Sharknado

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Voto:

Fin Shepard (lan Ziering), campione di surf e gestore di un bar sulla spiaggia di Santa Monica, deve abbandonare di corsa il suo locale quando un inusuale uragano si avvicina alla costa californiana; con lui, la barista Nova (Cassie Scerbo ), l'amico Baz (laason Simmons) e l'ubriacone George (lohn Heard). Intanto, l'uragano, nel suo tragitto, ha aspirato dal mare una caterva di squali che ora riversa sulle strade di Los Angeles a danno degli abitanti. Il gruppo si dirige verso casa dell'ex-moglie di Fin che si preoccupa anche per le sorti della figlia Candice (Aubrey Peeples).

LA RECE

Trionfo del trash consapevole che trasforma un tornado pieno di squali in un fenomeno cult da social media: come se lo Squalo avesse incontrato Twister durante una serata di cattiva televisione. Un capolavoro (in)volontario di demenzialità che ha saputo fare della propria pochezza un marchio di fabbrica.

Film bruttissimo divenuto cult istantaneo grazie alla rete poiché, alla sua prima messa in onda su Syfy Channel, gli statunitensi si misero a twittare come forsennati su questo e quel momento trash della pellicola rendendo famosissimo questo direct-to-video che voleva solamente raccontare una tranquilla storia di squali turbinanti in un uragano. Del film parleranno anche i tiggì italiani con le giornaliste divertite e più bizzarre per il loro viso liftato di quanto possa essere l'idea degli squali volanti. Poco stupore, in ogni caso, per il tema del film: le produzioni della The Asylum si sono sempre distinte per essere deliri concettuali e obbrobri realizzativi pensati per divertire senza vergogna alcuna le umane genti. Il successo di Sharknado ha colto impreparata anche la casa di produzione che da tempo sparava in tv micidiali animal-horror quali : Mega shark vs giantoctopus (2009), Malibu shark attack (2009), Sharktopus (2010), Mega shark vs crocosaurus (2010), Swamp shark (2011), 2-Headed shark attack (2012) e altra bella roba. Pronta, però, a capitalizzare su un film che immeritatamente s'è guadagnato anche la distribuzione nelle sale poiché richiesto a gran voce dal pubblico statunitense, la The Asylum ha scatenato una ridda di sequel creando una saga della quale nessuno sentiva il bisogno: Sharknado 2: a volte ripiovono (2014), Sharknado 3: attacco alla casa bianca (2015), Sharknado 4 (2016), Sharknado 5: global swarming (2017), L'ultimo Sharknado - Era ora! (2018). Sta di fatto che la produzione di questo film smandrappato può giusto sorprendere il mainstream poco edotto rispetto al fatto che non solo la The Asylum realizza da anni animal-horror demenziali, ma che il cinema, in generale, realizza da sempre pellicole folli in cui, grazie al cielo, la fantasia travalica la realtà. Per di più, non si coglie l'in-joke di tutta la faccenda, ovvero il fatto che i produttori di Sharknado non sono dei pazzi che tentano di spacciare i loro prodotti come capolavori mancati ma sono dei professionisti che hanno deciso di ritagliarsi una specifica fetta di mercato e l'hanno fatto con tale caparbietà da giungere a sfondare la nicchia nella quale si erano stretti. Ciò detto, Sharknado risulta essere una produzione davvero risibile con dialoghi piatti e pezzi di effettistica digitale di rara inefficacia; a ciò si aggiunga una totale inettitudine al montaggio, voluta o meno, per cui si susseguono sequenze sotto la pioggia a scene in pieno sole, o lunghissime sequenze in automobile con i protagonisti che discutono di tutto e niente in attesa di approdare alla location successiva. A dirigere il baraccone, Ferrante, quello che fu effettista in the Dentist (1996), al quale toccò coordinare gli scarsi sforzi di un cast raccattato fra emeriti nessuno e resti di produzioni televisive; dovrebbe svettare la bella Tara Reid di American pie (1999) che, però, viene surclassata dalla star di Beverly Hills 90210 (1990-2000) Ian Ziering, la quale prende la cosa dannatamente sul serio. La cosa davvero negativa in questo horror "so bad, so good" (definizione non amata da Ferrante) è che, da buon prodotto tivù qual è, non tenta nessuna via davvero incisiva e, nel finale, fa emergere un melenso spirito familiare. E' questa debolezza d'intenti, più dello squallore visivo, a rendere indigesta una pellicola che, tuttavia, risulta simpatica proprio per il suo essere pessima su tutti i fronti. Pessima ma non la peggiore.

TRIVIA

Anthony C. Ferrante dixit: "L'intento non è fare cose brutte o pacchiane. Guarda... non avevamo i soldi per fare uno Sharknado da 200 milioni di dollari. Avevamo quindici giorni e, probabilmente, il budget per gli effetti scenici che in Batman sarebbero stati spesi in una settimana. [...] Abbiamo preso quello che stavamo facendo seriamente come se stessimo facendo una di quelle cose. Comunque, ognuno la vede come vuole. Se vogliono pensare che si tratti di film brutti e trash, va bene. Quello che, però, ho trovato in giro, sono veri fan che amano questi film, li amano perché sono quello che sono. Non a motivo dell'etichetta "so bad so good". Quella definizione mi dà ancora un po' fastidio perché quando dici che un film brutto è bello, ok, capisco, ma se è brutto non dovresti volerlo vedere. Non ho ancora capito bene quel meme" (slashfilm.com).

⟡ All'attore Steve Guttenberg (Scuola di polizia, 1984) venne offerto il ruolo del protagonista che, però, lui rifiutò per il basso livello della produzione. Quando il film divenne un cult, Guttenberg se ne dispiacque così tanto da accettare il ruolo in un altro fantahorror trash degli stessi produttori: Lavalantula (2015) storia di una tarantola gigante sputafuoco che attacca Los Angeles.

⟡ Ian Ziering non era certo di voler partecipare al film ma dopo aver parlato con sua moglie si convinse dell'ingaggio; la compagna gli ricordò che stava arrivando un secondo figlio e servivano soldi.

⟡ La scena della casa allagata fu realizzata piazzando parti di arredamento in una piscina; sfortunatamente, l'acqua non poté essere riscaldata e, quindi, gli attori che si vedono tremare dal freddo erano davvero infreddoliti.

⟡ Il film fu girato tutto durante giorni di tempo soleggiato; quindi, la pioggia che si vede è una combinazione di pioggia artificiale e digitale.

⟡ Il nome della band che ha composto buona parte della colonna sonora del film, i Quint, è un riferimento a un personaggio del film lo Squalo (1975). Anche la scena visibile al ventunesimo minuto con uno squalo ucciso tramite una bombola d'ossigeno fa riferimento al medesimo film.

⟡ Petunia, nome dato a un opossum di peluche che appare come una mascotte in ogni film della serie, qui è visibile nel negozio di ferramenta mentre Baz assembla la bombola di propano.

⟡ Il regista Ferrante compare all'undicesimo minuto del film: è un bagnante che viene mangiato da uno squalo.

Titolo originale

Id.

Regista:

Anthony C. Ferrante

Durata, fotografia

86', colore

Paese:

USA

Anno

2013

Scritto da Exxagon nell'anno 2015 + TR; testo con licenza CC BY-NC-SA 4.0

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