!" (lachetti, 2017). Sceneggiatura micidiale dello stesso Rizzo che non ci volle privare di nessuna gioia proveniente dalla sua arte, compresi alleggerimenti comici di carnosa portata trash lasciati alla fastidiosissima petulanza e maleducazione di Cora interpretata dalla povera Kristina Nell che morirà quello stesso anno per leucemia. Tristissimi gli inserimenti che vedono un mare in burrasca metaforicamente speculari al dramma che si vive nel castello; alcuni segmenti sono anche in bianco e nero, il perché non è dato sapere. In una pellicola scialba, Rizzo inietta lo splatter della decapitazione tutta off-screen con le capocce recise senza che vi sia sangue intorno. Ciliegina sulla torta, il finale alla Agatha Christie con l'ispettore interpretato dal regista Batzella (Nuda per Satana, 1974; Kaput lager - gli ultimi giorni delle SS, 1977; la Bestia in calore, 1977) che fa il punto della situazione di fronte ai sospetti. Gli irriducibili del cinema bis sapranno già che del film ne circola, per il mercato estero, una coppia con esplicitissimi inserti hard.

TRIVIA

⟡ Nessun dato, per ora.

Regista:

Alfredo Rizzo

Durata, fotografia

90', colore

Paese:

Italia

Anno

1975

Scritto da Exxagon nell'anno 2009 + TR; testo con licenza CC BY-NC-SA 4.0

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