Scrapbook
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Voto:
Leonard (Tommy Biondo) ha documentato sul suo album le proprie gesta di serial killer. Clara (Emily Haack) è l'ultima vittima di Leonard e, se va tutto secondo i piani, lei sarà il suo ultimo capitolo. Clara comprende che se si vuole salvare deve scrivere cose diverse da quelle espresse dalle precedenti vittime.
LA RECE
Indie disturbante che trasforma il low budget in strumento espressivo efficace, raccontando la brutale relazione tra un serial killer traumatizzato e la sua prigioniera attraverso interpretazioni così viscerali da rendere le scene di violenza quasi insopportabili. Poco sangue ma molta tensione psicologica ma soprattutto per l'interessante riflessione sulla violenza come linguaggio distorto e "tramandabile" di chi cerca disperatamente un riconoscimento sociale.
È difficile, nel mondo del cinema indipendente, trovare sbocchi e farsi conoscere. Questo non sembra essere stato un problema per Scrapbook che, grazie alla ferocia delle sue immagini, ha attirato con facilità lo sguardo degli appassionati di cinema estremo e, qui, l'aggettivo orrendo non è usato a sproposito. Scrapbook è, infatti, quello che avrebbe potuto essere August Underground (2001) se Vogel fosse stato più attento alla trama e ai dialoghi. Basato, a quanto riporta una scritta che compare all'inizio, su fatti veri, Scrapbook non è il mero esercizio di sadismo già visto in altri prodotti indipendenti, con buona pace del mainstream che scapperebbe a gambe levate dopo la prima mezz'ora. In un inizio non proprio esaltante che lascia trasparire tutti i limiti di un ultra low-budget, ci è dato di vedere come Leonard da piccolo subisse abusi da parte della sorella, e come, per punizione, fosse sodomizzato da un altro familiare. Dopo tale incipit, si piomba nella dimensione contratta della casa di un Leonard, ormai uomo, che da tempo ha intrapreso la carriera del killer seriale. La sua ultima vittima, Clara, dovrà lasciare dei pensieri sull'album personale del giovane in modo che esista un documento che ne attesti, secondo il folle, la sua grandiosità, e che serva da viatico a una fama sempre sognata. Il film non uscirà praticamente mai dalla location casalinga e, in questo buco sporco e che reca tracce in ogni dove della misera carriera di Leonard, Clara verrà stuprata, umiliata e torturata. Tutto il film si regge sulla validissima interpretazione dei due: Tommy Biondo non solo recita ma è anche lo sceneggiatore, mentre la sconosciuta Emily Haack, ormai considerata una scream queen, viste le sue altre partecipazioni, mostra delle capacità recitative davvero impressionanti. A motivo della bravura dei due, le scene di stupro e violenza sono pesantissime da sopportare, ben al di là di quanto si sia visto nella maggior parte dei rape & revenge. Il regista Stanze trae non pochi vantaggi dall'uso dell'handycam digitale che rinforza il realismo del tutto. L'uso di immagini deliberatamente distorte e rovinate rende la sequenza della doccia fatta a Clara ancor più disturbante. Nonostante la crudezza estrema della pellicola, il livello di sangue è decisamente basso e gli effetti speciali splatter non sono di altissimo livello. La maggior parte dello shock deriva, come detto, dalle brutalità compiute da Leonard ai danni della ragazza. I due attori stanno, per buona parte del tempo, nudi davanti alla macchina da presa e, più di una volta, il film tenta degli sconfinamenti nell'hard; la scena di una fellatio accennata pare un po' compiaciuta e poteva essere evitata senza togliere forza al film. Eric Stanze, noto ad alcuni appassionati per il curioso Ice from the sun (1999), prende il tema abusato del serial killer e lo rielabora, anche adattandosi ai limiti di budget, sulla base della brutale quotidianità di un soggetto che, non sapendo esprimersi altrimenti, ha trovato nella violenza e nell'orrore l'unico strumento di rivalsa sociale. Concetto non originale ma, qui, reso in modo interessante. Il linguaggio di Stanze, però, non è intimista ed ermetico, e somministra furbescamente calci in bocca allo spettatore pur non trascurando storia, resa attoriale e dialoghi. Vale la pena ribadire che Scrapbook è pieno di situazioni molto violente e disturbanti, e se ne sconsiglia vivamente la visione a persone impressionabili, giovani o psicologicamente instabili.
TRIVIA
Eric Stanze (1971) dixit: "Non ho alcun interesse a guardarmi intorno e cercare di emulare le tendenze di Hollywood o ciò che funziona in un determinato momento nella scena indie. Sono un appassionato di cinema, amo il cinema, e voglio prendere questo amore per il cinema e riversarlo nel mio lavoro, regalandomi un'esperienza artistica che rispecchi ciò di cui sono appassionato. Per esempio, sono un fan dell'horror inquietante e atmosferico, film come the Changeling o gli Invasati e un sacco di roba di Mario Bava" (horrorsociety.com)
⟡ Nessun dato, per ora.
Titolo originale
Id.
Regista:
Eric Stanze
Durata, fotografia
95', colore
Paese:
USA
1998
Scritto da Exxagon nell'anno 2010 + TR; testo con licenza CC BY-NC-SA 4.0
