le Scomunicate di San Valentino

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Voto:

Esteban (Paolo Malco) e Lucita (Jenny Tamburi) si amano ma lui è perseguitato poiché ritenuto eretico e lei è richiusa in un convento retto da una viscida e sadica badessa (Françoise Prévost), la quale farà in modo di far perseguitare Lucita dall'Inquisizione al fine di ottenere il corpo di Esteban. La Chiesa porrà rimedio a proprio modo.

LA RECE

Dramma shakespeariano-melò innestato nell'estetica nunsploitation, creando un cocktail di suore possedute e clero sadico che ricorda Ken Russell ma con meno sostanza e più pelle nuda. Nonostante la lentezza iniziale, il film si redime con un finale delirante dove le monache impazzite si abbandonano a ogni eccesso.

Romeo e Giulietta versione lurida, con suore porcone e uomini di Chiesa invasati e sadici. È il nunsploitation, si sa. I titoli di testa dicono che il film è liberamente ispirato a un racconto di Vietar Hugo ma pare, piuttosto, che si tratti di un recupero shakespeariano in chiave lubrica innestato nel dramma storico delle invasate di Loudun. Grieco, regista di una certa poliedricità iniziata negli anni '5O, riporta ne le Scomunicate di San Valentino quel sapore di melodramma d'antan veicolato soprattutto dal simpatico factotum Joachin, per poi mescolare ogni cosa con buone dosi d'exploitation. Il riferimento di base è i Diavoli (1971) di Russell ma se lì il sadismo e la nudità erano in funzione di un racconto di spessore, qui le suore a petto nudo e le fustigazioni sono il piatto forte, e anche l'unico. Il film non è l'esempio migliore di nunsploitation: è lento con diversi momenti morti, però, approda a un finale - Demonia (1990) discit - con tutte le suore murate vive nel convento a morire di fame e sete. Le monache perdono la testa, si spogliano, si pestano, iniziano ad adorare il Diavolo e cercano di sbranarsi a vicenda; qualcuna si ricorda di essere in un nunsploitation e, con l'ultimo briciolo di forza, cerca di fare sesso con una consorella. Amen. L'anima melò del film non permettere un finale nichilista e, quindi, spunta fuori l'eroe che salva la sua bella, mentre i cattivi hanno la loro giusta punizione. È proprio quel finale caotico e delirante che salva la pellicola e che riesce a interpretare con decenza lo spirito exploitation al quale mira la pellicola, perché, prima, si ha l'impressione che le Scomunicate di San Valentino abbia la tentazione di spacciarsi come opera storica di un certo valore, cosa francamente ridicola. La regia, comunque, è controllata, e anche i dialoghi non mostrano di essere stati scritti all'ultimo momento. Qualche punto in più per il succitato Joachin e per Padre Onorio, prete pazzo e sadico ben interpretato da Corrado Gaipa. Nei limiti del suo genere si tratta di un film decente che tenta una strada meno rozza di altri consimili (Immagini di un convento, 1979). Per apostati.

TRIVIA

⟡ Jenny Tamburi divenne abbastanza nota nell'Italia degli anni '70 e '80 per i suoi ruoli erotici. Alla fine degli anni '80 si convertì alla mansione di direttrice di casting. Nel 2004 partecipò alla commissione tecnica per Miss Italia. La Tamburi è deceduta il primo marzo 2006 a Roma.

⟡ Corrado Gaipa (1924-1989) era il doppiatore ufficiale di Alec Guinness nel ruolo di Obi-Wan Kenobi in Guerre stellari.

Regista:

Sergio Grieco

Durata, fotografia

90', colore

Paese:

Italia

Anno

1974

Scritto da Exxagon nell'anno 2013 + TR; testo con licenza CC BY-NC-SA 4.0

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