the Dentist

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Voto:

L'odontoiatra Feinstone (Corbin Bersen) ha una personalità decisamente ossessiva e il suo equilibrio mentale viene definitivamente distrutto dalla scoperta che la bella moglie se la fa con il fusto manutentore della loro piscina. La sua frustrazione viene scaricata direttamente nello studio dentistico in cui alcuni poveri malcapitati dovranno subire dolorosissime torture odontoiatriche, ora che Feinstone è dominato da allucinazioni aberranti che gli mostrano come il marcio si nasconda in ogni dove.

LA RECE

Prodotto produttivamente povero e dalla pesante patina da tv-movie; però, l'idea è buona e tante scene colpiscono il nervo scoperto dello spettatore.

Film nato in gravi ristrettezze economiche: i soldi erano così pochi e la produzione così tirchia che il regista dovette, a più riprese, dare la propria carta di credito agli scenografi per comprare beni e suppellettili varie che, perlopiù, venivano semplicemente noleggiate. Tale pochezza si palesa in questo horror di Yuzna dalle venature comedy con l’aspetto di una produzione tivù dozzinale. Eppure, il regista, già apprezzato per Society - the horror (1989), coadiuvato dalla penna di Dennis Paoli e Stuart Gordon, riesce a costruire una pellicola che tocca il nervo vivo dello spettatore. D’altra parte, la sfida offerta dal produttore Mark Amin era proprio girare un horror minimale lontano dallo slasher, offrendolo furbescamente a uno Yuzna un po’ afflosciato dopo i risultati de il Ritorno dei morti viventi 3 (1993). Come in Society, anche in the Dentist, Yuzna attacca l'ambiente dei ricchi Americani sempre così perfetti e puliti, almeno in apparenza. La pellicola è dominata da colori freddi, asettici; toni che richiamano il nitore tipico sia di un certo ambiente sociale sia di uno studio dentistico, ma il tutto viene intramezzato dalle immagini dei deliri del dottor Feinstone, allucinazioni che hanno come tema lo sporco, la carie e le bocche devastate, in un gioco in bilico fra realtà e delirio. Nonostante non ci siano puri momenti di paura e il sangue sia decisamente limitato, le scene di trapanazione dentaria e di tortura sono davvero forti e il suono del trapano riesce a penetrare nelle orecchie dello spettatore a sufficienza da far stringere i pugni come se si stesse subendo una cavitazione. Eccellente, perciò, l'idea di sfruttare la comunissima paura dei dentisti per girare un film che riesce, con pochi mezzi, a disturbare occhi, orecchie e cervello. Sentita l'interpretazione di Corbin Bersen (Kiss Kiss Bang Bang, 2005), attore che riuscirà a dare ancora di più nel sequel the Dentist 2 (1998). Riuscitissimi gli effetti speciali di Ferrante che valsero al film il premio Migliori SFX al Fantafestival del 1996. Da segnalare la presenza di Ken Foree, protagonista in Zombi (1978) e ne l'Alba dei morti viventi (2004), qui nei panni del detective Gibbs. Peccato solo per la patina da film tv.

TRIVIA

⟡ Circa al ventiseiesimo minuto del film, si vede un cane morto che, in realtà, era una finta capra morta. La troupe procedette semplicemente a girare la testa così che non si vedessero le corna dell’animale di stoffa e poi ci versarono sopra del sangue finto; dovettero ripiegare su una capra finta perché non fecero in tempo a trovare un finto cane morto. 

⟡ La produzione mise a disposizione solo una grande bocca finta per le riprese dentro il cavo orale, quindi, per dare l’impressione che si trattasse della bocca di diverse persone, si cambiavano semplicemente i denti. 

⟡ Il regista Yuzna compare nel film intorno al 88° minuto nei panni dell’assistente che spinge il dottor Feinstone sulla sedia. 

⟡ Mentre questo film era in sviluppo, il regista Tobe Hooper (Non aprite quella porta, 1974) stava sviluppando l’idea di un fantahorror con protagonista un dentista; questa idea di Hooper non trovò mai realizzazione. 

⟡ Il tema musicale del film venne realizzato da Alan Howarth in un solo weekend ispirandosi alla Marcia Funebre di Sigfrido scritta da Wagner.

Titolo originale

Id.

Regista:

Brian Yuzna

Durata, fotografia

92', colore

Paese:

USA

Anno

1996

Scritto da Exxagon nell'anno 2006; testo con licenza CC BY-NC-SA 4.0

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