il Ritorno dei morti viventi 3
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Voto:
I due giovani fidanzati Curt (Trevor Edmond) e Julie (Melinda Clarke) s'infiltrano nel laboratorio militare in cui lavora John Raynolds (Kent McCord), l'insensibile padre di Curt. I militari stanno facendo esperimenti con la triossina capace di ridare la vita ai defunti. Quando Julie morirà casualmente in un incidente stradale, Curt deciderà di riportarla in vita. Sarà una buona idea? No.
LA RECE
La serie prende una svolta più seria e romantica rispetto ai precedenti film. Interessante il personaggio femminile di Julie, fra body horror e BDSM.
Terzo capitolo che risolleva la saga dall’insufficiente apporto de il Ritorno dei morti viventi 2 prodotto sei anni prima. Brian Yuzna (Society: the horror, 1989; Re-Animator , 1990; the Dentist, 1996) riesce a realizzare un B-movie di buon livello e con più di un elemento d’interesse. Il regista oblitera l'elemento comico che aveva felicemente contraddistinto il film di O'Bannon, e infelicemente quello di Wiederhorn, e rende più accattivante il tema sentimentale che vede un uomo non arrendersi alla morte dell'amata: siamo sui binari di Cimitero vivente (1989) ma anche su quello de il Giorno degli zombi (1985) sia per l’antipatia verso i militari, sia per l'interessante umanizzazione dei morti viventi che prima erano visti unicamente come carcasse deambulati. Là dove c'era Bub, lo zombi sapiens di Romero, qui c’è Julie, oltretutto pure sexy. Melinda Clarke (Spawn, 1997) è la punta di diamante del film: morta ma erotica, soprattutto se fra il pubblico c'è qualche appassionato di goth queen. Julie dovrebbe richiamare Lilith e tutta la mitologia a lei connessa, ma Yuzna, da sua stessa ammissione, ai tempi non aveva quegli skills registici atti a costruire un’atmosfera così complessa. Ne emerge un’antieroina dalle sfumature BDSM, morta e resuscitata, che placherà il proprio dolore non solo azzannando i soliti malcapitati ma anche incidendosi le carni, inserendosi del vetro nella pelle, praticandosi dei piercing un po' dovunque. Profluvio di effettistica realizzata da ben cinque differenti tecnici, superando il record fino ad allora detenuto da Sam Raimi con l'Armata delle tenebre (1992). I cinque creano, per la seconda metà del film, una sarabanda di sangue ed effettacci che faranno la gioia del gorehound. I dialoghi e gli attori sono tecnicamente alla sufficienza. Film non perfetto e senza sostanziali originalità, tuttavia di primo acchitto sembra il contrario e ciò può essere inteso come pregio. Seguirà Return of the living dead: Necropolis (2005).
TRIVIA
⟡ Attenzione alle versioni del film nelle quali incappate. Ai tempi, la Lions Gate distribuì il DVD con una versione R-rated pesantemente censurata per andare incontro alle politiche dei noleggiatori più conservatori com’era Blockbuster. La versione UK del film, invece, è senza tagli.
Titolo originale
Return of the Living Dead III
Regista:
Brian Yuzna
Durata, fotografia
97', colore
Paese:
USA
1993
Scritto da Exxagon nell'anno 2007 + TR; testo con licenza CC BY-NC-SA 4.0
